Palle inattive a favore

Stefano BONOMETTI

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Definizione di palla inattiva

E’ una situazione di gioco fermo durante la partita, che può essere determinata da una punizione, da un calcio d’angolo, da una rimessa laterale, da un calcio di rigore e dal fischio d’inizio.

Queste situazioni possono essere a favore o contro.

Se a favore possiamo creare parecchie situazioni interessanti, trovare la situazione più idonea, più favorevole e pericolosa che possa determinare una partita. Questo può avvenire con la fantasia dell’allenatore e dall’estro dei calciatori.

 

Premessa generale

Ritengo opportuno precisare che quanto potrò scrivere sui comportamenti dei giocatori di una squadra di calcio, perché risultino consoni a quanto richiedono le fasi caratterizzanti le situazioni di gioco conosciute con l’appellativo di “palle inattive” nei loro aspetti offensivi e difensivi, derivano da esperienze, convincimenti personali ed applicazioni in campo di schemi da me elaborati.

Concetti maturati durante la lunga attività da calciatore svolta sui campi di calcio in squadre che hanno partecipato a tutti e tre i campionati italiani, A-B-C.

In questi anni ho anche constatato che diventa sempre più difficile articolare manovre fluide che portino al gol.

Nella maggior parte dei casi, del resto, è ancora l’invenzione di un singolo a risolvere la partita, oppure un grossolano errore dei difendenti. Resta il fatto che come riferiscono le statistiche, circa un terzo delle reti vengono realizzate su calci piazzati e questo è un fatto molto importante, tale da farmi ritenere che le “palle inattive” diventino situazioni fondamentali nel nostro gioco al momento di cercare la via del gol. Venendo meno la “gestualità” il gioco diventa più prevedibile, mentre l’imprevedibilità rimane una caratteristica delle “palle inattive”.

 

In più si inserisce una valutazione di carattere statistico-utilitaristico : visto che la percentuale di realizzazione su palla inattiva è circa il 33%, i margini di miglioramento sono molto più elevati (mi riferisco naturalmente alla finalizzazione del gioco, cioè del gol).

In attesa che migliori la “gestualità” ho scelto di occuparmi delle “palle inattive”, fissando l’attenzione sulla componente di imprevedibilità e sorpresa.

Ritengo che calci di punizione e calci d’angolo debbano essere oggetto di grande attenzione da parte degli allenatori, perché possono determinare vittorie importanti.

Ritengo fondamentale curare le situazioni di palle inattive nelle due fasi, di possesso e non possesso palla, perché se nella fase di possesso noi sappiamo benissimo cosa dobbiamo fare, nella fase di non possesso non sappiamo mai ciò che faranno gli avversari e rischiamo di arrivare in ritardo sul pallone o di lasciare spazi importanti a disposizione degli avversari in area di rigore.

Si rischia di seguire infatti un movimento preparato prima dagli attaccanti e creato proprio per aprire un varco nella nostra difesa.

Personalmente dedico molto tempo alla ricerca di soluzioni diverse, cerco di documentarmi guardando e registrando dalla televisione i calci piazzati di tutte le partite che riesco a vedere per poi valutare ed eventualmente adattare alle mie esigenze la soluzione che ritengo valida.

Porterò qui di seguito quelle che sono le mie esperienze in 3 anni di settore giovanile professionistico nel BRESCIA CALCIO, ben conscio del fatto che in futuro, confrontandomi con un calcio di livello superiore, dovrò rivedere molte delle mie attuali convinzioni.

Parlerò poi delle problematiche di insegnamento e di apprendimento.

 

Ora passo ad elencare le palle inattive a favore che la mia squadra propone.

 

Capitolo 1. Calci d'angolo a favore

Ho 5 situazioni da dimostrare : ai giocatori darò dei numeri a caso.

La disposizione della squadra rimarrà uguale per tutte le situazioni in modo tale da non dare dei riferimenti agli avversari e non far capire loro la giocata.

Affinché queste soluzioni possano diventare produttive, ci sono delle particolarità fondamentali e cioè: che tutti i giocatori partecipano alla manovra e ognuno di loro avrà dei compiti specifici, chiaramente in base alle loro qualità e caratteristiche.

 

Fig.1: Questa è la disposizione della squadra nei calci d’angolo a favore.

 

 

1.1: Calci d'Angolo. Disposizione della squadra

A) angolo da destra, calcia un giocatore mancino.

B) due giocatori (n° 2 e n° 3) si dispongono sempre dalla parte destra per ricevere.

C) quattro giocatori in area per finalizzare (n° 4-5-6-7).

D) un giocatore al limite dell’area opposta alla battuta (n° 8).

E) due giocatori in copertura (n° 9 e n° 10).

Compiti assegnati

A) UOMO CHE CALCIA Il giocatore che calcia è il n° 1.

Deve avere delle buone qualità tecniche, ma anche l’intelligenza della valutazione momentanea dell’ubicazione della squadra avversaria in fase difensiva.

Sarà lui a decidere e chiamare lo schema più idoneo.

Dovrà, una volta chiamato lo schema, avere l’abilità di posizionare la palla nello spazio al tempo giusto.

Come in tutte le situazioni che si verificano durante una gara, sia in fase offensiva che difensiva.

Lo spazio, il tempo e la velocità d’azione sono fondamentali.

A maggior ragione, se già in un settore giovanile si ha l’accortezza di insegnare ai ragazzi l’importanza di queste cose, riusciremo a far si che loro abbiano meno difficoltà in futuro.

 

 

B) DUE UOMINI DALLA PARTE DESTRA Il n° 2 e n° 3 sono giocatori molto importanti per la riuscita di quasi tutte le situazioni. Una volta chiamato lo schema, devono essere in grado di proporlo con efficacia e qualora non vi partecipassero devono dare copertura (il n° 3 circa 10 metri dal vertice dell’area, il n° 2 15 metri dietro l’angolo di battuta lungo la linea di fascia).

C) QUATTRO UOMINI IN AREA (N° 4-5-6-7) Sono di solito le due punte ed i due difensori con maggiori caratteristiche nel gioco aereo, o comunque gente di buona statura. Si distribuiscono al limite dell’area per poi (dipende dallo schema chiamato) andare in velocità verso la porta ognuno nella propria zona di competenza.

D) GIOCATORE PARTE OPPOSTA ZONA DI BATTUTA (N° 8) Ha il compito di chiusura offensiva nel caso la palla sfili lunga, quello difensivo nel caso la palla venga respinta dalla difesa. Inoltre se la squadra avversaria mantiene le due punte a centrocampo (cioè in attacco) esso deve posizionarsi in difesa con gli altri due uomini per avere la superiorità numerica difensiva.

E) DUE DIFENSORI (N° 9-10) Questi due giocatori si posizioneranno, nel caso non ci sia nessuna marcatura, nella metà campo avversaria, in linea, ad una distanza tra loro di circa 20 metri.

Se ci dovesse essere un avversario avanzato si posizioneranno uno davanti ed uno dietro di esso, in modo da avere l’anticipo in caso di palla corta, la copertura in caso di palla lunga.

Con due avversari loro faranno la marcatura ad uomo ed il compagno n° 8, come detto prima, farà il libero.  [ read more ]

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Stefano BONOMETTI, Allenatore Professionista di Prima categoria e abilitazione a Direttore Sportivo dal 2011


Data inserimento e aggiornamento nel sito: 22/12/2010 - 12/05/2017

 

 

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