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---------------------------------------------- Premessa Tutto ciò che segue è il mio pensiero, la mia verità del momento … Il marcamento da me adottato è a zona elastica (evoluzione del marcamento a zona)
Punti fondamentali della difesa elastica - Corretta presa di posizione (frontale in divaricata antroposteriore) sull'avversario diretto in possesso palla (1c1). - Corretta presa di posizione (controllo visivo) sull'avversario diretto non in possesso palla: ◦ con il corpo orientato sempre verso la palla posizionarsi in modo da avere il più possibile nel proprio campo visivo anche l’avversario diretto non in possesso palla; ◦ quando ciò non è possibile si dà precedenza alla palla ma tramite il movimento laterale, repentino e continuo della testa si cerca di tenere sotto controllo anche l’avversario.
Distanza elastica sull'avversario diretto non in possesso palla (più marcare o coprire): ◦ la distanza dall’avversario diretto diminuisce man mano che ci si avvicina alla porta all'interno dell'imbuto difensivo; ◦ la distanza non è più vincolata al mantenimento della linea difensiva (e quindi al compagno) ma si allenta o si stringe in modo elastico in base alla posizione della palla, alle caratteristiche proprie e dell’avversario ed alla sua posizione rispetto alla porta; ◦ quindi i difensori scelgono in base alla situazione se stare più in marcatura oppure più in copertura (diagonale difensiva) al compagno di zona (dando più spazio all’avversario diretto).
Perchè si sceglie la difesa
a tre
Sostanzialmente perché la riteniamo più
opportuna in base alle caratteristiche dei
giocatori a disposizione o in base a situazioni
contingenti di gioco
Principali differenze tra
difesa a 3 e difesa a 4
1. con la difesa a 3, vi è sempre e solo una linea di
copertura;
2. la collaborazione tra i 3 difensori risulta più
semplice ma comporta maggiore attenzione ed organizzazione perché il
movimento delle punte avversarie potrebbe creare delle incomprensioni
tra di essi (chi marca, chi copre, quando scalare, ecc…).
Vantaggi 1. la difesa a 3 permette maggiore copertura centrale ed in profondità; 2. permette ai difensori di ricercare spesso l’anticipo avendo sempre maggiore copertura.
Svantaggi 1. le punte avversarie larghe possono costringere i centrocampisti laterali a giocare più bassi;
2. gli inserimenti avversari in fascia (alle spalle dei
nostri centrocampisti laterali) creano spesso il
3vs3 costringendo il difensore esterno a
decidere se staccarsi dal reparto oppure
rimanere compatto centralmente (controllando
da lontano l’inserimento) pronto ad uscire
qualora l’avversario ricevesse palla.
Non potendo coprire in modo
adeguato tutta l’ampiezza del
campo vengono definite delle:
zone pericolose dove i
difensori difendono stretti e
compatti a protezione della
porta (quella centrale larga
quanto il cerchio di
centrocampo)
zone meno pericolose (quelle
laterali) dove i difensori si
limitano a sorvegliare
(lasciando le chiusure laterali
ai centrocampisti laterali).
Analizzando la dislocazione
in campo è possibile notare
che:
il suo punto forte è la
densità (concentrazione)
nella zona centrale e la
possibilità di poter gestire
meglio la profondità con il
difensore centrale
Il punto debole è
l'impossibilità di poter
coprire l'ampiezza (cioè le
zone laterali quando
vengono attaccate
dall’avversario).
Caratteristiche dei giocatori in fase di
non possesso
- Il portiere: deve saper comandare tutta la difesa, deve saper giocare lontano dalla
linea della porta (in quanto la difesa gioca alta) muovendosi “ad onda” con il
reparto di difesa (sull’elastico difensivo).
-
I 3 difensori: devono essere dotati di buona struttura fisica, avere forza, capacità
d'attenzione, di concentrazione e di determinazione, devono essere bravi
tatticamente nel mantenere le giuste distanze, devono essere veloci negli scambi
di marcatura, nelle coperture in diagonale difensiva, nell’accorciare sul portatore
palla avversario (entrato nella propria zona di competenza sotto la linea dei
centrocampisti) e nella lettura dei movimenti degli avversari, devono saper
marcare e dare copertura, essere bravi nell’1vs1, sui cross laterali e nel gioco
aereo;
◦ il centrale: deve saper guidare il reparto con grande personalità (giocatore leader), deve
avere il senso della posizione e deve essere molto bravo nella lettura delle situazioni (per
coordinare il movimento del reparto);
◦ l’esterno: deve essere coraggioso nell’anticipo ed aggressivo nella marcatura, deve saper
prendere le marcature in fascia (deve essere veloce nelle corse e spostamenti orizzontali) e
gli inserimenti centrali.
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Principi di tattica individuale in fase
di non possesso
Presa di posizione:
◦ controllo e cautela in difesa.
Marcamento individuale. Difesa della porta:
◦ temporeggiamento e/o pressione individuale;
◦ contrasto indiretto.
Recupero individuale della palla
◦ contrasto diretto, intercettamento o anticipo.
Respinta della palla.
Alcune specificità di tattica individuale
in fase di non possesso
Marcamento individuale. Il
difensore esterno zona palla:
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Marca l'avversario ricercando l’anticipo, pronto a coprire al tempo
stesso la profondità in fascia (se è più veloce deve esasperare la
marcatura stretta, se è più lento deve marcare più lo spazio dietro).
-
Con palla laterale ricerca l’anticipo prendendo posizione sull’esterno
rispetto all’avversario (in caso di passaggio sull’interno l'avversario
diretto sarà preso in consegna dal difensore centrale).
-
Non segue l'avversario quando rientra sotto la linea dei
centrocampisti.
-
Si muove in base alla palla e non alle corse di deviazione
dell’avversario (atte ad allargare le maglie difensive), cioè si limita a
controllarlo da lontano finché non riceve o sta per ricevere palla (poi
esce di scatto temporeggiando in attesa del raddoppio del
centrocampista laterale).
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Principi di tattica collettiva
in fase di non possesso
- Scaglionamento difensivo:
◦ restringimento degli spazi, equilibrio difensivo.
Marcamento collettivo:
◦ copertura, diagonale difensiva, piramide difensiva, scalate e
scorrimenti, scambi di marcatura, elastico difensivo,
fuorigioco.
- Azione ritardatrice:
◦ temporeggiamento collettivo, concentrazione difensiva,
raddoppi di marcatura, pressione collettiva, pressing.
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Recupero collettivo della palla:
◦ recupero collettivo organizzato, recupero collettivo immediato.
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Marca l'avversario ricercando l’anticipo, pronto a coprire al tempo
stesso la profondità in fascia (se è più veloce deve esasperare la
marcatura stretta, se è più lento deve marcare più lo spazio dietro).
Alcune specificità di tattica collettiva
in fase di non possesso
Su palla centrale
I 3 difensori possono
rimanere abbastanza piatti
con il corpo sempre
orientato verso la palla
Io preferisco sempre
scaglionati con il centrale
leggermente staccato dietro
(per comandare l’elastico
difensivo allineandosi ai
difensori esterni quando
sale cioè senza mai
superarli).
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Marcamento
collettivo
- In superiorità numerica:
◦ il comportamento dei difensori è orientato alla
riconquista della palla forzando l'anticipo piuttosto che
al temporeggiamento con difesa della porta.
-
In parità (o inferiorità) numerica:
◦ il difensore esterno deve sempre temporeggiare e
protegge la parte interna cercando di accompagnare
l'avversario in fascia per permettere l’organizzazione e la
densità davanti alla porta (se superato in velocità dovrà
mettere il braccio per ostacolarne la corsa);
Marcamento
collettivo contro una punta
- Ricerca esasperata dell'anticipo;
-
la doppia superiorità numerica centrale (3vs1)
comporta inevitabilmente l'inferiorità numerica in
altre zone, possiamo compensare avanzando il
difensore centrale in posizione di centromediano
(rimanendo 2vs1 in difesa)
Marcamento
collettivo contro due punte
- La superiorità numerica centrale (3vs2)
comporta la ricerca esasperata dell'anticipo (i
difensori esterni possono anche marcare ad
uomo).
-
Sull'incrocio centrale dei 2 attaccanti i 3
difensori scappano a difendere la porta
stringendo il reparto.
Con palla laterale
Il difensore esterno
zona palla marca in
modo aggressivo
l’avversario
ricercando l'anticipo
esterno
Gli altri 2 difensori
marcano e coprono a
seconda della
posizione dell'altro
attaccante.
Il taglio della punta
più lontana dalla palla
Dietro alla punta più
vicina che va incontro
inseguito dal
difensore centrale (che
esce in marcatura)
viene gestito dal
difensore esterno
opposto (si crea l’1vs1
in profondità senza
copertura).
L'attaccante centrale che
si apre in profondità in
fascia
Dietro l'attaccante più
vicino che va incontro in
seguito dal difensore
esterno di zona che esce
in marcatura forzando
l’anticipo
Viene preso dal
difensore centrale (si
crea l’1vs1 in profondità
con copertura lontana
del difensore esterno
opposto).
Il cambio di campo
Per l'attaccante più
lontano che si defila
dalla parte opposta,
viene preso dal
difensore esterno
opposto se
il centrocampista
laterale opposto non
è scalato sulla linea
difensiva.
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Marcamento
collettivo contro due punte in verticale
Se le 2 punte avversarie si dispongono in verticale
si potrebbe arrivare in ritardo in chiusura sulla
punta più bassa;
in questo caso si può marcarla a zona con il
centromediano o centrocampista centrale opposto
(in diagonale lunga)
oppure
marcarla a uomo con un difensore esterno
(lasciando il 2vs1 con la punta avanzata)
Marcamento
collettivo contro tre punte
- È possibile difendere in parità numerica ma senza le dovute
coperture non sarà possibile forzare l'anticipo;
-
il difensore centrale potrà rimane leggermente scaglionato per
difendere la profondità centrale potendo contare sullo schermo
difensivo (sulla linea palla/porta) del centromediano o
centrocampista centrale opposto in diagonale lunga (pronto anche
ad entrare sulla linea difensiva);
-
il difensore esterno zona palla gioca in marcatura individuale (1vs1);
-
il difensore esterno opposto si accentra rimanendo in marcatura
allenata sul proprio attaccante in modo da poter dare copertura al
difensore centrale ed arrivare in tempo sul cambio di gioco (se
l’attaccante opposto si accentra si crea il 2vs2 centrale)
Roberto FANI,
Allenatore di Base. Diploma UEFA
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