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Data inserimento e aggiornamento nel sito:
07/12/2011
- 06/03/2018 |
Premessa
Come ampiamente risaputo il calcio è
uno sport di contatto, nel quale le dinamiche che si
creano durante un’azione di gioco sono spesso
incontrollate ed incontrollabili dai giocatori.
Molto spesso si subiscono degli infortuni, in partita cosi
come in allenamento, che possono essere di varia
natura:
- Traumatica, in conseguenza ad uno scontro di
gioco
- Muscolare, della quale fanno parte, anche se la
distinzione è utile più per una catalogazione
piuttosto che per una differenza “lesiva” dal
momento che il filo che divide questi infortuni è
sottilissimo:
• Contratture
• Stiramenti
• Strappi
- Infiammatoria dovuta ad un sovraccarico, alle
condizioni di allenamento e di gioco ecc
- Articolare ad esempio distorsioni alle caviglie
e/o ginocchia
- Posturale che può determinare a sua volta dolori
e/o scompensi muscolari. |
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Fatta questa brevissima distinzione risulta chiaro che
molti di questi infortuni non possono essere evitati o
prevenuti ma, laddove è possibile ridurre il rischio, è
giusto ed opportuno intervenire per diminuire la
possibilità di incorrere in questi problemi che
costringono i nostri giocatori ad assentarsi dal campo
per uno periodo più o meno lungo, a seconda
dell’entità.
A questo riguardo una possibile classificazione degli
infortuni, fatta a seconda dei giorni di riposo e di
lavoro a parte, può essere:
- Lieve (fino a tre giorni)
- Piccolo (da 4 a 7 giorni)
- Moderato (da 8 a 25 giorni)
- Importante (oltre i 25 giorni)
QUALI FORME DI PREVENZIONE
Le forme di
prevenzione nel calcio sono molteplici, e si possono
dividere a seconda della capacità da stimolare:
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COORDINAZIONE:
Può, a mio parere,
essere considerata forma
di prevenzione posturale dal
momento che un giocatore coordinato, rispetto
ad uno che lo è meno, si muove meglio, con
maggior fluidità, maggior economicità e con minori scompensi muscolari che, nel
tempo possono creare,
come conseguenza di un
errato movimento,
problematiche muscolo
scheletriche lunghe e
spesso difficili da
risolvere; |
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PROPRIOCEZIONE:
Attraverso la precarietà
dell’equilibrio, possibile in svariati modi (ad
occhi aperti, chiusi, con appoggio monopodalico,
con l’ausilio di attrezzature apposite come
tavolette, bosu, pedane ecc) si vanno a stimolare determinati recettori ed a
prevenire problemi di
tipo articolare, in
particolare per caviglie
e ginocchia. |
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RINFORZO ISOMETRICO ED
ECCENTRICO ARTI
INFERIORI:
Spesso quando si parla
di forza si pensa a bilanceri, balzi, macchine
isotoniche ecc ma se per forza consideriamo,
giustamente, anche la sola tonificazione a carico naturale, allora si possono
prevenire dei problemi
di natura muscolare
rinforzando in maniera
specifica i muscoli che
spesso vengono
maggiormente trascurati,
quali gli adduttori e
gli ischio crurali, che
sono però fondamentali
nell’esecuzione dei
movimenti specifici del
calciatore.
Per questo vanno sempre
rinforzati e stimolati
al fine di non creare le
condizioni di rischio,
classiche delle lesioni |
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CORE STABILTY:
rinforzare il core è
un’ulteriore forma di
prevenzione dal momento
che una buona tonicità
di questi muscoli da
stabilità alla colonna
vertebrale e riduce i
problemi alla schiena.
Spesso un errore comune
e da evitare è quello di
rinforzare
eccessivamente la parete
addominale, trascurando
la muscolatura dorsale e
lombare, creando così
uno squilibrio di forza
tra parte anteriore e
posteriore, il quale
induce dolori e
scompensi
muscolo-scheletrici.
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IL RISPETTO DEI
PRINCIPI:
aggiungo e concludo la
classificazione con
questo piccolo paragrafo
in cui personalmente
credo e sottolineo il
fatto che tutte le
precedenti righe sono
inutili se alla base di
quanto detto
precedentemente non c’è
il rispetto dei principi
metodologici,
fondamentali per avere
una riduzione di tutti i
problemi legati agli
infortuni.
Per questo è
fondamentale curare al
meglio:
•
il riscaldamento, che
varia a seconda delle
condizioni climatiche ed
ambientali;
•
L’abbigliamento dei
calciatore; o
L’intensità dei carichi,
i quali variano:
a seconda del giorno
della settimana;
a seconda del momento
all’interno della
singola seduta;
•
la progressività del
carico dei giocatori che
rientrano da precedenti
infortuni;
•
la fase di defaticamento,
molto importante per
ripristinare più
possibile i parametri
fisiologici e la
muscolatura maggiormente
sollecitata durante
l’allenamento.
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Quando prevenire
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All'interno della seduta
Escludendo da questo
paragrafo, perché
scontato, il momento in
cui inserire il
riscaldamento, le
esercitazioni di tipo
preventivo è meglio
proporle in una
condizione di non
eccessivo affaticamento
muscolare e di non
eccessiva stanchezza
organica.
Questo per avere una
lucidità ed una
“brillantezza
psico-fisica” che
permetta ai giocatori di
eseguire le proposte con
la giusta intensità
psicofisica.
E’ ovvio che spesso si
possono attuare delle
forme di prevenzione
come riscaldamento vero
e proprio (andature
coordinative, mobilità
articolare eseguita in
forma dinamica,
eccetera) |
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Nell'arco della settimana
Mentre la coordinazione e la mobilità
articolare possono essere inserite
indistintamente ed inquantificabilmente
(con una percentuale di intervento che
varia a seconda della categoria in cui si
lavora, ma comunque con l’idea che più la
propongo e meglio è), la propriocettiva, il
rinforzo in forma isometrica ed eccentrica
della muscolatura degli arti inferiori e la
core stability possono essere stimolate
una volta in settimana (in una settimana
tipo composta da 3 allenamenti), meglio
se nell’allenamento centrale per una serie
di condizioni:
- spesso si ha maggior tempo a
disposizione (non si parla né della partita
trascorsa, né di quella che verrà)
- la partita precedente è stata muscolarmente ed organicamente
recuperata. |
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A partire da quale categoria
A questo riguardo è
ovvio che il tipo di
prevenzione da fare, e
quindi la proposta, deve
essere fatto nel
rispetto delle fasi
sensibili del
bambino/ragazzo e
rispettando le esigenze
(psicofisiche) che l’età
biologica ed anagrafica
richiede.
Per questo se si parla
di coordinazione è
opportuno iniziare dalle
categorie della scuola
calcio, attraverso forme
di gioco che richiedano
l’esecuzione degli
schemi motori, la
capacità di ritmo, di
coordinazione
spazio-temporale, di
differenziazione ecc. |
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La propriocezione, intesa come lavoro di
equilibrio, essendo questo una delle
categorie facenti parte della
coordinazione, la si può stimolare fin dai
pulcini – esordienti, attraverso la
richiesta, in forma ludica, di diverse
condizioni di equilibrio; salendo di
categoria lo scopo delle proposte deve
diventare via via sempre di più quello di
stimolare la propriocezione attraverso
esercitazioni che richiedano un appoggio
in equilibrio precario per più secondi.
La prevenzione di tipo muscolare, intesa
sia come rinforzo che come
mobilizzazione articolare può essere
invece introdotta a partire dagli esordienti
(mobilità) – giovanissimi (mobilità e tonificazione), purchè prima di avere
come obiettivo la prevenzione fine a sé
stessa ci sia lo scopo di insegnare ai
nostri giocatori la giusta postura e
biomeccanica degli esercizi proposti.
Questo al fine di permettere loro una
corretta esecuzione, fondamentale per
ottenere i benefici sperati.
Nonostante rientri nella categoria di
rinforzo muscolare, la core stability,
richiedendo essa una precisione di
esecuzione notevole e, di conseguenza,
una maggior difficoltà di apprendimento,
dev’essere introdotta gradualmente
attraverso brevi tempi di lavoro e curando
molto attentamente la meccanica dei
giocatori.
Consigliato quindi attendere di
più rispetto alle altre forme di
prevenzione muscolare.
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