Uomo di fiducia di Johan Cruijff, De Boer fu scoperto dal leggendario numero 14
dell'Ajax quando giocava, insieme al fratello Ronald, nel Zouaven, a Grootebroek, finendo
per diventare uno dei simboli dell'Ajax Amsterdam, con il quale ha giocato per quattordici
anni.
Oggi, dopo la consueta gavetta nei settori giovanili dell'Ajax, De Boer si è guadagnato la
conferma sulla panchina della prima squadra, dove era arrivato come allenatore ad interim,
in attesa di trovare un sostituto del dimissionario Martin Jol, con una dichiarazione ("Il
calcio è semplice se i giocatori fanno quello che io gli dico") cui ha tenuto fede. Con De
Boer, coadiuvato da Danny Blind ed Hennie Spijkerman, i risultati sono arrivati subito e la
dirigenza ajacide si è convinta ad assumerlo a tempo pieno, sperando di aver trovato un
nuovo Van Gaal, allenatore durante l'ultimo ciclo vincente dei biancorossi.
Proprio
l'attuale allenatore del Bayern Monaco è l'altro mentore di Frank de Boer.
I due hanno
lavorato, anche se in rapporto di subordinazione, insieme all'Ajax, al Barcellona e nella
nazionale olandese.
Da queste esperienze, Frank ha tratto molto profitto, riportando la
dedizione al lavoro, appresa dal maestro Louis, sul campo di allenamento, sin dall'epoca in
cui insegnava ai pulcini.
Chi lo ha visto insegnare calcio ai futuri campioncini può, con
certezza, confermare che il Frank non ha ancora prevalso sul Frank giocatore.
La sua
tecnica è ancora finissima
|