La
preparazione settimanale della partita
Maurizio SARRI
CAPITOLO 5 - IL VENERDI
Venerdì mattina:
ore 10,00 non c’è allenamento, ma si ritrovano allenatore e collaboratore con i seguenti
compiti: il collaboratore prepara altri due filmati da far vedere alla squadra, uno con
tema la fase difensiva della squadra avversaria ed uno con tema le palle ferme degli
avversari sia a favore che contro.
L’allenatore prepara delle schede individuali dei
giocatori che compongono la squadra avversaria; spesso si tratta di giocatori già
schedati per cui si procede solo all’aggiornamento della scheda stessa. Vedremo in
seguito come sono fatte queste schede e come sono utilizzate.
Venerdì pomeriggio:
ore 14,30 solita breve riunione dello staff tecnico per l’organizzazione materiale della
seduta di allenamento.
Ore 14,45 riunione tecnica con la squadra.
Tema: la fase difensiva della squadra
avversaria. La riunione procede con le stesse modalità delle precedenti, con il primo
intervento dell’allenatore che illustra caratteristiche e movimenti della fase difensiva dei
prossimi avversari e secondo intervento del collaboratore che analizza le immagini
prescelte per rendere idea alla squadra di quanto detto.
Il filmato della fase difensiva degli avversari viene chiaramente montato con la
stessa logica dei filmati precedenti e si rispetta il seguente ordine:
1 - qualche immagine in cui si vede come si muove la squadra sui rilanci lunghi del
portiere avversario. Chiaramente si cerca di individuare qualche carenza a livello
individuale sia nel gioco aereo sia nel dare copertura ai compagni.
2 - fase difensiva degli avversari in zone alte di campo. In questo senso si cerca di
individuare se gli avversari sono portati al pressing ed in che zona solitamente lo
portano. Viene posta molta attenzione sui movimenti di taglio dei passaggi, in maniera
da individuare e far vedere ai giocatori le possibilità di uscita.
3 - fase difensiva degli avversari in zone medie di campo. Si analizzano i movimenti
difensivi dei centrocampisti avversari e si guarda con attenzione se portano anche i
raddoppi sulla linea difensiva o meno.
4 - fase difensiva degli avversari in zone basse di campo.
Fase in cui viene analizzato
il comportamento della linea difensiva nelle varie situazioni, soprattutto si cerca di
riportare le loro reazioni su azioni che hanno caratteristiche simili alle nostre.
Nel montaggio di questo filmato abbiamo la solita attenzione sia temporale che
psicologica.
Dal punto di vista temporale anche questo è un filmato nel quale in 6-7
minuti al massimo devono essere rappresentate le situazioni sulle quali vogliamo
lavorare sul campo.
Dal punto di vista psicologico, dopo che ieri siamo stati neutrali nel
montaggio delle immagini, oggi abbiamo deciso di porre particolare enfasi sugli errori
difensivi degli avversari, nel tentativo di far crescere la fiducia nei nostri giocatori sul
poter fare risultato anche contro avversari di buona qualità tecnica, di ottima classifica e
che attraversano anche un momento favorevole a livello di risultati.
Ore 15,00 allenamento
Obbiettivo: questo allenamento ha come obbiettivo tattico quello di preparare la nostra
fase offensiva contro il 3-4-3 di questi avversari.
Dal punto di vista fisico si effettua
lavoro sulla rapidità.
Svolgimento: l’allenamento si svolge in 4 blocchi di lavoro
1 - riscaldamento e rapidità a secco con il Preparatore.
2 - fase offensiva generica.
3 - fase offensiva specifica.
4 - fase offensiva situazionale contro il modulo avversario.
1° blocco: in un primo momento il Preparatore cura principalmente la fase di
riscaldamento, attraverso una serie di passaggi a bassa velocità di ostacoli alti con
obbiettivo la mobilizzazione di anche e di arti inferiori in generale; successivamente si
passa a curare la rapidità degli appoggi in una serie di passaggi ad alta velocità e con
modalità varie sugli over.
2° blocco: quella che io chiamo fase offensiva generica è in realtà un ripasso di quelle
che sono le nostre giocate base e le nostre regole di gioco, che noi curiamo ogni settimana
indipendentemente dagli avversari che andiamo ad affrontare.
Curiamo le uscite dalla
circolazione di palla dei difensori e lo sviluppo attraverso centrocampisti centrali ed
esterni ed i movimenti degli attaccanti.
Non mi dilungo su queste situazioni in quanto mi
porterebbero a sviluppare una tesi su un altro argomento. Svolgimento: due squadre
contrapposte, una inizia sviluppando l’azione proposta dall’Allenatore e l’altra difende
passivamente; alla conclusione dell’azione da parte di una squadra parte
immediatamente la seconda squadra che sviluppa lo stesso tipo di azione, mentre la
prima squadra cura di ricompattarsi velocemente.
3° blocco: quella che io chiamo fase offensiva specifica è invece rappresentata da una
serie di situazioni che noi prepariamo appositamente per quella partita e per quegli
avversari.
Questa settimana prendiamo in considerazione alcune situazioni relative
all’inizio dell’azione, al suo sviluppo e poi una particolarità sulle nostre ripartenze.
Per quanto riguarda l’inizio dell’azione, diamo l’input al nostro portiere di alternare
uscite corte ad uscite lunghe.
Nelle uscite corte abbiamo il problema di uscire dalla pressione dei loro tre attaccanti,
ma notando la tendenza dei loro attaccanti esterni a seguire principalmente i difensori
esterni avversari, secondo noi esiste la possibilità di sfruttare il 2:1 centrale; per
tagliare fuori il loro attaccante centrale il nostro difensore centrale che per primo entra
in possesso palla deve assumere l’iniziativa e puntarlo palla al piede.
Sulla sua reazione
scarica la palla sull’altro centrale, che prende campo e va a giocare vicino alla linea di
metà campo - fig. 15 –, oppure manda a giocare il difensore esterno di parte se viene
attaccato dall’attaccante esterno avversario di parte - fig. 16
Le uscite lunghe sono state scelte in virtù di una considerazione sugli avversari.
Avversari che non sono particolarmente scadenti nel gioco aereo, ma mostrano lentezza
con i centrocampisti nell’accorciare sulla linea difensiva una volta scavalcati dalla palla,
per cui aprono uno spazio dove noi pensiamo di poter prendere rimbalzi.
La zona di
caduta palla è il nostro settore di centro sinistra.
La prima punta all’attacco della palla,
la seconda attacca lo spazio centrale e l’esterno di parte attacca lo spazio per vie esterne,
questo in considerazione del fatto che il loro centrocampista esterno di destra sembra il
meno attento nel seguire gli ingressi senza palla - fig. 17
Per quanto riguarda lo sviluppo dell’azione abbiamo già visto come cercare di prendere
campo con il difensore centrale. Adesso facciamo vedere alla squadra come proseguire
lo sviluppo, muovendo i centrali a “compasso”, alzando quello di parte ed abbassando
alla ricezione quello di parte opposta e facendo muovere la seconda punta alle spalle del
loro secondo centrale.
Se questo attacca il nostro centrocampista si apre uno spazio di
ricezione per la nostra seconda punta - fig. 18 -, se copre lo spazio si riceve con il
centrocampista centrale - fig. 19 -.
A questo punto si possono innescare tutte le nostre
azioni già sviluppate nella fase offensiva generica.
Anche per quanto riguarda le nostre ripartenze siamo partiti da considerazioni sugli
avversari.
Il loro difensore centrale è nettamente meno veloce del nostro attaccante
centrale ed i due difensori esterni sono molto aggressivi sui movimenti degli attaccanti
che vanno incontro alla palla, per cui decidiamo di far orientare la nostra seconda punta
in direzione palla nel momento in cui sviluppano dentro la nostra metà campo e
lasciamo la prima punta addosso al loro difensore centrale.
Sulla nostra riconquista di
palla la seconda punta va incontro alla palla a portarsi via il difensore di parte e la
prima punta va all’attacco dello spazio esterno con movimento a ‘mezzaluna’ per evitare
il fuorigioco, in modo da creare un uno contro uno in velocità; la seconda punta e gli
esterni, una volta partita la palla in verticale per la prima punta, partono ad attaccare lo
spazio - fig. 20 –
Questo blocco di lavoro viene svolto con le due squadre che si alternano nei moduli e nei
compiti; la squadra che difende in 3-4-3 rimane piuttosto passiva, ma accenna a
movimenti che devono portare ad una scelta veloce da parte dell’altra squadra per
quanto riguarda tutte le varie situazioni che stiamo provando.
4° blocco: in questo ultimo blocco andiamo a lavorare in situazione per cui andiamo in
partita con una squadra nel 4-2-3-1 adattato per l’occasione e l’altra in 3-4-3.
Per
ricreare le situazioni provate nei primi 5 minuti il portiere ha l’obbligo dell’uscita lunga,
poi per i successivi 5’ ha l’obbligo dell’uscita corta e negli ultimi 5’ al segnale
dell’allenatore la squadra in 3-4-3 ha l’obbligo di passare palla agli avversari che così
possono provare la ripartenza.
Si conclude scambiando i compiti alle due squadre.
Al termine della seduta di allenamento Allenatore e Collaboratore preparano
l’allenamento successivo per cui, in base a quello che hanno visto delle palle ferme degli
avversari, decidono le disposizioni difensive nelle varie situazioni.
In base alle
disposizioni difensive degli avversari sulle palle ferme contro decidono quali schemi, di
quelli a disposizione o di nuovi, far chiamare dalla squadra nelle varie situazioni di palla
ferma.
CAPITOLO 6 - IL SABATO
Sabato mattina:
ore 9,30 solita breve riunione di tutto lo staff per l’organizzazione materiale della
seduta di allenamento.
Ore 9,45 riunione con la squadra.
Tema: le palle ferme degli avversari a favore e
contro. La riunione si svolge con le stesse modalità delle riunioni precedenti ed inizia
con l’Allenatore che parla delle particolarità degli avversari in certe situazioni, della
pericolosità che hanno in alcune soluzioni e di eventuali vulnerabilità che mostrano in
altre; prosegue con il Collaboratore che mostra le immagini a conferma di quanto detto
e le commenta.
Per quanto riguarda il filmato delle palle ferme degli avversari viene montato con
il seguente ordine:
inizia con le palle ferme a loro favore e prende in considerazione:
- calcio di inizio
- falli laterali in zone profonde di campo
- punizioni laterali
- angoli
- punizioni dirette
- rigori
prosegue con le palle ferme a loro sfavore e prende in considerazione:
- reazione al calcio di inizio degli avversari
- disposizione sui falli laterali contro profondi
- disposizione sulle punizioni laterali contro
- disposizione sugli angoli contro
Anche questo filmato ha la stessa durata di 6 - 7 minuti massimo come tutti gli altri ed
oggi abbiamo deciso di mediare, mostrando la pericolosità che hanno in certe situazioni
di palla ferma a favore, ma mettendo anche l’accento su una certa vulnerabilità che
mostrano in alcune situazioni difensive.
Ore 10,00 allenamento
Obbiettivo: dal punto di vista tattico l’obbiettivo dell’allenamento è quello
dell’organizzazione delle palle ferme, sia in fase difensiva che in fase offensiva.
Dal
punto di vista fisico lavoro sulla reattività.
Svolgimento: la seduta si svolge su tre blocchi di lavoro
1 - riscaldamento e reattività con il Preparatore
2 - palle ferme a nostro sfavore
3 - palle ferme a nostro favore
1° blocco: con il Preparatore la squadra svolge riscaldamento con mobilizzazione arti
inferiori e superiori e conclude questo blocco con una serie di reattività in psicocinetica.
2° blocco: palle ferme a sfavore
– si prendono in considerazione le stesse situazioni che
abbiamo immesso nel filmato.
Calcio d’inizio: gli avversari vanno con due attaccanti sulla palla e con l’attaccante di
destra che rimane alto, il resto della squadra in modulo.
Scaricano la palla indietro sul
centrocampista centrale di centro-destra, che a sua volta apre al difensore di destra
mentre l’esterno di centrocampo di parte si alza e si allarga e l’attaccante di parte
attacca lo spazio in profondità; solitamente proseguono l’azione sviluppando su uno di
questi due giocatori.
Noi decidiamo per una soluzione subito molto aggressiva ed
andiamo a provarla sul campo.
La seconda punta parte nel nostro settore di centrodestra
ed attacca il primo scarico a mezzaluna, forzando la loro giocata nel settore di
sinistra nostro, questo per evitare che cambino quello che fanno abitualmente.
La
prima punta attacca il secondo scarico verso il difensore di destra, forzandolo verso
l’esterno mentre il nostro centrocampista esterno di parte ed il nostro difensore esterno
di parte partono ad attaccare i rispettivi avversari che sono solitamente gli obbiettivi di
passaggio per il loro difensore - Fig. 21 -
Falli laterali in zone alte di campo: avversari che vanno sulla palla con il centrocampista
esterno di parte e si propongono con attaccante di parte e centrocampista centrale di
parte, spesso incrociandosi.
Si lavora su questo movimento andando allo scambio della
marcatura per evitare eventuali blocchi - Fig. 22 -. Sulla loro destra vanno in
qualche occasione al fallo laterale lungo, facendo salire un difensore che è l’obbiettivo e
che deve andare alla spizzicata per i compagni; si lavora sul campo per non farsi trovare
impreparati di fronte a questa soluzione - Fig. 23 -
Punizioni laterali: avversari che fanno partire la palla da entrambe le parti con un
sinistro.
In area hanno solitamente cinque ingressi e raramente sei, non si riescono a
notare schemi particolari.
Sul campo si lavora su queste loro particolarità,
predisponendo sulla nostra destra una barriera con un solo giocatore ed in area cinque
marcature ad uomo più tre uomini a zona in traiettoria più un uomo in copertura del
limite dell’area - Fig. 24 -; eventuale sesto ingresso avversario viene preso in
marcatura ad uomo dalla traiettoria centrale.
Sulla nostra sinistra, zona da cui fanno
partire traiettorie più insidiose, andiamo con due uomini in barriera, le solite cinque
marcature ad uomo, due uomini a zona, uno in traiettoria corta ed uno in traiettoria
lunga più uno in copertura limite dell’area - Fig 25 -; in questo caso il sesto ingresso
avversario viene preso dalla traiettoria lunga.
Molta attenzione viene posta sul fatto
che gli uomini a zona non diano profondità agli avversari, per cui partono in linea con la
barriera o in alternativa con il limite dell’area; si scappa sul piede di appoggio di chi
calcia.
Si cura il movimento degli uomini a zona in quanto da una parte arriva una
traiettoria a rientrare e dall’altra ad uscire
Angoli: avversari che calciano con un sinistro da entrambe le parti; in area hanno
solitamente cinque ingressi che noi andiamo a marcare ad uomo.
Dalla loro sinistra
vanno spesso alla palla sul primo palo con blocco per il giocatore che entra sul corto.
Dalla loro destra vanno spesso all’uno-due con palla di ritorno per chi ha calciato
l’angolo che viene rimessa dentro veloce sempre sul corto.
In campo andiamo a
lavorare su quella che deve essere la nostra disposizione e le nostre reazioni; dalla
nostra destra facciamo vedere ai marcatori ad uomo come cercare di uscire dai blocchi
avversari, inoltre decidiamo di andare con quattro uomini a zona sul corto più uno in
copertura limite dell’area - Fig 26 -.
Dalla nostra sinistra lavoriamo sulle nostre
reazioni all’uno-due degli avversari - Fig 27 -.
Punizioni dirette: avversari che hanno due ottimi specialisti in queste situazioni, un
destro ed un sinistro, e dalle immagini che sono state raccolte durante la stagione vanno
entrambi quasi esclusivamente alla palla girata sopra la barriera.
Decidiamo di andare
con la barriera al salto in queste situazioni ed in campo lavoriamo per avere univocità
nel tempo di salto, in modo che non si aprano spazi all’interno della barriera stessa,
spazi nei quali la palla potrebbe pericolosamente filtrare.
Rigori: lo specialista degli avversari è un destro che in stagione ha netta prevalenza di
tiri ad aprire alla sua destra – sinistra del portiere –. Sul campo si lavora per attaccare
eventuale ribattuta del portiere, cercando di creare superiorità numerica nella zona in
cui il giocatore avversario calcia nella maggior parte dei casi - Fig. 28 -
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