Gli aspetti metodologici e didattici dell’allenamento con il
bambino in età evolutiva
Arnaldo ANTONELLI
Domanda e risposta per chiarire gli aspetti metodologici e
didattici dell’allenamento con il bambino in età evolutiva
Mi devo ritenere un mister, un tecnico, un educatore, un
maestro, un allenatore o cosa?
Nella fascia d’età 6/12 non posso sicuramente essere definito un
Mister, termine improprio di allenatore, nel comune mondo del
calcio “globalizzato” dei giorni nostri…. dove troppo spesso al Mister si sente dire
“mi fai entrare in
campo” da parte del giocatore (bambino) relegato in panchina e che
obbligatoriamente deve entrare …
dove spesso vediamo le squadre con i giocatori contati e la
giustificazione del Mister è sempre la stessa:
ho moltissimi bambini malati, sono al catechismo, i genitori non me
li portano … in molti casi, non sono convocati!
L'allenamento a cosa serve?
Serve per migliorare le qualità psicomotorie del singolo bambino.
La prima situazione a cui prestare attenzione è l’analisi motoria
del bambino che si presenta al campo, punto di partenza
fondamentale.
Si parla del singolo perché il compito del Tecnico - Educatore è
quello di riuscire a raggiungere il massimo dei risultati, senza mai
dimenticare quelli che possono essere i potenziali genetici di cui
ognuno è dotato.
L’attività deve essere pianificata precedentemente a tavolino?
A questo proposito la programmazione annuale, mensile,
settimanale deve riguardare gli aspetti emotivo - cognitivi,
motori, tecnici e tattici.
E’ il momento nevralgico della nostra attività, che condiziona
l’attuazione pratica della programmazione.
È oltremodo importante dire, che l’attività risulta variabile in
relazione alle esigenze ed ai bisogni del singolo e del gruppo.
Quando si ha apprendimento?
Dalle diverse definizioni deriva che l’apprendimento produce
mutamenti nel comportamento e che le condotte che ne derivano
possono essere considerate come evoluzioni positive dell’individuo.
L’apprendimento si attua soprattutto mentre un bambino gioca,
cioè quando egli si applica senza sforzo.
L’apprendimento è quasi sempre un effetto dell’attività ludica.
Quale metodo di insegnamento
adottare?
Per metodo didattico si intende l’itinerario che il tecnico deve utilizzare
per la gestione del processo di insegnamento - apprendimento, affinché
negli allievi si verifichino le modificazioni e gli adattamenti ipotizzati
nella programmazione.
I metodi didattici utilizzati dagli
insegnanti, risultano essere molteplici, ma non tutti possono essere
adattabili all’apprendimento del gioco del calcio.
Quale rapporto avere con la famiglia?
Il rapporto con i genitori è uno dei più delicati da gestire; per un
semplice motivo ogni genitore è portato a sopravvalutare suo
figlio.
Risulta importante avere un rapporto positivo con il genitore e
rendersi disponibile alla risoluzione dei problemi che si presentano
durante la stagione.
Essere interessati in particolare alle problematiche extra
calcistiche come per esempio problemi scolastici, di crescita o di
salute.
I genitori devono essere un “ponte” tra noi ed i loro figli per
coadiuvarci nel nostro progetto educativo, per ottenere questo
ritengo importante la telefonata chiarificatrice se necessaria e
soprattutto il contatto diretto, senza filtri da parte di dirigenti o
segretari.
E’ importante vincere giocando male oppure perdere
giocando bene?
Nella Scuola Calcio dovrebbe essere viene privilegiata la ricerca
delle prestazione in costante miglioramento, indipendentemente dal
risultato, anche se inutile nascondere che ha la sua importanza, non
tanto per i bambini quanto per i genitori, che per quanto
precedentemente affermato rivestono un’importanza non marginale.
Ritengo comunque che se si perde giocando bene, sicuramente si
vincerà la partita successiva e a fine campionato si vincerà
sicuramente lo scudetto dell’apprendimento, vero obiettivo della
scuola calcio, “prima del risultato”.
|