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La programmazione nel settore giovanile del Chievo

Progressioni didattiche, schede di allenamento e esercitazioni specifiche

La Programmazione

In generale la programmazione può essere definita come l’organizzazione delle risorse disponibili, al fine di raggiungere gli obiettivi prefissati, in tempi determinati e con i metodi più opportuni.
Nel calcio tale descrizione può essere intesa come l’ideazione di un progetto stagionale (o pluriennale) attraverso cui raggiungere gli obiettivi individuati e concordati tra società ed allenatori.
Per programmare con efficacia è necessario analizzare la reale situazione di partenza tenendo conto della società (Dirigenti, Staff, Competenze, …), delle strutture (Impianti, Attrezzature, Durata e Numero allenamenti, …) e dei giocatori con le diversità che caratterizzano i singoli componenti del gruppo (Esperienze tecnico-tattiche, esperienze motorio-sportive, sviluppo biologico, attitudine).
Sono proprio i giocatori la risorsa principale, quella su cui fondare la propria attenzione.
Il calciatore può essere visto come sommatoria di qualità TECNICHE, TATTICHE, FISICO - ATLETICHE e MORALI che l’allenatore deve essere in grado di conoscere, valutare e soprattutto sviluppare.
La programmazione delle attività è chiamata periodizzazione e si basa sugli obiettivi da raggiungere distribuiti in diversi periodi detti cicli. Quest’ultimi possono essere suddivisi in MEGA-CICLI, l’organizzazioni su più stagioni sportive, in MACRO-CICLI, la stagione sportiva o una sua parte, MESO e MICRO-CICLI, la programmazione a breve termine, e l’UNITA’ DI LAVORO, il singolo allenamento.
Nel preparare l’allenamento il mister deve sempre aver ben chiari due aspetti fondamentali: l’obiettivo da raggiungere, che deve necessariamente essere adeguato alle caratteristiche psico-fisiche e tecnico-tattiche dei giocatori, e la progressione dell’unità di lavoro, che deve permettere un apprendimento chiaro e permanente ai giocatori.
L’allenamento è determinato da fasi successive e da scelte continue e progressive legate da un comune obiettivo da perseguire. Pertanto sarà connotato non solo dal tipo di esercitazione proposta, ma anche dall’intensità di esecuzione e dalla quantità di lavoro, secondo una progressione basata su principi quali:
- Dal facile al difficile
- Dal semplice al complesso
- Alternanza tra lavoro e pause
- Variazione delle esercitazioni per fornire sempre nuovo stimoli
- Allenare in modo simile alla gara
- Assenza di tempi morti
- Ripetizione di quanto insegnato e appreso
- Scomposizione dei gesti (metodo analitico)
- Correzione costante dell’errore
- Alternanza tra gioco ed esercizio
- Grande attenzione al singolo.

Fondamentale nell’azione didattica dell’allenatore sarà in susseguirsi delle fasi di spiegazione, dimostrazione, osservazione e correzione.
Il metodo didattico sarà infine l’itinerario e il modo con cui l’allenatore attuerà la gestione del processo di insegnamento-apprendimento tramite metodi deduttivi, in cui il protagonista è l’insegnante che codifica l’attività e ricerca la precisione esecutiva attraverso la ripetizione sistematica, e metodi induttivi, nei quali il protagonista principale è l’allievo, che ricerca e scopre in maniera autonoma le soluzioni ai problemi presentati.
Idealmente la sequenza temporale potrebbe essere:
- Conoscenza dei programmi, obiettivi ed organizzazione della società
- Verifica dei mezzi e delle strutture a disposizione
- Conoscenza dei giocatori (Test di valutazione, relazioni, …)
- Definizione degli obiettivi e dei tempi sia a medio-lungo termine che nel breve termine
- Fissare i momenti di verifica durante la stagione sportiva

La definizione degli obiettivi tecnico-tattici e dei concetti correlati
Tecnica individuale
I gesti tecnici, ovvero i comportamenti, che vengono attuati dal singolo giocatore quando entra in contatto con il pallone. I “fondamentali” vengono così suddivisi come se il contesto di gioco non esistesse, al fine di porre in risalto esclusivamente il rapporto del giocatore con la palla
Guidare / Dominare
Prerequisito fondamentale che determina il nostro grado di abilità nella gestione individuale della palla in un rapporto di stretto contatto e di poco spazio.
Calciare
Gesto specifico che evidenzia l’abilità di un giocatore di indirizzare con un piede la palla verso un obiettivo prefissato (compagno, porta avversaria).
Ricevere
Abilità tecnica che consente di gestire la palla in arrivo arrestandola oppure orientandola, anticipando la scelta della giocata immediatamente successiva.
Contrastare
Cercare di recuperare palla con un’azione di contrasto diretto o indiretto.
Colpire di testa
Gesto tecnico che evidenzia l’abilità di un giocatore di indirizzare la palla con la testa verso un obiettivo prefissato (compagno, porta avversaria).
Rimessa laterale
Gesto tecnico da effettuarsi con le mani, per mezzo del quale il gioco può essere ripreso a seguito di una uscita laterale della palla.
Tecnica del portiere
Fondamentale a se stante.
Tecnica applicata o tattica individuale
Tutti gli accorgimenti e tutti i movimenti, con o senza palla, che vengono eseguiti dal giocatore affinché, tenuto conto dei compagni, degli avversari e delle situazioni di gioco, la propria prestazione risulti utile, redditizia ed economica.
Smarcamento
Abilità tattica individuale che consiste nel liberarsi dalla marcatura avversaria finalizzata alla ricezione della palla o alla creazione di uno spazio.
Controllo e difesa della palla
Abilità individuale che consente di mantenere il dominio della palla in presenza di avversari.
Passaggio
Abilità individuale che consente di trasmettere la palla ad un compagno sulla figura o nello spazio. Da non confondere con il fondamentale tecnico del calciare la palla (“meccanica” del gesto).
Finta
Movimento da eseguire con la palla o senza palla che non prevede il superamento di un avversario. La si esegue in fase di conduzione, di ricezione e di smarcamento.
Dribbling
Abilità individuale che va eseguita in possesso di palla e che prevede il superamento di un avversario.
Tiro in porta
Abilità individuale che permette la conclusione a rete.
Presa di posizione
La presa di posizione, o piazzamento, consiste nell’assumere una dislocazione che, tenendo conto della propria porta, del diretto avversario e del settore del campo in cui si trova il pallone, offre la possibilità di ritardare o di ostacolare l’azione avversaria.
Marcamento
L’azione di controllo diretto dell’avversario.
Intercettamento
Interrompere l’azione avversaria agendo direttamente sulla palla. La forma più efficace di intercettamento è dato dall’anticipo dell’avversario.
Contrasto
Può essere diretto, se effettuato sul giocatore che è in possesso palla, o indiretto, quando si cerca di mettere in “zona ombra” un avversario non in possesso palla.
Difesa della porta
Principio fondamentale per la fase difensiva. La forma tipica con cui il difendente attua questo principio consiste nell’interporsi tra il pallone e lo specchio della propria porta.
Ulteriori concetti e definizioni correlate agli obiettivi di tecnica applicata
Blocchi e Veli
Azioni individuali che tendono ad interrompere la continuità di marcamento del difensore nei confronti del proprio compagno. I blocchi vengono effettuati in situazioni pressoché statiche, pertanto prevalentemente su palle inattive. I veli vengono effettuati con palla in movimento, in qualunque momento e situazione di gioco.
Aiuti verbali
Messaggi codificati di aiuto per lo sviluppo in sicurezza dell’azione.
Zona luce e zona ombra
Indicano la zona dove si può ricevere la palla o dove un avversario chiude le traiettorie di passaggio.
Palla libera e palla coperta
E’ il concetto fondamentale su cui si basano tutti i movimenti difensivi ed offensivi di un giocatore, di un reparto e della squadra. “Palla libera o scoperta” quando l’avversario in possesso palla può determinare una giocata pericolosa per la nostra porta. “Palla chiusa o coperta” quando l’avversario in possesso palla non può portare pericoli alla nostra porta.
Lato forte e lato debole
Questa distinzione viene determinata dall’assetto di scatto che assume il difendente, il cui lato forte corrisponde a quello del piede arretrato, mentre il lato debole a quello del piede avanzato.
Temporeggiamento
Su palla libera. Rallentare il più possibile l’azione offensiva avversaria per recuperare una situazione di svantaggio o inferiorità numerica.
Attacco della palla
Su palla coperta. Togliere spazio di gioco all’avversario.
Appoggio
Movimento davanti alla linea della palla.
Sostegno
Movimento dietro la linea della palla.
Inserimento
Movimento verticale o diagonale con Partenza da dietro la linea della palla.
Taglio
Movimento (a stringere o ad allargare) di appoggio davanti alla linea della palla
Sovrapposizione
Corsa (interna o esterna) con aggiramento del possessore di palla. Movimento in appoggio davanti alla linea della palla.
Tattica collettiva
Scaglionamento (offensivo)
La squadra viene distribuita su più linee di gioco per poter attaccare in modo efficace.
Penetrazione
La capacità di saper entrare nella difesa avversaria. L’attacco in profondità rimane l’obiettivo primario del gioco offensivo.
Ampiezza
L’allargamento del fronte di attacco. Oltre che in profondità, una manovra di attacco tatticamente efficiente deve saper sfruttare in tutta la sua larghezza il terreno di gioco.
Mobilità
Favorire il movimento dei giocatori di attacco per dare aiuto al portatore palla e, contemporaneamente, creare spazi liberi per gli altri compagni.
Improvvisazione e sorpresa
Il successo di un’azione offensiva non può prescindere dal fattore sorpresa. Questa è originata dalla tecnica, dalla velocità e dalla tattica.
Scaglionamento (difensivo)
Atteggiamento collettivo volto a aumentare la sicurezza della fase difensiva di squadra attraverso collaborazioni e coperture reciproche.
Azione ritardatrice
Il movimento di ritirata di un reparto verso la propria area di rigore, prendendo in considerazione sia la propria porta che le distanze tra ciascun giocatore, al fine di ritardare l’azione degli avversari.
Concentrazione
Il movimento e la presa di posizione dei difendenti per limitare e restringere gli spazi di gioco agli avversari.
Equilibrio
Cercare di presidiare le zone pericolose o nevralgiche del campo.
Controllo e limitazione del rischio
I giocatori in fase difensiva devono, tutti quanti, controllare i rispettivi avversari, la propria posizione e funzione in rapporto ai compagni.
Ulteriori concetti e definizioni correlate agli obiettivi di tattica collettiva
Coperture
L’azione di sostegno portata ad un compagno intento a contrastare un avversario in possesso palla al fine di limitarne tempo e spazio qualora il compagno fosse superato.
Elastico difensivo
Tutti quei movimenti a salire o a scendere eseguiti dal blocco squadra con l’intento di mantenere lo schieramento “corto”, sono da considerarsi scivolamenti verticali. In generale, i movimenti a salire vengono fatti in direzione della palla, mentre quelli a scendere vengono fatti verso la porta.
Scorrimento laterale
Movimenti eseguiti con l’intento di stringere il campo nella sua ampiezza, in modo da creare, in combinazione agli scivolamenti verticali, la maggior densità possibile di uomini nello spazio attaccato dagli avversari.
Pressing
L’azione collettiva e coordinata atta a togliere spazio e tempo di gioco al possessore di palla e a non concedere ai compagni vicini di riceverla.
Fuorigioco
L’azione collettiva e coordinata atta a togliere profondità alla squadra avversaria.
La progressione didattica nel settore giovanile
Nel percorso formativo che attraversa tutta la carriera sportiva dei giocatori, l’attenzione si sposterà, progressivamente, dal comportamento individuale a quello collettivo: aumenterà in modo crescente il numero di elementi che caratterizzano il contesto di gioco (compagni ed avversari), lo spazio da utilizzare o controllare ed in generale le difficoltà da affrontare.
L’insegnamento delle capacità tecnico-tattiche si attua attraverso le seguenti fasi:
Allenamento motorio: Lo sviluppo corretto e completo di tutte le capacità coordinative e motorie maggiormente sensibili nelle varie fasce di età aiuta un più corretto e redditizio apprendimento di tutti gli elementi della tecnica di base.
Allenamento tecnico (1):

Mira all’ampliamento del baglio dei fondamentali ed al loro perfezionamento. Il lavoro continuo ripetitivo, organizzato secondo i principi della progressività didattica e della correzione costante dell’errore permette di poter sviluppare in modo corretto e redditizio gli elementi di Tecnica Applicata.
Allenamento Tecnico - Tattico (2): Ricerca lo sviluppo del pensiero tattico individuale.
Allenamento Tattico di gruppo (3): Stimola la creazione e lo sviluppo del pensiero tattico collettivo. La conoscenza degli elementi caratterizzanti la tecnica applicata sviluppati secondo i principi fondamentali dell’allenamento permette al giocatore di inserirsi in modo veloce ed efficace in qualsiasi sistema di gioco.
Allenamento tattico di reparto e di squadra (4): Mira ad instaurare e perfezionare specifiche collaborazioni in funzione dei ruoli e delle situazioni. Non esiste uno sviluppo tattico di reparto o di squadra efficace e duraturo nel tempo se gli elementi sopradescritti non vengono sviluppati in maniera completa e corretta.
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