La
preparazione settimanale della partita
Maurizio SARRI
CAPITOLO 6 - IL SABATO
3° blocco: palle ferme a favore - anche in questo caso si lavora sul campo con la
stessa sequenza del filmato.
Reazione avversaria al calcio di inizio: avversari che sul calcio di inizio contro mostrano
la tendenza con gli attaccanti ad andare ad aggredire il primo scarico della palla
indietro, mentre il resto della squadra aspetta rispettando il modulo.
Noi, tra le
soluzioni che abbiamo a disposizione, optiamo per quella più aggressiva ed in campo si
lavora anche per evitare che gli attaccanti avversari ci possano creare problemi sul
primo scarico, cercando di andare al ‘blocco’ con i nostri centrocampisti centrali. -
Fig. 29 -
Reazione avversaria ai falli laterali in zone profonde di campo: si nota prima di tutto la
loro tendenza ad andare a marcare rigidamente ad uomo gli avversari che si
propongono in zona palla e seguirli da prima che la palla parta; questo ci porta a
scegliere, e provare sul campo, uno schema che prevede dei ‘blocchi’ - Fig. 30 -.
Inoltre sembrano dimenticare spesso l’avversario che fa partire la palla; questo ci porta
a scegliere come alternativa uno schema che cerca di portare colui che batte il fallo
direttamente al cross dal fondo - Fig. 31
Reazione avversaria alle punizioni laterali contro: noi solitamente in queste situazioni
portiamo nell’area avversaria sei giocatori, per cui nel filmato siamo andati a prendere
in considerazione situazioni di questo tipo ed abbiamo notato che questi avversari
marcano ad uomo questi sei ingressi e dentro l’area hanno solamente un uomo a zona in
traiettoria corta ed un altro giocatore che copre il limite dell’area e barriera a due
giocatori; quando hanno un solo uomo in barriera l’altro rimane alto alla ripartenza.
Da queste considerazioni decidiamo e proviamo sul campo uno schema che prevede di
liberare un saltatore con un ‘blocco’ sul secondo palo - Fig. 32 - ed in alternativa un
‘blocco’ a liberare un altro saltatore centralmente - Fig. 33 -
Reazione avversaria agli angoli contro: anche in queste situazioni noi siamo soliti portare
sei giocatori dentro l’area avversaria, per cui nel filmato siamo andati a prendere in
considerazione situazioni simili a quelle create da noi.
La loro risposta abituale è con
sei marcature ad uomo, due giocatori a zona sul corto, uno sul primo palo ed uno sul
primo vertice dell’area piccola, un giocatore in copertura limite dell’area ed uno alto
alla ripartenza.
Tenendo in considerazione anche il fatto che noi andiamo a calciare
sempre con un sinistro da entrambe le parti, scegliamo e proviamo due soluzioni diverse.
Dalla nostra sinistra scegliamo due schemi che prevedono di liberare tramite ‘blocco’ un
saltatore centralmente - Fig. 34 - o in alternativa sul secondo palo - Fig. 35 -.
Dalla nostra destra scegliamo uno schema che dopo uno-due prevede palla sul secondo
palo per ingresso da fuori - Fig. 36 - o in alternativa per ingresso da dentro l’area
dopo ‘blocco’ - Fig. 37 -
Ore 19,45 riunione tecnica con tutta la squadra.
Tema: le caratteristiche individuali
degli avversari. In questa riunione tornano utili le schede relative ai singoli avversari
che abbiamo preparato nel giorno precedente.
Alla squadra, avversario per avversario,
vengono riepilogate velocemente caratteristiche fisiche, tecniche ed anche tattiche dei
singoli giocatori che troveranno in campo il giorno successivo.
CAPITOLO 7 - LA DOMENICA
Ore 9,15 subito dopo la colazione Allenatore e Collaboratore si riuniscono per andare a
definire gli ultimi dettagli relativamente alla partita, in particolare si definiscono
soprattutto i compiti individuali dei singoli giocatori relativamente alle palle ferme
contro ed a favore. Dopo la breve riunione l’Allenatore prepara due bozze di intervento
per essere chiaro e conciso nelle due brevi riunioni pre-partita.
Ore 11,45 subito prima del pranzo viene riunita la squadra al completo per una
riunione di pochi minuti, che ha come scopo primario quello di riordinare le idee su
tutto quello che è stato provato durante la settimana e che deve essere riportato sul
campo dopo poche ore.
Solitamente vengono presi in considerazione i seguenti
argomenti:
- introduzione: si inquadra la partita nel contesto del momento della nostra squadra,
cercando di stemperare le tensioni se sembrano troppo alte o alzandole se sembrano
troppo blande.
- aspetto mentale: si cerca di preparare la squadra ad avere le giuste reazioni mentali
in relazione alle varie evoluzioni che può avere la partita e soprattutto si cercano forti
motivazioni collettive, in modo da avere un buon impatto con il campo.
- aspetto comportamentale: si ricordano i giocatori che sono in diffida, ma soprattutto
si cerca di aiutare la squadra ad evitare tutte quelle sanzioni disciplinari che non sono in
stretta connessione con l’ottenimento del risultato.
- aspetto tattico: si riepilogano tutti i movimenti difensivi ed offensivi che sono stati
provati durante la settimana. Si riepilogano gli schemi degli avversari relativamente
alle palle ferme e quali devono essere le nostre risposte; si riepilogano le disposizioni
degli avversari sulle palle ferme contro e gli schemi che noi abbiamo scelto per questa
partita.
Tutti gli argomenti sono ancora trattati in maniera generale, senza entrare nei dettagli
individuali.
Ore 14,30 appena arrivati al campo si riunisce la squadra nello spogliatoio per l’ultima
breve riunione prima della partita. Questa riunione non ha più scopi collettivi ma
individuali, sia dal punto di vista tattico che mentale e motivazionale.
Gli argomenti
presi in considerazione sono i seguenti:
- formazione: la formazione e la panchina viene comunicata ai giocatori solo in questo
momento.
Penso che ogni singolo convocato abbia l’obbligo, ma anche il diritto, di
sentirsi parte della partita fino all’ultimo momento.
- aspetti tattici individuali: ad ogni singolo giocatore vengono ricordati compiti e
movimenti difensivi, compiti e movimenti offensivi. Per ogni singolo giocatore si
cercano di dare delle motivazioni particolari a carattere individuale per quella precisa
partita.
- palle ferme: si assegnano i compiti individuali per quanto riguarda le palle ferme
contro ed a favore.
A questo punto tolgo la mia presenza dallo spogliatoio per fare in modo che ogni
giocatore si senta libero di andare a vivere i momenti che precedono la partita nella
maniera a lui più congeniale ed abituale.
Le fasi di riscaldamento sono seguite nella
prima parte dal Preparatore e nella seconda parte dal Collaboratore con l’Allenatore
che le segue, ma mai da molto vicino.
Ore 16,00 comincia la partita. Lo staff ha cercato di preparare le partita nei minimi
particolari, ma soprattutto ha cercato di mettere i propri giocatori nelle condizioni di
esprimersi al meglio; nonostante questo c’è la consapevolezza che il campo è sempre
pronto a presentarci situazioni impreviste alle quali l’allenatore, ma soprattutto i
giocatori che poi sono i veri protagonisti della partita, devono cercare di fare fronte.
Durante la partita per avere una lettura alla quale sfuggano meno particolari possibile,
in panchina i compiti sono divisi tra allenatore e collaboratore.
L’allenatore si
concentra prevalentemente sulla propria squadra; controlla che i movimenti difensivi
siano portati nella maniera concordata in tutte le varie zone del campo, controlla che il
portiere abbia le uscite concordate e che le uscite dalla circolazione di palla e lo sviluppo
dell’azione siano quelle provate durante la settimana.
In questa partita viene posta
particolare attenzione anche alle ripartenze, che sono state ritenute per tutta la
settimana decisive; per quanto riguarda le palle ferme l’allenatore controlla che siano
rispettate le disposizioni difensive e che in fase offensiva siano riportati gli schemi con
giusti movimenti e giusti tempi di esecuzione.
Il collaboratore si concentra in
particolare sulla squadra avversaria e controlla che il modulo sia quello previsto, che lo
sviluppo della loro fase offensiva sia quello studiato durante la settimana, cosi come la
loro fase difensiva; chiaramente verifica anche che le disposizioni sulle palle ferme
contro siano quelle viste in fase di studio degli avversari e gli schemi portati sulle palle
ferme a favore quelli previsti ed informa subito l’allenatore su ogni variazione rispetto
al previsto.
Ultimo argomento da prendere in considerazione è quello relativo alla gestione
dell’intervallo.
I primi minuti sono solitamente lasciati ai giocatori per mettersi
eventualmente a disposizione dei medici; in seguito il primo intervento è quello del
Collaboratore, che velocemente riepiloga quello che fanno gli avversari e soprattutto
sottolinea se c’è qualcosa di diverso da quello previsto.
A questo punto l’allenatore
chiede l’intervento dei giocatori che devono riportare eventuali difficoltà che hanno
incontrato in campo e, solo dopo, dà le soluzioni ai giocatori e tutte le eventuali nuove
disposizioni.
Nell’ultimo minuto negli spogliatoi l’obbiettivo dell’allenatore è
prevalentemente quello di far tornare la tensione al giusto livello per riprendere la
partita.
RIEPILOGO E CONCLUSIONI - LA DOMENICA
Riepilogo: in questa tesi ho analizzato una settimana tipo fatta con una mia squadra,
settimana composta da sette allenamenti.
Due sedute hanno obbiettivi fisici. Due
sedute hanno come obbiettivo la correzione di errori che la squadra ha evidenziato nelle
ultime prestazioni; nella prima seduta a livello di squadra, nella seconda a livello di un
singolo reparto.
Tre sedute hanno come obbiettivo la preparazione specifica della
partita successiva; nella prima seduta per quanto riguarda la fase difensiva, nella
seconda per la fase offensiva e nella terza per tutte le soluzioni di palla ferma.
Nelle
altre settimane della stagione presa in considerazione sono cambiati chiaramente gli
obbiettivi specifici delle singole sedute e quindi anche i mezzi e le esercitazioni utilizzate,
ma non è mai stata cambiata la struttura generale della settimana.
Conclusioni: in questa mia tesi ho preso in considerazione solo uno dei tanti aspetti che
riguardano il mestiere di allenatore ed ho fotografato la mia convinzione attuale sul
come sviluppare la settimana per preparare la partita successiva.
Questo mio modo di
preparare la partita è in realtà molto diverso da qualche anno fa’, sicuramente perché
salendo di categoria sono aumentati anche gli strumenti ed i collaboratori a mia
disposizione, ma altrettanto sicuramente per il fatto che sono cambiato io e le mie
conoscenze.
Spero anche che sia diverso da quello che farò tra qualche anno, in quanto
questo significherebbe che la mia voglia di andare avanti e migliorare non si è esaurita,
cosi come il mio amore e la mia passione nei confronti di questo splendido gioco.
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