Gli appunti del Mister. Nr. 4

La presa di posizione

Data inserimento e aggiornamento nel sito: 20/05/2012 - 28/03/2018

La presa di posizione, o riposizionamento, è l’azione del singolo o di un collettivo, di riprendere la posizione migliore per proteggere la propria porta in un arco di tempo più veloce possibile. L’azione del singolo giocatore è quella di interporre più velocemente possibile, in caso di perdita del pallone, il proprio corpo tra la palla e la propria porta, al fine di disturbare o interrompere l’azione dell’avversario.

L’azione collettiva della presa di posizione prevede il riposizionamento di più giocatori , in modo da diminuire gli spazi e creare un’efficiente azione difensiva.

La presa di posizione è un’azione che si svolge sia in transizione da fase offensiva a difensiva, sia in transizione da fase difensiva ad offensiva.

Per attuare al meglio entrambe le transizioni bisognerebbe:

· Coprire razionalmente tutti gli spazi;

· Ridurre al minimo lo sforzo fisico, con un’appropriata tattica di gioco;

· Riuscire ad eseguire al meglio la circolazione di palla;

· Occupare gli spazi tra i reparti avversari.

 


Autore: Angelo IERVOLINO -  Fonte: Alleniamoilcalcio.net

Un’azione singola di presa di posizione prevede una distanza di marcatura non troppo vicina in modo da rallentare l’azione dell’avversario, permettere ad un compagno di venire in aiuto ed evitare di farsi dribblare troppo facilmente, mantenendo sempre la copertura per la parte centrale del campo e indirizzare l’avversario verso l’esterno. Un’azione collettiva di riposizionamento prevede tre step di azione in un movimento coordinato e rapido di presa di posizione da parte di ogni singolo giocatore.

Il primo step è cercare di ritardare l’attacco dell’avversario in modo di permettere a tutta la squadra di riprendere le proprie posizioni.

Il secondo step prevede l’intercettamento della palla o il disturdo nella manovra avversaria.

Il terzo step prevede la vera e propria azione di riconquista della palla. Per una buona presa di posizione è importante che il giocatore riesca ad adattarsi velocemente ad ogni singola azione e cambio di posizione della palla.

Organizzazioni difensive

Marcature a uomo

Per marcatura ad uomo si intende:

1. Avere un uomo da marcare e posizionarsi tra lui e la porta;

2. Seguire l’avversario in tutti i suoi spostamenti;

3. Rispettare delle determinate distanze dall’avversario.

La marcatura ad uomo può essere:

· Di controllo: nella situazione in cui il pallone è distante e il marcatore controlla l’avversario;

· Di copertura: un difensore è in copertura ad un compagno pronto ad intervenire in caso di bisogno;

· Integrale: il marcatore segue le azione dell’avversario e lo contrasta in ogni azione;

· Di sdoppiamento: un difensore è posto dietro al compagno in marcatura e se superato interviene, a sua volta il difensore superato va in copertura al compagno.

Alcuni principi di marcatura da parte del difensore.

1. Non bisogna essere lontani più di un braccio dall’avversario, in modo da sentire il contatto con esso e non perderlo mai di vista. Stare lontani un braccio non solo ci permette di sentirlo vicino ma anche di non dargli la possibilità di appoggiarsi a noi e fare perno per superarci;

2. In generale, ma questo dipende dalle disposizioni dell’allenatore, cercare di portare l’avversario sull’esterno;

3. Non stare mai con i piedi piatti, ma con il piede interno più avanti;

4. Avere le braccia leggermente aperte per avere più equilibrio ma anche per impedire all’avversario di andare via;

5. Scegliere bene il tempo d’anticipo e soprattutto il lato giusto.

Marcatura a zona

Un’ organizzazione del gioco a zona prevede la copertura di una determinata zona del campo da parte di ciascun giocatore a prescindere dal modulo adottato.

In fase di non possesso ogni giocatore dovrà andare a contrastare esclusivamente nella sua zona di competenza e cercare di coprire quelle adiacenti.

Giocando a zona si ha il vantaggio di giocare nella zona del campo più congeniale ad ogni giocatore, a uomo questo non può succedere visto che bisogna seguire l’avversario da marcare in tutte le zone del campo.

Per quanto riguarda il dispendio fisico, si può tranquillamente dire che i carichi sono distribuiti equamente e vi è una partecipazione più attiva da parte di ogni giocatore alla fase di gioco.

Al fine di ottenere i migliori risultati ogni giocatore dovrà sapere quali aspetti, fase di gioco hanno la priorità su altre.

In una marcatura a zona la prima a cosa a cui bisogna far riferimento è la posizione della palla; la seconda cosa è il rapportarsi con i compagni sia del proprio reparto che degli altri reparti e infine guardare agli avversari.

La squadra esplicherà al meglio i concetti della zona solo se riuscirà a muoversi con i tempi giusti in base alla posizione della palla, dei compagni e degli avversari sempre mantenendo le giuste distanze tra i reparti e i ruoli.

La squadra dovrà riuscire a marcare il più vicino possibile gli avversari più vicini alla propria posizione, a controllare le loro traiettorie e quelle di passaggio di quelli più lontani e riuscire a creare superiorità numerica sulla palla.

Per fare questo bisogna che la squadra sia preparata ad agire, a cambiare risposta ad ogni situazione di gioco, e per fare questo bisogna allenare le varie situazioni in allenamento.

Quest’organizzazione tattica ovviamente prevede degli accorgimenti da fare su alcune situazioni a squadra schierata in fase di non possesso.

Quindi, in una difesa a zona è importante che si verifichino alcune condizioni:

· squadra corta;

· effettuazione dell’elastico;

· equilibrio tra reparti; · applicazione del fuorigioco;

· effettuazione di giuste diagonali;

· che si raddoppino le marcature quando opportuno;

· giusta scelta di tempo e movimenti dei reparti;

· massima attenzione nei cambi di gioco;

· massima concentrazione.

Alcune posizionamenti della difesa nelle diverse situazioni

La presa di posizione non è da intendersi solamente come riposizionamento in caso dovessimo trovarci scoperti o mal posizionati su perdita di palla.

Per presa di posizione bisogna anche intendere scegliere la giusta posizione nelle determinate situazioni.

Come difesa a zona, ogni allenatore sceglierà se posizionare la propria linea difensiva su due o tre linee, rispettando comunque i principi della marcatura a zona, validi anche solo semplicemente per appunto trovare la giusta posizione nelle diverse situazioni di gioco.


Fig. 1

Nella fig.1 è rappresentata la disposizione della difesa su attacco centrale, disposizione denominata a piramide.

Questa disposizione prevede l’attacco al portatore di un difensore con la conseguente variazione di posizione (presa di posizione) degli altri difensori che compongono la linea.

 

 


Fig. 2

Nella fig.2 è rappresentato lo sgancio del difensore centrale in attacco all’avversario in fascia, quando il difensore esterno viene superato.

Questo a sua volta prendere posizione nella parte centrale della difesa, ruolo occupato dal giocatore ora in attacco.

 

 


Fig. 3

Nella fig.3 è raffigurato il movimento del difensore centrale in marcatura alla punta, che accompagna il suo movimento verso l’esterno per ricevere il passaggio del compagno.

Anche nelle situazioni di palla coperta e scoperta bisogna prendere posizione sul avversario in possesso.

Innanzitutto, con Palla coperta si intende che il giocatore avversario non ha libertà di movimento in avanti e quindi libertà di passaggio in avanzamento.

 

 


Fig. 4

Con palla scoperta si intende che il giocatore avversario ha libertà di movimento e passaggio in avanti.

Con palla scoperta la difesa indietreggia a protezione della porta stringendosi, con palla coperta la linea sale in ampiezza Fig. 4.

 

 


Fig. 5/Fig. 6

Quando il possessore di palla è spalla alla porta ci troviamo in una situazione di palla coperta, la difesa salirà fino allo stop dell’avversario fronte alla porta, prendendo posizione in ampiezza.

Al contrario quando il possessore di palla è fronte alla porta con con tempo di passaggio, la difesa indietreggerà stringendo a difesa della porta, Fig. 5 - 6

 

 


Fig. 7

Ricordiamoci di osservare anche la posizione del corpo: i due centrali nelle due fasi si guarderanno a vicenda, e i rispetti difensori esterno guarderanno loro per il loro movimento, Fig.7

 

 


Autore: Angelo IERVOLINO -  Fonte: Alleniamoilcalcio.net


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