Quando durante l’allenamento non
apportiamo carboidrati esogeni (quindi mediante l’utilizzo di bevande o
integratori) la nostra prestazione
sarà determinata in maniera
significativa dalla quantità di di
carboidrati endogeni (cioè quelli
presenti nel nostro organismo).
Questi sono immagazzinati sotto
forma di glicogeno sia nei
muscoli che nel fegato.
Si parla
infatti di glicogeno muscolare
(che si attesta intorno ai 500g) e
glicogeno epatico (80g).
Il
glicogeno muscolare rappresenta
un importantissima fonte di
energia durante gli allenamenti
ma può diminuire in maniera importante sia durante esercizi di resistenza
prolungati, sia durante esercizi ad alta intensità di durata relativamente breve
(quindi sforzi anaerobici). (Willmore-Costill).
Cominciamo col dire che il meccanismo di ripristino del glicogeno muscolare
sembra essere “bifasico”. Cioè avviene in due fasi strettamente connesse l’una
all’altra.
La prima fase è “non insulino-dipendente” e dura dai 30 ai 60 minuti.
In questa fase i tassi di ripristino del glicogeno sono molto alti nell’immediato
ma scemano molto velocemente se non introduciamo carboidrati.
Ed è qui che
invece che accediamo alla fase insulino - dipendente.
La ricerca dimostra che la
fase insulino-dipendente viene innescata solo quando a fine allenamento, il
glicogeno muscolare si è ridotto del 30-40% (quindi qualndo il suo peso si
aggira tra i 150 e 200g).
Per quanto riguarda la quantità di carboidrati da
assumere dopo l’allenamento ci sono diversi studi che mostrano che la quantità
ottimale si aggira tra un minimo di 0,8 ad un massimo di 1,2 grammi per
chilogrammo di peso corporeo (naturalmente parliamo di persone con un buon
rapporto tra massa magra e grassa e non di una persona in sovrappeso). Dopo
questo quantitativo (quindi dopo 1,2 g/kg) il ripristino del glicogeno muscolare
non sembra migliorare ulteriormente.
Inoltre altri studi dimostrano che è
meglio assumere supplementi a base di carboidrati a piccoli intervalli dopo
l’allenamento (magari ogni 30 minuti) piuttosto che in unica dose o a intervalli
maggiori come ad esempio ogni 2 ore.
Altro fattore importante è l’indice
glicemico (IG) dei cibi assunti dopo l’allenamento.