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Un Boemo a Licata
Un Boemo a Licata L’esordio da allenatore professionista di Zeman avviene nella squadra di calcio professionista in quell´anno più a sud d’Italia: il Licata. Saranno 3 stagioni fatte di poche telecamere e uno stadio senza manto erboso.
É il 1983 e la serie A inizia con lo scudetto cucito sulle maglie della Roma. La squadra che 30 anni dopo il boemo guiderà per la seconda volta nella sua vita. Nella cittadina siciliana che si affaccia sul golfo di Gela, invece ci si appresta ad affrontare il girone D della C2. Quello delle squadre campane, siciliane, calabresi e laziali.
Un buon banco di prova per un allenatore debuttante. La squadra locale, nata nel 1931, veste i colori gialloblu.
Una romantica leggenda calcistica dice che sia un omaggio alla lontana Svezia e ad alcuni suoi marinai che sostando spesso a Licata, erano dediti a organizzare partite di calcio con gli studenti locali.
La tesi maggioritaria invece sostiene che il signor Camozzi, modenese di nascita recatosi a Licata per motivi di lavoro, portò con sé delle maglie gialloblu, in onore dell’Hellas Verona, da far indossare ai licatesi.
Una tesi anche questa di per sé affascinante.
Per iniziare la sua avventura il Boemo si fa seguire da un gruppo di giovani calciatori che aveva avuto nella primavera del Palermo.
Un marchio di fabbrica zemaniano: fiducia nei giovani e nei loro polmoni.
La dirigenza locale scommette su questo uomo proveniente dall’est ,schivo e taciturno, di cui si conosce solo che é il nipote di Cestimr Vycpalek, ex giocatore del Palermo e allenatore della Juve campione d’Italia nel 1971.
Zeman vuole subito dare una
forte tenuta atletica alla sua squadra con duri allenamenti
fatti di gradoni della tribuna dello Stadio Dino Liotta e
corse di sacchi di sabbia legati ai piedi.