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"… Di un occhio a ciò che precede «qualsiasi» risultato, credo, infatti, che non ci sia bisogno soltanto nel calcio, ma anche nella vita di tutti i giorni. Lo sappiamo tutti: una squadra può giocare un gran calcio e perdere (tanto che ormai non scandalizza più nessuno l’allenatore che dice a voce alta: «prima il risultato, poi il gioco»), quel giocatore eseguire quell’incredibile «numero» e non sapere alcunché di come ha fatto a farlo, quel dirigente avere un gran successo sociale e magari essere tanto mediocre, quello scrittore avere tantissimi lettori e avere copiato tutto da quello che non ne ha. Potere e profitto, si sa, non prendono neppure in considerazione le strade, guardano solo alle mete. Sono convinto che ciò – come fa un’umanità peggiore – fa anche peggiore quel mondo del calcio che ho sempre guardato dalla parte degli innumerevoli ragazzini che lo sognano. Per loro occorrono sempre migliori maestri. A loro sono sempre dedicate le mie analisi, perché vorrei che fossero sempre giudicati per quello che davvero han fatto, e non per quello che si vorrebbe avessero fatto prima detto col senno di poi, quando il risultato è noto e sancito." F. Accame
" Seguire la filosofia del risultato non significa ottenere risultati, ma anteporre il risultato a ogni altro obiettivo. Io scorgo un unico problema nella mia testarda visione del calcio: che si giochi bene o male, all’attacco o in difesa, palleggiando di fino o sparacchiando in avanti, il campionato lo vince sempre uno solo. Non vorrei fare il guastafeste, ma vi ricordo che il secondo è soltanto il primo dei perdenti. Stando così le cose, non sarebbe meglio rilassarsi un po’?" J. Valdano
---------------------------------------------- Una filosofia "nuova" L’obiettivo del convegno è di individuare nuove premesse che portino a nuove strategie da applicare nel nostro lavoro. Una filosofia che si fondi su principi comuni sui quali basarsi nella creazione, costruzione dell’attività giovanile. Principi utili quindi e non tecniche di allenamento. Questa premessa dovrebbe essere l’intenzione con cui guardare ai lavori del convegno. Inevitabilmente siamo portati ad analizzare, scomporre e ridurre la nostra attenzione ai particolari e ciò è importante quanto il mantenerci aperti all’aspetto globale. Il bambino che gioca è l’aspetto globale. Il gioco è lo strumento. Perché giochiamo? I bambini e gli animali giocano perché ne hanno diletto e in ciò sta la loro libertà" J. Huizinga. Il calcio di strada rispetta, quali principi fondamentali, la libertà e il piacere.
Perché è importante
portare in primo piano queste premesse nello
svolgere il nostro ruolo di istruttori,
educatori, allenatori? Le argomentazioni che
seguono vogliono rispondere a questa domanda
per evitare di
I nove principi che ne scaturiscono sono:
E sono i principi base dei quali essere consapevoli nel nostro ruolo di istruttori.
Conoscerli
e riconoscerli ci aiuta nella creazione, costruzione, gestione delle attività giovanile e non
solo.
Ci aiuta ad elaborare strategie di intervento che abbiano una intenzione rivolta
all’aspetto globale: il bambino che gioca.
Se, nello svolgimento delle nostre sedute di calcio, manteniamo come background i
principi sopra esposti, potremo allora utilizzare qualsiasi tecnica di allenamento.
L’analitico, il globale, la scoperta guidata, la tecnica applicata, sono gli strumenti che, se
sapientemente utilizzati, ci permettono di portare i nostri allievi attraverso quelle fasi
naturali del gioco che ne realizzano la piena vitalità.
Fabio LEPRI:
Allenatore professionista e Operatore Bodymind
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