La modulazione del carico

Data inserimento e aggiornamento nel sito: 20/05/2015 - 05/04/2018

La pianificazione dell’allenamento prevede una serie di processi che, correttamente impostati, consentiranno di raggiungere l’obiettivo finale: il miglioramento della prestazione durante la partita.

In tutti questi momenti, la modulazione del carico gioca un ruolo molto importante, in una disciplina a dominanza tecnico tattica quale il gioco del calcio.

Per raggiungere un buon risultato in gara, non è possibile prescindere dalla valutazione accurata di alcuni elementi fondamentali, tra i quali il volume, l’intensità, la densità e le risposte individuali ai carichi proposti.

La modulazione del carico dal punto di vista biologico, può essere descritto come una costante procedura di aggiustamento di strutture, organi e apparati.

I meccanismi generali di adattamento ad una situazione di stress, alla quale possono essere assimilati gli stimoli dell’allenamento, furono descritti per la prima volta da Selye (1956).

 


Autore: Jonathan PROIETTO -  Fonte: Analyzeperformance


Da un punto di vista metodologico, gli aggiustamenti determinati da carichi che incrementano nel tempo, sono dovuti principalmente da due ordini di fattori:

- l’entità del carico, ovvero l’elemento più direttamente connesso alla realizzazione delle reazioni di adattamento

- la specificità, ossia il grado di trasferimento del potenziale motorio accresciuto quale risultato delle esercitazioni.

Il controllo del carico poi rappresenta un serio obiettivo per lo sviluppo della condizione fisica.

Le richieste del carico di allenamento provocano delle sollecitazioni dell’organismo.

Attraverso un alterazione dell’equilibrio interno (omeostasi) si stimolano le funzioni alla base della capacità di prestazione.

Al termine dell’esercizio e dopo un periodo di tempo di reupero, si assiste a un incremento della capacità prestativa oltre il livello iniziale.

Questo fenomeno è stato definitio supercompensazione e si basa sulla combinazione carico-recupero, e il suo ciclo è stato suddiviso in quattro fasi:

- riduzione della capacità di lavoro causata dalla fatica acuta

- attivazione dei processi di recupero e ritorno della capacità prestativa ai livelli iniziali

- aumento della capacità di lavoro oltre il livello iniziale per raggiungere un picco massimo

- ritorno ai livelli di pre-esercizio.