molto elevate
la precisione esecutiva e la
correttezza tecnica.
Aspetti
condizionali
E’
bene sottolineare ancora una volta
che occorre tenere conto dell’età
biologica del ragazzo e non dell’età
cronologica nè del livello di
prestazione.
Una
volta terminato lo sviluppo
puberale, o comunque quando la
capacità di carico è ripristinata,
il giovane calciatore è in grado di
sopportare carichi di lavoro più
importanti.
In
questa fase l’allenamento
condizionale diviene sempre più
rilevante ed è possibile cominciare
un vero e proprio programma di
sviluppo della forza veloce e,
gradualmente, della RSA (Repeated
Sprint Ability, ovvero la capacità
di reiterare gli sprint).
Si
inizia, in modo progressivo, lo
sviluppo individuale della forza
veloce e della resistenza alla
velocità ed alla fatica, quella che
Antoniades definisce come velocità
complessa.
Questo lavoro si aggiunge ai
tradizionali esercizi di
accelerazione e agilità e ai
movimenti motori sempre più
complessi.
E’
giunto dunque il momento di
indirizzare l’allenamento in modo
deciso verso la competizione.
Se
c’è la disponibilità di una
palestra, l’utilizzo dei
sovraccarichi è utile per il lavoro
di tonificazione muscolare, in
particolare del tronco e della parte
superiore del corpo, e di
prevenzione degli infortuni (lavoro
sugli squilibri muscolari e lavoro
preventivo generale).
Personalmente, sono contrario
all’utilizzo dei sovraccarichi nel
calcio al di fuori di questi
obiettivi.
Il
lavoro di velocità diviene sempre
più specifico, nel senso che deve
rispondere alle esigenze della
competizione.
Quando possibile, si può cominciare
a pensare ad un allenamento della
velocità differenziato per ruolo di
gioco.
Una
parte considerevole degli esercizi
prevede l’utilizzo della palla.
Lavori particolarmente utili sono i
3c3 e 4c4, avendo cura di cambiare
esercizio non appena la qualità del
lavoro scende.
Il
numero delle sedute specifiche è di
due alla settimana più un’ulteriore
seduta di pliometria a stagione
ferma e durante la preparazione; due
sedute di circa 30’ durante la
stagione.
In
prima squadra, durante la stagione,
è difficile inserire più di una
seduta, soprattutto se si giocano
partite infrasettimanali.
E’
importante, comunque, inserire in
ogni seduta stimoli di velocità,
anche durante la preparazione, ad
esclusione dei primissimi giorni.
Personalmente consiglio di
modificare i protocolli di
preparazione precampionato che
prevedono una suddivisione in
blocchi rigidi dell’allenamento
delle diverse capacità, per cui
all’allenamento della velocità si
giunge solo dopo diverse settimane
di lavoro di resistenza.
Si
tratta di modelli superati e in
disuso, che non soddisfano le
esigenze di una moderna
preparazione.
I
pareri e le critiche di chiunque
voglia esprimere il proprio punto di
vista su questa mia serie di
contributi saranno ben accetti.
Davide Fantini
(mail:
eddy.fan@libero.it)
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