Canale organizzazione tattica

 

 

 
Autore:  Massimo MIGLIORINI |  Fonte:@alleniamocom

 

In fase di non possesso la squadra si schiera con un modulo 4-4-1-1 con Kagawa che dalla sua posizione intermedia aiuta la prima punta se c’è pressing, altrimenti è pronto al raddoppio sulla linea dei centrocampisti.

Le due linee da 4 poi sono posizionate in modo diverso: i centrocampisti si tengono molto larghi a coprire l’ intera larghezza del campo, i difensori invece stanno stretti verso l’ area lasciando libere le fasce; nel momento in cui la palla si sposta da un lato i centrocampisti fanno una diagonale molto pronunciata per andare a chiudere subito la fascia, così l’ esterno dal lato debole si trova in mezzo al campo, pronto per l’ eventuale ripartenza e la squadra crea grande densità vicino alla palla, così da bloccare molte linee di passaggio agli avversari.

Tutto questo è possibile perché Grosskreutz e Kuba, i due esterni alti, Kagawa e i due esterni bassi, Schmelzer e Piszczek , hanno nella resistenza e nella corsa due delle loro migliori qualità; riescono a recuperare le posizioni velocemente e reggono tutti questi movimenti, molto ampi, per i 90 minuti.

Queste caratteristiche si vedono anche in fase di possesso palla: lo schema preferito da Klopp è il contropiede vecchia maniera (2-3 passaggi per andare in porta) perché i centrocampisti esterni e Kagawa, come detto, corrono molto e sono veloci, sono sempre pronti a ripartire in fase di transizione; ma se non c’ è lo spazio per sviluppare una ripartenza veloce, allora i due esterni di centrocampo si allargano molto e cercano lo scambio con i 2 esterni di difesa che spingono molto; se la palla è ai terzini arriverà un cross alto, se la palla è a Kuba o Grosskreutz l’azione si svilupperà con palla a terra perché entrambi hanno un buon dribbling e, di solito, tagliano verso il centro per cercare lo scambio con l’attaccante giapponese che si posiziona al limite dell’ area.

 

In più Hummels, da dietro avanza sempre come centrocampista aggiunto per chiudere le ripartenze più in avanti e per dare un supporto in più al giro palla avanzato. La squadra riesce sempre ad essere molto corta, a parte i contropiedi veloci, chiudendo gli spazi in difesa (miglior difesa del campionato) e creando molta “pressione” sulla difesa avversaria con 9 giocatori negli ultimi 35 metri di campo.

Da 4-2-3-1 sulla carta a 4-4-1-1 difensivo e 1-5-4 offensivo.

Se andiamo ad analizzare il Manchester United, storicamente Ferguson ha sempre cercato giocatori con certe caratteristiche ben specifiche per poter attuare i suoi schemi al meglio senza stravolgerli.

Ecco quindi che il 4-4-2 difensivo, tipico anglosassone, ha sempre una delle due punte portata a rientrare per supportare il centrocampo nella zona dove l’ala ha caratteristiche meno difensive, due centrali difensivi forti fisicamente e sulle palle alte, uno dei terzini con caratteristiche prettamente difensive, due interni di centrocampo incontristi seppur capaci di creare gioco.

Offensivamente le due ali restano molto alte, con una che tende ad accentrarsi e l’altra che cerca il fondo per il cross; un centrocampista centrale che si inserisce e l’altro che avanza per sfruttare eventuali rinvii corti degli avversari, un terzino che spinge molto sulla fascia, una delle punte brava tecnicamente per scambiare nello stretto con i compagni, dribblare al limite dell’area e creare superiorità.

 

Pensate ai giocatori che si sono succeduti, in particolare alle loro caratteristiche tecniche e tattiche: Cantona-Rooney-Yorke come seconde punte , le coppie di ali Valencia-Young o Beckham-Giggs o Kanchelskis- Ronaldo, i centrocampisti centrali Ince-Keane o Carrick-Scholes o Butt- Scholes, i centrali Pallister-Bruce o Ferdinand-Vidic, i terzini Parker - Irwin o O’Shea - Evra; le similitudini nelle caratteristiche dei singoli sono ricorrenti.

Il 4-4-2 difensivo, o meglio 4-4-1-1, diventa 3-3-3-1 in fase di possesso con la ricerca dell’ ampiezza sulle fasce. 

Come ulteriore esempio possiamo considerare il Real Madrid; il suo modulo viene considerato un 4-2-4 o 4-2-3-1, ma attenzione perché anche il team di Mourinho in fase di non possesso si schiera con un 4-4-1-1 con Ozil o Ronaldo che a turno si allargano su una fascia (a destra se Di Maria copre la sinistra o a sinistra se Higuain si allarga a destra), mentre uno dei due aiuta i centrocampisti centrali.

 

In fase di possesso il 4-2-4 diventa un 2-1-3-4 con i due terzini che spingono molto, specialmente Marcelo a sinistra, Kedira o Granero si inseriscono centralmente perché hanno ottime qualità offensive, per essere centrocampisti; i quattro attaccanti riescono a gestire continui scambi di posizione, triangoli stretti e veloci dribbling perché Benzema, Higuain, Ronaldo sono in grado di ricoprire al meglio sia il ruolo di prima punta, sia di attaccante di movimento e tutti sono dotati di grande tecnica, tiro, senso del gol, Ozil o Di Maria o Kaka hanno caratteristiche simili: tecnica, visione di gioco, velocità, tiro, inserimenti, dribbling e sono quindi perfettamente intercambiabili.

 

Per sfruttare le qualità dei singoli, la squadra cerca di isolare uno o due delle sue stelle per creare situazioni di 1 contro 1 o 2 contro 2 contro i difensori avversari.

Il 4-4-2 rimane il modulo di ispirazione per tanti allenatori; il loro lavoro ha poi prodotto molte variazioni a questo modulo per poter sfruttare al meglio le caratteristiche dei singoli giocatori e far così elevare il rendimento di tutta la squadra, questo è, forse, il vero aspetto dell’ allenatore di successo: modificare l’ aspetto tattico della propria squadra in funzione delle caratteristiche dei propri giocatori.

 

Massimo MIGLIORINI