Che calciatore sei ...?

Diego TROMBELLO

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Per capire che tipo di sportivo, o di calciatore sei…. è necessario valutare le proprie capacità e propensioni in modo che si possa comprendere quali caratteristiche positive e/o negative ha un giocatore.

La valutazione pertanto diventa un elemento fondamentale per comprendere, nel nostro caso, quali caratteristiche possiede un giocatore ed eventualmente impostare un lavoro specifico finalizzato al miglioramento generale di quanto rilevato.

Quando si parla di valutazione, occorre precisare che si tratta di un giudizio di valore, espresso su un atleta singolo oppure su un gruppo, realizzato tramite una serie di verifiche che vengono effettuate in un determinato momento della crescita.

 

La valutazione pertanto diventa un elemento fondamentale per comprendere, nel nostro caso, quali caratteristiche possiede un giocatore ed eventualmente impostare un lavoro specifico finalizzato al miglioramento generale di quanto rilevato.

Quando si parla di valutazione, occorre precisare che si tratta di un giudizio di valore, espresso su un atleta singolo oppure su un gruppo, realizzato tramite una serie di verifiche che vengono effettuate in un determinato momento della crescita.

La valutazione viene spesso accostata al rilevamento di specifiche qualità fisiche (si pensi all’inossidabile test di Cooper) mentre in realtà dovrebbe essere un processo completo e complesso che utilizzando degli specifici metodi di rilevazione, valuta in modo globale il percorso di apprendimento psico-motorio del singolo giocatore senza tralasciare alcun aspetto.

 

Sulla base di quanto esposto sarebbe opportuno pensare di valutare in generale, parlando di giovani calciatori, sia le capacità motorie ma anche la qualità della personalità e il carattere del giocatore per avere un quadro il più possibile congruente con la realtà del momento formativo.

Voglio enfatizzare l’aspetto temporale della valutazione, in quanto il giudizio che si può trarre dalle verifiche proposte non può andare oltre il momento in cui queste sono state effettuate.

E’ come fare una fotografia che fissa in quel preciso e determinato momento le caratteristiche del giocatore.

La valutazione come termine di giudizio del giovane calciatore pertanto deve fornirci un’immagine di quello che lui rappresenta in quel momento, considerando che successivamente avremo dei cambiamenti in meglio o in peggio sulla base del lavoro svolto e a seconda dei cambiamenti fisici, comportamentali, cognitivi, motori e tecnici del nostro giovane.

 

Proprio per definire un proficuo progetto di sviluppo del giovane, sarà pertanto necessario effettuare una corretta valutazione, necessaria per indirizzare in modo preciso il programma che si intende realizzare, con l’obiettivo di raggiungere un proficuo miglioramento delle sue qualità.

Il principio secondo il quale l’allenamento è un processo di apprendimento individualizzato non può prescindere da elementi valutativi che indirizzano il progetto stesso nella direzione di un individuale miglioramento di quanto rilevato, peraltro da realizzarsi nel contesto di gruppo che caratterizza il gioco del calcio.

La valutazione inoltre risulta essere importante stimolo di crescita per l’allievo in considerazione dei risultati da lui ottenuti nel corso del processo valutativo.

La valutazione in ogni caso non deve diventare un dogma al quale l’allenatore si deve affidare in modo esclusivo per orientarsi nella proposta formativa, ma deve essere uno degli elementi a cui attingere per non improvvisare ed essere il più possibile efficace nella propria proposta educativa.

E’ opportuno valutare ad inizio anno e successivamente nel corso o al termine della proposta didattica in modo che:

 

- si comprenda quello che c’è da fare;

- si controlli che la proposta dia i risultati sperati.

 

Questo può essere fatto con la valutazione iniziale, quella intermedia (nel corso della proposta didattica) e quella finale ossia al termine della proposta programmata, onde verificare se i giocatori sono o meno migliorati rispetto alla fotografia iniziale.

La cosa più interessante peraltro è che la proposta valutativa, o meglio le verifiche che si possono realizzare tramite differenti strumenti quali test o prove stabilite e definite dall’allenatore, ha un impatto assai importante sull’aspetto motivazionale e partecipativo del giovane calciatore.

 

Se voi proponete una prova valutativa, noterete subito il grande interesse e l’impegno che tutti i vostri ragazzi metteranno nell’eseguire la verifica e una volta terminata vorranno sapere il risultato andando a confrontarlo con quello degli altri compagni.

E’ un aspetto non secondario, rispetto alla proposta che viene fatta, in quanto l’interesse, il coinvolgimento e la partecipazione dei giovani atleti, è elemento essenziale per la proposta allenante; nello specifico le verifiche risvegliano in loro un grande interesse e sono il mezzo per conoscere le proprie potenzialità ma anche le proprie debolezze in campo sportivo.

Non si trascuri l’aspetto del confronto (sempre stimolante) che normalmente si riscontra in un contesto valutativo;

non un confronto diretto (facciamo un uno contro uno e vediamo chi prevale) ma indiretto con se stessi e con gli altri nel tentativo naturale di superare e superarsi.

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Gli strumenti per valutare sono pertanto le verifiche che possono essere:

- Test (che devono avere i caratteri della oggettività, standardizzazione, ripetibilità, validità, specificità, obiettività)

- Prove elaborate dall’istruttore allenatore (prove ideate e proposte da ciascun istruttore allenatore da proporre alla squadra a lui affidata)

- Osservazione (saper osservare il giocatore negli allenamenti e nella gare. E’ elemento soggettivo)

- Match analysis (attraverso piattaforme specifiche)

 

Nell’ambito giovanile e in particolare nell’attività di base partendo dalla categoria dei pulcini si può già pensare di effettuare una valutazione tramite la somministrazione di verifiche che devono puntare su obiettivi di carattere motorio correlati con aspetti di carattere tecnico.

Ossia occorre verificare oltre ad altre prove su aspetti motivazionali caratteriali e morfologici:

- le capacità coordinative (speciali);

- Le capacità intermedie (rapidità);

- Le capacità tecniche (legate alle capacità coordinative).

Solo a partire dalla età post puberale è consigliabile e opportuno verificare le capacità condizionali (forza, velocità, resistenza).

 

Il grande problema che si presenta in ambito valutativo è che spesso i test necessitano di complesse e costose strumentazioni, oggi sempre più di difficile reperibilità dati i risicati bilanci delle società di calcio.

Occorre allora rivolgersi verso test da campo che possiedano un buon grado di attendibilità ma allo stesso tempo non mettano in difficoltà sia gli operatori che le società.

 

Le verifiche e le prove che è necessario proporre, devono in ogni caso essere sempre e il più possibile legate al contesto di gioco in cui opera il calciatore.

Appare evidente ad esempio che un test di velocità sui 30 metri o uno sulla corsa continua, ha scarsa rilevanza per il nostro sport e tanto più nell’ambito giovanile; avrà viceversa ad esempio grande impatto e utilità la verifica della capacità di differenziare il grado di forza da imprimere ad una palla, oppure la capacità di condurre una palla con cambi di direzione o ancora di rilevare la capacità di controllare e trasmettere una palla ad un compagno e così via.

 

Che calciatore sei?

Cosa sai fare in ambito tecnico motorio?

 

Queste sono le domande che si deve porre il tecnico, l’istruttore, il valutatore.

Ma come detto la valutazione deve essere congruente con quello che viene fatto nel contesto gara e allora andiamo a valutare:

- La capacità di calcio (correlata alla capacità di imprimere un adeguato grado di forza a seconda delle situazioni, il saper mantenere un adeguato equilibrio dinamico, la capacità di leggere distanze e spazi, il saper combinare movimenti segmentari ,…..)

 

- La capacità di conduzione (correlata alla capacità di dominare la palla attraverso il giusto dosaggio del tocco a seconda della situazione contingente, mantenere un costante equilibrio dinamico in corsa e durante i tocchi, essere in grado di combinare una serie di attività segmentarie, sapersi spostare nello spazio e nel più breve tempo possibile a seconda di quello che si incontra sul terreno di gioco, saper reagire prontamente e cambiamenti imprevedibili della condizione di conduzione, ….)

 

- La capacità di ricevere (correlata alla capacità di dominare la palla, attraverso la giusta tensione muscolare da assegnare alla gamba ricevente a seconda della forza impressa alla palla, saper rilevare forza e direzione della palla da ricevere, essere in grado di realizzare adattamenti in caso di cambiamenti della condizione di ricezione, saper mantenere un equilibrio mono-podalico, combinare differenti movimenti di segmenti corporei, saper reagire prontamente ,….)

 

- La capacità di spostarsi rapidamente con cambi di direzione con e senza palla ( correlata alla capacità di reazione ad uno stimolo, alla capacità di esprimere un adeguata intensità delle tensioni muscolari, sapersi spostare nello spazio e con tempi rapidi, saper combinare una serie di movimenti segmentari ,……).

 

Proprio in questo ambito sto portando avanti un progetto che prevede l’ideazione di una serie di test (molti dei quali sono già in fase di sperimentazione) che abbiano un impatto importante in termine di risultato, siano specifici rispetto al gioco del calcio, abbiano correlazione con le capacità coordinative e/o intermedie ma allo stesso tempo permettano un semplice utilizzo all’operatore e un costo irrisorio per la società.

Ulteriore strumento di valutazione è l’osservazione, un mezzo importante che occorre saper utilizzare al meglio per poter ricavare dati importanti e significativi.

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Occorre che l’osservazione venga effettuata attraverso il giusto posizionamento sul campo e sapendo cosa è opportuno osservare.

L’osservazione di una gara, ad esempio, ci permette di verificare se il lavoro svolto durante gli allenamenti viene riproposto nel contesto partita; questo, unito alle verifiche tramite test e prove, ci consentirà di definire ancora meglio il valore del nostro calciatore.

L’allenatore che diventa verificatore dovrà non essere coinvolto emotivamente dal contesto di gioco per evitare di avere un quadro difforme rispetto alla realtà dovuto proprio al suo essere parte del gioco.

Dovrà poi essere in grado di annotare la sua osservazione per trarre importanti spunti in termini valutativi che in ogni caso avranno bisogno di ulteriori conferme dalle esecuzione di prove e test. Per ciò che concerne la match analisis è un capitolo a parte, riveste a mio giudizio un valore importante, ha delle potenzialità enormi stante la tecnologia moderna, ma ad oggi da noi in Italia viene sotto utilizzata e ritengo non adeguatamente promossa dalle società che oggi offrono questo prodotto sul mercato.

 

Questo vuole essere uno spunto di riflessione e uno stimolo a far sempre il meglio nell’ambito della formazione giovanile calcistica, cercando di sottolineare come sia necessario lavorare bene con i fanciulli per poter poi ottenere i giusti riscontri anche in termini qualitativi.

 

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Prof. Diego Trombello Docente di Ed. Fisica, Resp. Tecn. Regionale F.I.G.C. SGS LOMBARDIA Esperto Scuola Regionale dello sport C.O.N.I. LOMBARDIA Coordinaore Corsi Coni – FIGC Allenatore di base UEFA B

 


Data inserimento e aggiornamento nel sito: 28/07/2014 - 06/04/2017

 

 

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