Dimensioni del campo: quadrato di 10 x 10 mt.
Materiale: 4 palloni, 4 conetti colorati
Obbiettivo: gesto tecnico (tuffo e uscita bassa) e rapidità d’esecuzione.
Sviluppo: due portieri posizionati uno davanti all’altro eseguono dei saltelli (figura A).
Quando l’allenatore chiama il colore del conetto i portieri dovranno cercare di arrivare prima del compagno sul pallone in corrispondenza del conetto indicato.
8.
Conclusioni
Posso affermare che allenare i portieri di calcio vuol dire allenarli ad essere liberi, offrendo loro una molteplicità una ricchezza di esperienza tale da farli diventare reali protagonisti del proprio processo di crescita fisico e mentale.
Io come allenatore dei portieri devo offrire una didattica propositiva, devo porre l'attenzione su particolari precisi e mai numerosi, non devo dare o suggerire soluzioni, ma devo attendere che siano i portieri stessi ad elaborare soluzioni ai problemi posti.
L'entusiasmo del ragazzo allenato è fondamentale per la continuità del mio lavoro, per questo all'inizio si devono proporre esercizi facili e divertenti, magari sotto forma di giochi, sfide e gare.
Questo rappresenta un punto di partenza per un cammino graduale, fatto di piccole acquisizioni quotidiane e verso conquiste sempre nuove, che peraltro non prevedono punti di arrivo, in quanto le capacità intellettive dell'uomo sono praticamente infinite. Le esercitazioni proposte, poi, devono gradualmente essere sempre più impegnative.
Posso affermare che per far innamorare un bambino di questo meraviglioso ruolo “IL PORTIERE” dobbiamo tenere presente alcuni punti importanti:
• Non più addestramenti;
• Non più routine;
• Non più monotonia.
Fortunatamente ora si va diffondendo ed affermando nell’allenamento del portiere il termine “qualità” parola che può e deve significare recupero di autenticità della lunga tradizione della nostra scuola italiana che ha reso prestigioso il ruolo del portiere.