Proposte per il Settore Giovanile
Organizzazione e struttura delle sedute di allenamento individuali
Fonte: F.I.G.C. Settore Giovanile e Scolastico
Social Fonte:
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2.
L'Allenamento
Questa sezione del documento
viene divisa in 2 parti distante:
• La prima dedicata agli
accorgimenti pratici per il rispetto delle norme
anti contagio da SARSCOV- 2, questi aspetti,
prioritari rispetto ad ogni indirizzo tecnico,
vengono divisi a loro volta tra alcune indicazioni
di sicurezza che l’allenatore deve prendere in
considerazione durante lo svolgimento
dell’attività pratica e dei supporti per
un’efficace programmazione della seduta di
allenamento.
• La seconda per illustrare una
modalità di costruzione della seduta di
allenamento individuale coerente con i 4
Riferimenti della Metodologia promossa dal
Programma di Sviluppo Territoriale ma adattata
alle necessità contingenti dell’attività di tipo
individuale.
2.1.
Accorgimenti pratici per il rispetto delle
norme anti contagio
La principali indicazioni per
la realizzazione di attività sportive secondo
modalità individuali sono il “divieto
di contatto tra giocatori nel corso
dell’allenamento” e il “divieto di
assembramento” in ogni fase della
seduta: è quindi proibito lo svolgimento di
partite, possessi di palla, duelli e attività
simili, sono altresì
vietate situazioni nelle quali giocatori e staff
possano avvicinarsi oltre le distanze di
sicurezza previste.
Definiti questi capisaldi,
vengono fornite una serie di accortezze che
l’allenatore deve prendere in
considerazione durante lo svolgimento
dell’attività ed elencati alcuni consigli utili
nella fase di
programmazione della seduta di allenamento.
2.1.1.
Indicazioni di sicurezza che l’allenatore deve
prendere in considerazione durante l’attività
pratica.
Nelle attività pratiche
presentate all’interno dei documenti già redatti
dallo Staff tecnico del Settore
Giovanile e Scolastico della FIGC (presentati
nell’introduzione di questo documento), sono
riportati una
serie di accorgimenti atti a garantire il
distanziamento dei giocatori durante le attività
tecniche previste
in allenamento.
Di seguito viene riportata una
lista di indicazioni che riassume gli aspetti ai
quali prestare
attenzione durante lo svolgimento di qualsiasi
proposta tecnica che richieda il distanziamento
e la pratica
individuale:
-
Gli spazi di gioco sono ampi e
permettono la distribuzione distanziata dei
partecipanti all’interno
del campo.
-
Gli spazi delimitati vanno
segnalati in modo chiaro utilizzando, laddove
necessario, anche
delimitatori di colore diverso.
-
Se previste delle stazioni di
gioco con le quali interagire (delimitatori per
effettuare uno slalom,
cerchi od ostacoli da saltare, speed ladder,
ecc.) il numero delle stesse (adeguatamente
distanziate tra di loro) deve essere sempre
superiore al numero dei giocatori in campo così
da
evitare contatto o prossimità tra i
partecipanti.
-
Quando sono previste delle
stazioni di gioco, vige sempre il divieto di
interagire con quelle già
occupate da un compagno.
-
Nella spiegazione delle regole
viene inserito sempre l'obbligo di giocare a
distanza rispetto ai
propri compagni.
-
Prima dell'inizio dell'attività
viene mostrata la corretta distanza da tenere
tra compagni.
-
L’allenatore ricorda ai
giocatori di mantenere le distanze durante lo
svolgimento dell'attività.
-
È previsto un punto di partenza
diverso e distanziato per ogni giocatore in
attesa del proprio
turno.
-
I punti di partenza vengono
definiti attraverso dei delimitatori posizionati
ad almeno 2
metri l’uno dell’altro.
-
Quando si prevedono attività
che coinvolgono gruppi di giocatori che giocano
in autonomi a
questi sono di numero ridotto.
-
Prevedere, quanto più
possibile, la delimitazione di spazi che
identificano le aree di gioco di ogni
partecipante e definiscono la possibilità di
movimento dei giocatori.
-
Quando è previsto il tiro in
porta viene delimitata una linea oltre la quale
il giocatore in possesso
della palla non può più calciare, la stessa
linea definisce anche l’area all’interno della
quale è
obbligato a rimanere il portiere.
-
Viene sconsigliata la
realizzazione di momenti di condivisione
collettiva assieme ai giocatori
come ad esempio il cerchio che solitamente
introduce e chiude l’allenamento.
-
Le pause per bere vengono
concesse a piccoli gruppi, segnalando il
posizionamento delle
borracce personali in modo tale che vengano
appoggiate una distante all’atra e i giocatori
possano rimanere sempre lontani tra di loro.
-
Il materiale utilizzato per
delimitare i campi viene toccato solo
dall’allenatore, sia nel
posizionamento iniziale che nella sua
sistemazione al termine della seduta di
allenamento.
L’elenco rappresenta un pro
memoria da tenere in considerazione ad ogni
allenamento, una lista di
controllo utile ai tecnici per verificare quali
buone pratiche sono state messe in atto durante
l’attività
sportiva.
Nelle schede che presentano
ogni proposta pratica individuale all’interno
dei 2 eserciziari di attività
individuali è riportata una tabella con sfondo
blu che racchiude i principali accorgimenti da
far applicare
in quella proposta così da aiutare l’allenatore
a ridurre il rischio di contagio: tutti i
tecnici che operano
nell’Attività di Base sono invitati a porvi
grande attenzione dando ad esse priorità sugli
aspetti
metodologici e sulla trasmissione dei contenuti
tecnici.
Per ognuna delle 3 fasce d’età
dell’Attività di Base sono state presentate fino
ad ora oltre una decina di
proposte pratiche.
Le attività sono state
sviluppate in base alle caratteristiche
psico-fisiche ed alle
potenzialità tecniche medie dei giocatori di
ogni categoria, non sono tuttavia da
considerarsi esclusive
per le fasce d’età alle quali sono rivolte ma
possono essere adattate in funzione delle
qualità dei giocatori
e delle specifiche necessità riscontrate dagli
allenatori.
In ultima battuta, si ribadisce
che le proposte
elaborate sono da considerarsi come esempio
utile per sviluppare le proprie attività
tecniche ed uno
stimolo ad immaginarne di altre.
Nella Categoria Esordienti è
quindi sempre possibile proporre le attività
rivolte alle altre categorie così
come nei Pulcini è possibile adoperare proposte
elaborate per i Piccoli Amici/Primi Calci.
Il processo
inverso invece è sempre da valutare con la
massima cura in base agli obiettivi ed alle
potenzialità psicofisiche
dei giocatori e delle giocatrici a propria
disposizione.
Il corretto adeguamento delle
proposte alle
caratteristiche dei propri giocatori condiziona
l’interesse e la riuscita delle stesse.
Il coinvolgimento attivo ed entusiasta dei
partecipanti allontana il pericolo di noia e le
conseguenti
problematiche disciplinari che influenzano
negativamente lo svolgimento dell’allenamento.
2.1.2.
Supporti ad un’efficace programmazione della
seduta di allenamento.
Un aspetto spesso scontato che
tuttavia è importante ribadire è rappresentato
dalla programmazione
dell’organizzazione degli allenamenti.
L’allenatore deve
obbligatoriamente pensare e strutturare la
seduta
prima del suo svolgimento, ora più che mai
quest’operazione deve essere prioritaria e
svolta con cura.
Al fine di aiutare gli
allenatori a strutturare l’allenamento ed
ovviare alla gestione di un numero di
partecipanti diverso da quello atteso, vengono
proposte 2 soluzioni pratiche che si ritengono
utili
particolarmente utili:
• Il
Reticolo,
strumento pensato per organizzare e definire gli
spazi di allenamento.
•
Il Percorso
autonomo,
soluzione per trovare un impiego a giocatori che
non rientrano nella divisione numerica prevista
dalle varie attività di allenamento.
Il
Reticolo (schema che divide lo spazio di gioco in
quadrati di lato 5 metri, esempi riportati in
Figura 1 e 2) è uno strumento che permette di
programmare e visualizzare la collocazione delle
varie proposte nello spazio a disposizione
dell’allenatore.
L’obiettivo di questo strumento è quello di
ottimizzare l’organizzazione delle stazioni
spostando la minor quantità di materiale possibile
da un’attività all’altra nel caso sia necessario
riutilizzare le stesse aree per proposte
differenti.
Il
Reticolo si può applicare a qualsiasi spazio di
allenamento, anche di forma irregolare.
Questa modalità organizzativa, nella quale lo
stesso spazio viene utilizzato per svolgere
attività diverse, prende il nome di organizzazione
modulare.
La
delimitazione degli spazi di allenamento richiede
una decina di minuti e deve categoricamente essere
realizzata prima dell’arrivo dei giocatori al
campo.
Figura N° 1,
esempio di “Reticolo” vuoto, dimensioni del campo
a disposizione 30x50m (larghezza per lunghezza),
ogni quadrato che compone il Reticolo è di lato
5m.
L’immagine rappresenta la struttura base sulla
quale costruire il proprio allenamento, questo
strumento organizzativo può adattarsi ad ogni
forma e dimensione di campo.
Figura N°2,
esempio di “Reticolo” riempito con le diverse
attività scelte per un allenamento.
Ogni linea colorata rappresenta lo spazio dedicato
alle varie attività che si è deciso di proporre in
quella specifica seduta.
Il
Percorso Autonomo
è una stazione utile ad impegnare i giocatori che
non possano essere coinvolti nell’attività tecnica
svolta dai compagni di squadra. Risulta utile
nelle seguenti situazioni:
•
I compagni di squadra stanno svolgendo un gioco
che prevede solo la divisione in coppie e i
partecipanti all’allenamento sono in numero
dispari (oppure l’attività prevista è a terne e 2
giocatori rimangono fuori dai gruppi previsti).
•
Non c’è abbastanza spazio per garantire il
coinvolgimento di un ulteriore giocatore
nell’attività svolta e mantenere
contemporaneamente la distanza di sicurezza tra i
partecipanti.
•
Non si riesce a delimitare un’altra stazione
aggiuntiva rispetto a quelle utilizzate a causa di
una carenza di spazi.
Al
giocatore che rimane escluso dalle rotazioni e
dalle stazioni (oppure ai giocatori, qualora siano
più di uno) viene assegnata l’esecuzione di un
percorso di carattere motorio o tecnico da
eseguire un determinato numero di volte.
Al
termine del compito assegnato, il giocatore si
dirige verso una delle stazioni occupate dai
compagni invitando uno di questi a prendere il suo
posto.
Si
consiglia di lasciare ai giocatori libertà di
interazione con le stazioni del percorso in modo
tale da non perdere tempo nella spiegazione dello
stesso e creare condizioni che possano creare
assembramenti o tempi morti (condizioni che
solitamente si verificano quando si illustrano le
attività previste in un percorso tecnico/motorio).
Nella Figura N°3 viene
riportato un semplice esempio di percorso
motorio con: dei delimitatori posizionati
in fila; una serie di ostacoli; dei cerchi che
si susseguono; dei bastoni collocati a terra in
modo casuale;
dei coni che definiscono il punto di inizio e la
fine dell’attività prevista.
Lo stesso percorso può essere
svolto conducendo una palla e modificando a
piacimento l’interazione con ogni tipologia di
ostacolo.
Questa attività tecnico/motoria
può essere collocata in una zona perimetrale del
campo di allenamento
(così da non togliere spazio allo svolgimento
delle altre attività previste).
Qualora il percorso preveda il
coinvolgimento di più giocatori in contemporanea
si invitano i tecnici a:
• Predisporre un maggior numero
di stazioni.
• Duplicare il percorso
previsto dedicandone uno ad ogni giocatore.
• Definire dei segnali
intermedi che obblighino il giocatore a fermarsi
qualora il settore successivo
sia impegnato da un compagno.
Figura N° 3,
esempio di semplice percorso motorio.
2.2.
La Metodologia del Programma di Sviluppo
Territoriale FIGC, SGS adattata agli
allenamenti di tipo individuali.
2.2.1.
Sintesi dei contenuti Metodologici del PST
Di seguito viene presentata una
sintesi dei contenuti che caratterizzano la
Metodologia del PST.
Questo
riassunto permette di dare significato e forma
alla struttura di allenamento presentata anche a
coloro i
quali entrano in contatto per la prima volta con
questo percorso metodologico.
I modelli di allenamento
sviluppati dalla Metodologia prevedono la
suddivisione delle competenze che si
possono trasmettere in un contesto di formazione
calcistica in 6 Ambiti distinti:
• Finalizzazione: attività in
situazione in cui gli obiettivi prevalenti sono
fare gol ed impedire/limitare
l’azione di tiro verso la porta avversaria, a
seconda della categoria alla quale sono rivolte
vanno
da proposte a carattere individuale, di reparto
fino a partite a numero ridotto di giocatori.
• Motorio: attività che a
seconda della categoria alla quale sono rivolte
promuovono un’ampia
gamma di esperienze orientate all’acquisizione
di competenze motorie in forma variata, calcio
specifiche o pensate per lo sviluppo delle
capacità condizionali.
• Dominio del Gioco: proposte
che a seconda della categoria alla quale sono
rivolte permette di
sviluppare la scoperta del compagno come
opportunità utile a mantenere la disponibilità
della
palla a collaborare con un maggior numero di
compagni fino ad individuare compiti da svolgere
in funzione di una direzione di gioco definita e
di un ruolo riconoscibile.
• Tecnico: attività in cui
risulta prevalente lo sviluppo del dominio del
pallone (in ogni sua forma e
modalità), partendo da contesti ludici e
stimolanti alla ripetizione del gesto con
elevata frequenza
fino alla lettura di scelte di gioco effettuate
in base a codici condivisi.
• Conoscenza del Gioco:
attività prevalentemente di tipo situazionale,
che a seconda della
categoria alla quale sono rivolte prendono
spunto da proposte della tradizione popolare,
carenze
specifiche di tipo individuale e principi di
gioco che si intendono rendere più evidenti alla
propria
squadra.
• Gara: una partita che
presenti le caratteristiche della competizione
rivolta alla fascia d’età alla
quale è rivolta.
Ogni Ambito è stato
identificato con l’intento di dare maggiore
risalto ed evidenza ad alcune caratteristiche
particolari del gioco del calcio rendendole così
più riconoscibili ai giocatori ed aiutando
l’allenatore nella
trasmissione dei contenuti che si desidera
veicolare alla squadra.
Ogni Ambito ha quindi un indirizzo formativo ben
definito che si adegua alle varie categorie
dell’Attività di Base attraverso tipologie di
attività pratiche che si adattano alle
caratteristiche (età e qualità) dei giocatori ai
quali vengono rivolte, questo adattamento
avviene attraverso proposte pratiche con regole
ed organizzazione specifica, chiamate Contenitori.
Ogni Ambito presenta 3
Contenitori ciascuno dei quali è stato elaborato
in funzione delle
caratteristiche medie presentate dai giocatori
in ogni fascia d’età nella quale è stata
distinta l’Attività di
Base.
Ad esempio, per l’Ambito
Tecnico i 3 Contenitori individuati dalla
Metodologia sono:
-
Giochi di Tecnica
(rivolto prevalentemente alle Categorie Piccoli
Amici/Primi Calci -U6/U9-);
-
Tecnica in Movimento (rivolto
prevalentemente alla categoria Pulcini
-U10/U11-);
-
Tecnica Funzionale (rivolto
prevalentemente alla
categoria Esordienti -U12/U13-).
Nella Tabella N°1 è possibile
vedere lo schema che riassume tutti i
Contenitori di ogni Ambito del Gioco.
Per chi desidera approfondire i
modelli di allenamento previsti dalla Metodologia
si consiglia la lettura dei
manuali dedicati alla loro presentazione
(scaricabili dal link riportato nell’introduzione
di questo
documento).
Come detto in precedenza, la
sintesi Metodologica appena presentata ha
l’obiettivo di facilitare la
comprensione della struttura di “Allenamento
Individuale” a coloro i quali, leggendo questo
documento,
affrontano per la prima volta i contenuti del
Programma di Sviluppo Territoriale FIGC, SGS. Lo
Staff Tecnico
Nazionale del Settore giovanile e Scolastico ha
elaborato un percorso che, partendo dai Modelli di
Allenamento previsti dalla Metodologia, prova a
dare una struttura coerente e riconoscibile anche
alle
sedute individuali, condizione che purtroppo
dobbiamo affrontare in questo panorama sanitario
così
critico.
L’allenamento con caratteristiche
individuali non può prevedere lo svolgimento di
tutti e 6 gli Ambiti previsti
dalla Metodologia in quanto alcuni di questi
prevedono sempre il contatto tra giocatori
attraverso attività
in situazione.
Nel rispetto del distanziamento
tra giocatori non possono quindi essere svolte
proposte
appartenenti agli Ambiti:
-
Dominio del
Gioco;
-
Finalizzazione;
-
Gara (in
quest’ultimo caso viene tuttavia
proposta una modifica sotto forma di sfida
tecnica, presentata nel capitolo 3).
Per quanto riguarda gli
altri 3 Ambiti previsti della Metodologia, quelli
Tecnico, Motorio e di Conoscenza del Gioco,
possono essere
svolti a patto che vengono proposte attività che,
ovviamente, evitino il contatto tra giocatori e
permettano
il mantenimento delle distanze di sicurezza
previste.
2.2.2. 3 strutture di
allenamento individuale adattate alla
Metodologia PST
Approfondita la
prima fase introduttiva sulla Metodologia e spiegato
il punto di partenza di questo protocollo adattato,
nella Tabella Numero 2 vengono presentate le 3
strutture di allenamento individuale basate sulla
Metodologia del PST.
Tabella N°2 vengono riportate le
caratteristiche generali delle 3 tipologie di
seduta previste per l’Attività di Base.
Approfondita la prima fase
introduttiva sulla Metodologia e spiegato il punto
di partenza di questo protocollo adattato, nella
Tabella Numero 2 vengono presentate le 3 strutture
di allenamento individuale basate sulla
Metodologia del PST.
Alcune indicazioni che aiutano ad
interpretare le caratteristiche degli allenamenti
individuali ed approfondire le informazioni della
Tabella N° 2:
• Nelle categorie Piccoli
Amici/Primi Calci è previsto lo svolgimento di 2
attività del Contenitore Giochi di Tecnica; 2
proposte appartenenti al Calcio di Strada e 2
attività di Esplorazione del Movimento.
• Nella categoria Pulcini è
previsto lo svolgimento di 2 attività del
Contenitore Tecnica in Movimento, 2 proposte
appartenenti al Sostegno, 2 attività di
Orientamento del Movimento e le proposte
dell’Ambito Gara Modificato dedicato alla fascia
d’età U10/U11.
• Nella categoria Esordienti è
previsto lo svolgimento di 2 attività del
Contenitore Tecnica Funzionale, 2 proposte
appartenenti al Sostegno o Calcio di Strada (la
Partita a Tema, essendo un’attività in situazione,
è l’unico Contenitore dell’Ambito Conoscenza del
Gioco che non può mai essere svolto), 2 attività
del Contenitore Avviamento alla Performance e
l’Ambito Gara Modificato rivolto alla fascia d’età
U12/U13.
• Solitamente i Contenitori
vengono proposti nei modelli di allenamento PST
secondo una modalità random, senza quindi una
sequenza predeterminata che si ripete sempre nello
stesso modo. All’interno della modalità di
svolgimento individuale dell’allenamento, la
realizzazione casuale delle attività passa in
secondo piano rispetto alle dinamiche
organizzative che devono sempre favorire la
fluidità dei passaggi da un’attività tecnica
all’altra garantendo il distanziamento tra i
giocatori in ogni momento della seduta.
Prima di tutto, le varie attività
tecniche pensate per l’allenamento devono
susseguirsi in modo fluido, evitando momenti di
pausa che favoriscono assembramenti in seconda
battuta, se possibile, viene rispettata la
sequenza random delle attività.
• La durata delle attività è da
considerarsi indicativa.
È possibile che non essendo
previste attività in situazione le proposte
pratiche possano riscontrare un rapido decadimento
di interesse da parte dei giocatori.
In questi casi sarà premura
dell’allentatore cambiare l’attività prima che
l’entusiasmo dei partecipanti scemi (situazione
che potrebbe provocare problemi disciplinari e
mancato rispetto delle distanze previste tra
giocatori).
Così come si invita
ad accorciare i tempi di attività che possono
risultare noiose, si consiglia di far durare di più
quelle che attirano maggiormente l’interesse da
parte dei giocatori.
Fonte
Archivio
Proposte per il Settore Giovanile
-
Aggregatore di
Contenuti per Allenatori di Calcio
07024
- La Maddalena (Olbia-Tempio)
2. L'Allenamento
Questa sezione del documento viene divisa in 2 parti distante:
• La prima dedicata agli accorgimenti pratici per il rispetto delle norme anti contagio da SARSCOV- 2, questi aspetti, prioritari rispetto ad ogni indirizzo tecnico, vengono divisi a loro volta tra alcune indicazioni di sicurezza che l’allenatore deve prendere in considerazione durante lo svolgimento dell’attività pratica e dei supporti per un’efficace programmazione della seduta di allenamento.
• La seconda per illustrare una modalità di costruzione della seduta di allenamento individuale coerente con i 4 Riferimenti della Metodologia promossa dal Programma di Sviluppo Territoriale ma adattata alle necessità contingenti dell’attività di tipo individuale.
2.1. Accorgimenti pratici per il rispetto delle norme anti contagio
La principali indicazioni per la realizzazione di attività sportive secondo modalità individuali sono il “divieto di contatto tra giocatori nel corso dell’allenamento” e il “divieto di assembramento” in ogni fase della seduta: è quindi proibito lo svolgimento di partite, possessi di palla, duelli e attività simili, sono altresì vietate situazioni nelle quali giocatori e staff possano avvicinarsi oltre le distanze di sicurezza previste.
Definiti questi capisaldi, vengono fornite una serie di accortezze che l’allenatore deve prendere in considerazione durante lo svolgimento dell’attività ed elencati alcuni consigli utili nella fase di programmazione della seduta di allenamento.
2.1.1. Indicazioni di sicurezza che l’allenatore deve prendere in considerazione durante l’attività pratica.
Nelle attività pratiche presentate all’interno dei documenti già redatti dallo Staff tecnico del Settore Giovanile e Scolastico della FIGC (presentati nell’introduzione di questo documento), sono riportati una serie di accorgimenti atti a garantire il distanziamento dei giocatori durante le attività tecniche previste in allenamento.
Di seguito viene riportata una lista di indicazioni che riassume gli aspetti ai quali prestare attenzione durante lo svolgimento di qualsiasi proposta tecnica che richieda il distanziamento e la pratica individuale:
- Gli spazi di gioco sono ampi e permettono la distribuzione distanziata dei partecipanti all’interno del campo.
- Gli spazi delimitati vanno segnalati in modo chiaro utilizzando, laddove necessario, anche delimitatori di colore diverso.
- Se previste delle stazioni di gioco con le quali interagire (delimitatori per effettuare uno slalom, cerchi od ostacoli da saltare, speed ladder, ecc.) il numero delle stesse (adeguatamente distanziate tra di loro) deve essere sempre superiore al numero dei giocatori in campo così da evitare contatto o prossimità tra i partecipanti.
- Quando sono previste delle stazioni di gioco, vige sempre il divieto di interagire con quelle già occupate da un compagno.
- Nella spiegazione delle regole viene inserito sempre l'obbligo di giocare a distanza rispetto ai propri compagni.
- Prima dell'inizio dell'attività viene mostrata la corretta distanza da tenere tra compagni.
- L’allenatore ricorda ai giocatori di mantenere le distanze durante lo svolgimento dell'attività.
- È previsto un punto di partenza diverso e distanziato per ogni giocatore in attesa del proprio turno.
- I punti di partenza vengono definiti attraverso dei delimitatori posizionati ad almeno 2 metri l’uno dell’altro.
- Quando si prevedono attività che coinvolgono gruppi di giocatori che giocano in autonomi a questi sono di numero ridotto.
- Prevedere, quanto più possibile, la delimitazione di spazi che identificano le aree di gioco di ogni partecipante e definiscono la possibilità di movimento dei giocatori.
- Quando è previsto il tiro in porta viene delimitata una linea oltre la quale il giocatore in possesso della palla non può più calciare, la stessa linea definisce anche l’area all’interno della quale è obbligato a rimanere il portiere.
- Viene sconsigliata la realizzazione di momenti di condivisione collettiva assieme ai giocatori come ad esempio il cerchio che solitamente introduce e chiude l’allenamento.
- Le pause per bere vengono concesse a piccoli gruppi, segnalando il posizionamento delle borracce personali in modo tale che vengano appoggiate una distante all’atra e i giocatori possano rimanere sempre lontani tra di loro.
- Il materiale utilizzato per delimitare i campi viene toccato solo dall’allenatore, sia nel posizionamento iniziale che nella sua sistemazione al termine della seduta di allenamento.
L’elenco rappresenta un pro memoria da tenere in considerazione ad ogni allenamento, una lista di controllo utile ai tecnici per verificare quali buone pratiche sono state messe in atto durante l’attività sportiva.
Nelle schede che presentano ogni proposta pratica individuale all’interno dei 2 eserciziari di attività individuali è riportata una tabella con sfondo blu che racchiude i principali accorgimenti da far applicare in quella proposta così da aiutare l’allenatore a ridurre il rischio di contagio: tutti i tecnici che operano nell’Attività di Base sono invitati a porvi grande attenzione dando ad esse priorità sugli aspetti metodologici e sulla trasmissione dei contenuti tecnici.
Per ognuna delle 3 fasce d’età dell’Attività di Base sono state presentate fino ad ora oltre una decina di proposte pratiche.
Le attività sono state sviluppate in base alle caratteristiche psico-fisiche ed alle potenzialità tecniche medie dei giocatori di ogni categoria, non sono tuttavia da considerarsi esclusive per le fasce d’età alle quali sono rivolte ma possono essere adattate in funzione delle qualità dei giocatori e delle specifiche necessità riscontrate dagli allenatori.
In ultima battuta, si ribadisce che le proposte elaborate sono da considerarsi come esempio utile per sviluppare le proprie attività tecniche ed uno stimolo ad immaginarne di altre.
Nella Categoria Esordienti è quindi sempre possibile proporre le attività rivolte alle altre categorie così come nei Pulcini è possibile adoperare proposte elaborate per i Piccoli Amici/Primi Calci.
Il processo inverso invece è sempre da valutare con la massima cura in base agli obiettivi ed alle potenzialità psicofisiche dei giocatori e delle giocatrici a propria disposizione.
Il corretto adeguamento delle proposte alle caratteristiche dei propri giocatori condiziona l’interesse e la riuscita delle stesse. Il coinvolgimento attivo ed entusiasta dei partecipanti allontana il pericolo di noia e le conseguenti problematiche disciplinari che influenzano negativamente lo svolgimento dell’allenamento.
2.1.2. Supporti ad un’efficace programmazione della seduta di allenamento.
Un aspetto spesso scontato che tuttavia è importante ribadire è rappresentato dalla programmazione dell’organizzazione degli allenamenti.
L’allenatore deve obbligatoriamente pensare e strutturare la seduta prima del suo svolgimento, ora più che mai quest’operazione deve essere prioritaria e svolta con cura.
Al fine di aiutare gli allenatori a strutturare l’allenamento ed ovviare alla gestione di un numero di partecipanti diverso da quello atteso, vengono proposte 2 soluzioni pratiche che si ritengono utili particolarmente utili:
• Il Reticolo, strumento pensato per organizzare e definire gli spazi di allenamento.
• Il Percorso autonomo, soluzione per trovare un impiego a giocatori che non rientrano nella divisione numerica prevista dalle varie attività di allenamento.
Il Reticolo (schema che divide lo spazio di gioco in quadrati di lato 5 metri, esempi riportati in Figura 1 e 2) è uno strumento che permette di programmare e visualizzare la collocazione delle varie proposte nello spazio a disposizione dell’allenatore.
L’obiettivo di questo strumento è quello di ottimizzare l’organizzazione delle stazioni spostando la minor quantità di materiale possibile da un’attività all’altra nel caso sia necessario riutilizzare le stesse aree per proposte differenti.
Il Reticolo si può applicare a qualsiasi spazio di allenamento, anche di forma irregolare.
Questa modalità organizzativa, nella quale lo stesso spazio viene utilizzato per svolgere attività diverse, prende il nome di organizzazione modulare.
La delimitazione degli spazi di allenamento richiede una decina di minuti e deve categoricamente essere realizzata prima dell’arrivo dei giocatori al campo.
Figura N° 1, esempio di “Reticolo” vuoto, dimensioni del campo a disposizione 30x50m (larghezza per lunghezza), ogni quadrato che compone il Reticolo è di lato 5m.
L’immagine rappresenta la struttura base sulla quale costruire il proprio allenamento, questo strumento organizzativo può adattarsi ad ogni forma e dimensione di campo.
Figura N°2, esempio di “Reticolo” riempito con le diverse attività scelte per un allenamento.
Ogni linea colorata rappresenta lo spazio dedicato alle varie attività che si è deciso di proporre in quella specifica seduta.
Il Percorso Autonomo è una stazione utile ad impegnare i giocatori che non possano essere coinvolti nell’attività tecnica svolta dai compagni di squadra. Risulta utile nelle seguenti situazioni:
• I compagni di squadra stanno svolgendo un gioco che prevede solo la divisione in coppie e i partecipanti all’allenamento sono in numero dispari (oppure l’attività prevista è a terne e 2 giocatori rimangono fuori dai gruppi previsti).
• Non c’è abbastanza spazio per garantire il coinvolgimento di un ulteriore giocatore nell’attività svolta e mantenere contemporaneamente la distanza di sicurezza tra i partecipanti.
• Non si riesce a delimitare un’altra stazione aggiuntiva rispetto a quelle utilizzate a causa di una carenza di spazi.
Al giocatore che rimane escluso dalle rotazioni e dalle stazioni (oppure ai giocatori, qualora siano più di uno) viene assegnata l’esecuzione di un percorso di carattere motorio o tecnico da eseguire un determinato numero di volte.
Al termine del compito assegnato, il giocatore si dirige verso una delle stazioni occupate dai compagni invitando uno di questi a prendere il suo posto.
Si consiglia di lasciare ai giocatori libertà di interazione con le stazioni del percorso in modo tale da non perdere tempo nella spiegazione dello stesso e creare condizioni che possano creare assembramenti o tempi morti (condizioni che solitamente si verificano quando si illustrano le attività previste in un percorso tecnico/motorio).
Nella Figura N°3 viene riportato un semplice esempio di percorso motorio con: dei delimitatori posizionati in fila; una serie di ostacoli; dei cerchi che si susseguono; dei bastoni collocati a terra in modo casuale; dei coni che definiscono il punto di inizio e la fine dell’attività prevista.
Lo stesso percorso può essere svolto conducendo una palla e modificando a piacimento l’interazione con ogni tipologia di ostacolo.
Questa attività tecnico/motoria può essere collocata in una zona perimetrale del campo di allenamento (così da non togliere spazio allo svolgimento delle altre attività previste).
Qualora il percorso preveda il coinvolgimento di più giocatori in contemporanea si invitano i tecnici a:
• Predisporre un maggior numero di stazioni.
• Duplicare il percorso previsto dedicandone uno ad ogni giocatore.
• Definire dei segnali intermedi che obblighino il giocatore a fermarsi qualora il settore successivo sia impegnato da un compagno.
Figura N° 3, esempio di semplice percorso motorio.
2.2. La Metodologia del Programma di Sviluppo Territoriale FIGC, SGS adattata agli allenamenti di tipo individuali.
2.2.1. Sintesi dei contenuti Metodologici del PST
Di seguito viene presentata una sintesi dei contenuti che caratterizzano la Metodologia del PST.
Questo riassunto permette di dare significato e forma alla struttura di allenamento presentata anche a coloro i quali entrano in contatto per la prima volta con questo percorso metodologico.
I modelli di allenamento sviluppati dalla Metodologia prevedono la suddivisione delle competenze che si possono trasmettere in un contesto di formazione calcistica in 6 Ambiti distinti:
• Finalizzazione: attività in situazione in cui gli obiettivi prevalenti sono fare gol ed impedire/limitare l’azione di tiro verso la porta avversaria, a seconda della categoria alla quale sono rivolte vanno da proposte a carattere individuale, di reparto fino a partite a numero ridotto di giocatori.
• Motorio: attività che a seconda della categoria alla quale sono rivolte promuovono un’ampia gamma di esperienze orientate all’acquisizione di competenze motorie in forma variata, calcio specifiche o pensate per lo sviluppo delle capacità condizionali.
• Dominio del Gioco: proposte che a seconda della categoria alla quale sono rivolte permette di sviluppare la scoperta del compagno come opportunità utile a mantenere la disponibilità della palla a collaborare con un maggior numero di compagni fino ad individuare compiti da svolgere in funzione di una direzione di gioco definita e di un ruolo riconoscibile.
• Tecnico: attività in cui risulta prevalente lo sviluppo del dominio del pallone (in ogni sua forma e modalità), partendo da contesti ludici e stimolanti alla ripetizione del gesto con elevata frequenza fino alla lettura di scelte di gioco effettuate in base a codici condivisi.
• Conoscenza del Gioco: attività prevalentemente di tipo situazionale, che a seconda della categoria alla quale sono rivolte prendono spunto da proposte della tradizione popolare, carenze specifiche di tipo individuale e principi di gioco che si intendono rendere più evidenti alla propria squadra.
• Gara: una partita che presenti le caratteristiche della competizione rivolta alla fascia d’età alla quale è rivolta.
Ogni Ambito è stato identificato con l’intento di dare maggiore risalto ed evidenza ad alcune caratteristiche particolari del gioco del calcio rendendole così più riconoscibili ai giocatori ed aiutando l’allenatore nella trasmissione dei contenuti che si desidera veicolare alla squadra.
Ogni Ambito ha quindi un indirizzo formativo ben definito che si adegua alle varie categorie dell’Attività di Base attraverso tipologie di attività pratiche che si adattano alle caratteristiche (età e qualità) dei giocatori ai quali vengono rivolte, questo adattamento avviene attraverso proposte pratiche con regole ed organizzazione specifica, chiamate Contenitori.
Ogni Ambito presenta 3 Contenitori ciascuno dei quali è stato elaborato in funzione delle caratteristiche medie presentate dai giocatori in ogni fascia d’età nella quale è stata distinta l’Attività di Base.
Ad esempio, per l’Ambito Tecnico i 3 Contenitori individuati dalla Metodologia sono:
- Giochi di Tecnica (rivolto prevalentemente alle Categorie Piccoli Amici/Primi Calci -U6/U9-);
- Tecnica in Movimento (rivolto prevalentemente alla categoria Pulcini -U10/U11-);
- Tecnica Funzionale (rivolto prevalentemente alla categoria Esordienti -U12/U13-).
Nella Tabella N°1 è possibile vedere lo schema che riassume tutti i Contenitori di ogni Ambito del Gioco.
Per chi desidera approfondire i modelli di allenamento previsti dalla Metodologia si consiglia la lettura dei manuali dedicati alla loro presentazione (scaricabili dal link riportato nell’introduzione di questo documento).
Come detto in precedenza, la sintesi Metodologica appena presentata ha l’obiettivo di facilitare la comprensione della struttura di “Allenamento Individuale” a coloro i quali, leggendo questo documento, affrontano per la prima volta i contenuti del Programma di Sviluppo Territoriale FIGC, SGS. Lo Staff Tecnico Nazionale del Settore giovanile e Scolastico ha elaborato un percorso che, partendo dai Modelli di Allenamento previsti dalla Metodologia, prova a dare una struttura coerente e riconoscibile anche alle sedute individuali, condizione che purtroppo dobbiamo affrontare in questo panorama sanitario così critico.
L’allenamento con caratteristiche individuali non può prevedere lo svolgimento di tutti e 6 gli Ambiti previsti dalla Metodologia in quanto alcuni di questi prevedono sempre il contatto tra giocatori attraverso attività in situazione.
Nel rispetto del distanziamento tra giocatori non possono quindi essere svolte proposte appartenenti agli Ambiti:
- Dominio del Gioco;
- Finalizzazione;
- Gara (in quest’ultimo caso viene tuttavia proposta una modifica sotto forma di sfida tecnica, presentata nel capitolo 3).
Per quanto riguarda gli altri 3 Ambiti previsti della Metodologia, quelli Tecnico, Motorio e di Conoscenza del Gioco, possono essere svolti a patto che vengono proposte attività che, ovviamente, evitino il contatto tra giocatori e permettano il mantenimento delle distanze di sicurezza previste.
Approfondita la prima fase introduttiva sulla Metodologia e spiegato il punto di partenza di questo protocollo adattato, nella Tabella Numero 2 vengono presentate le 3 strutture di allenamento individuale basate sulla Metodologia del PST.
Tabella N°2 vengono riportate le caratteristiche generali delle 3 tipologie di seduta previste per l’Attività di Base.
Approfondita la prima fase introduttiva sulla Metodologia e spiegato il punto di partenza di questo protocollo adattato, nella Tabella Numero 2 vengono presentate le 3 strutture di allenamento individuale basate sulla Metodologia del PST.
Alcune indicazioni che aiutano ad interpretare le caratteristiche degli allenamenti individuali ed approfondire le informazioni della Tabella N° 2:
• Nelle categorie Piccoli Amici/Primi Calci è previsto lo svolgimento di 2 attività del Contenitore Giochi di Tecnica; 2 proposte appartenenti al Calcio di Strada e 2 attività di Esplorazione del Movimento.
• Nella categoria Pulcini è previsto lo svolgimento di 2 attività del Contenitore Tecnica in Movimento, 2 proposte appartenenti al Sostegno, 2 attività di Orientamento del Movimento e le proposte dell’Ambito Gara Modificato dedicato alla fascia d’età U10/U11.
• Nella categoria Esordienti è previsto lo svolgimento di 2 attività del Contenitore Tecnica Funzionale, 2 proposte appartenenti al Sostegno o Calcio di Strada (la Partita a Tema, essendo un’attività in situazione, è l’unico Contenitore dell’Ambito Conoscenza del Gioco che non può mai essere svolto), 2 attività del Contenitore Avviamento alla Performance e l’Ambito Gara Modificato rivolto alla fascia d’età U12/U13.
• Solitamente i Contenitori vengono proposti nei modelli di allenamento PST secondo una modalità random, senza quindi una sequenza predeterminata che si ripete sempre nello stesso modo. All’interno della modalità di svolgimento individuale dell’allenamento, la realizzazione casuale delle attività passa in secondo piano rispetto alle dinamiche organizzative che devono sempre favorire la fluidità dei passaggi da un’attività tecnica all’altra garantendo il distanziamento tra i giocatori in ogni momento della seduta.
Prima di tutto, le varie attività tecniche pensate per l’allenamento devono susseguirsi in modo fluido, evitando momenti di pausa che favoriscono assembramenti in seconda battuta, se possibile, viene rispettata la sequenza random delle attività.
• La durata delle attività è da considerarsi indicativa.
È possibile che non essendo previste attività in situazione le proposte pratiche possano riscontrare un rapido decadimento di interesse da parte dei giocatori.
In questi casi sarà premura dell’allentatore cambiare l’attività prima che l’entusiasmo dei partecipanti scemi (situazione che potrebbe provocare problemi disciplinari e mancato rispetto delle distanze previste tra giocatori).
Così come si invita ad accorciare i tempi di attività che possono risultare noiose, si consiglia di far durare di più quelle che attirano maggiormente l’interesse da parte dei giocatori.
Fonte
Archivio Proposte per il Settore Giovanile
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