Luca DELOGU
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Introduzione
Da molti anni si è diffusa in Italia la
cultura dello sport anche per gli atleti
diversamente abili.
Attualmente il numero dei praticanti è
cresciuto notevolmente e si è passati da un
contesto iniziale di tipo riabilitativo ad
una fase dove le attività motorie per
disabili si sono trasformate in veri e
propri sport, organizzati con finalità sia
ludiche che agonistiche, raggiungendo
livelli prestativi di assoluta eccellenza.
Oggi giorno, in maniera sempre più
frequente, l’insegnante di educazione fisica
o il tecnico sportivo si è trovato in classe
o nelle società sportive atleti portatori di
handicap.
Cosa significa il termine Handicap?
L’Organizzazione Mondiale della Sanità dal
1980, nel definire il concetto di handicap,
distingue i seguenti termini:
Malattia: è intesa come condizione o
anomalia che costituisce tale processo;
Menomazione: è il danno funzionale che ne
consegue;
Disabilità: è l’inadeguatezza dell’individuo
a svolgere il proprio ruolo e ad eseguire i
compiti sociali in rapporto alle aspettative
proprie ed altrui;
Handicap: sono le conseguenze sociali della
disabilità.
Quali sono i fattori psicologici di
influenza dell’atteggiamento nei confronti
dell’handicap?
• Tipologia dell’Handicap: eziopatogenesi,
tipo, grado, epoca di insorgenza, prognosi
riabilitativa, eventuali compromissioni
estetiche
• Personalità
• Condizioni sociali
• Condizioni economiche
• Condizioni culturali
Nella fase di riabilitazione bisogna
supportare i bisogni e le motivazioni di un
soggetto attraverso interventi rivolti a lui
e all’ambiente, mirati ad un processo di
crescita armonica e non ad una ipertrofia
compensatoria dell’ abilità residua.
Perché l’esperienza sportiva risulti
positiva sono necessarie alcune condizioni:
1) integrazione con il momento educativo
2) definizione di obiettivi e interventi
adeguati alle potenzialità del bambino
3) atteggiamento familiare e dell’insegnante
favorevole
4) assenza di barriere architettoniche
Il calcio non è solo uno sport per
professionisti o dilettanti.
È anche il piacere di una partitella giocata
in un campetto o per le strade e per alcune
persone con disabilità è qualcosa di più in
quanto rappresenta la possibilità di
esprimersi e avere delle relazioni sociali
in campo e in spogliatoio.
All’estero, come in Svizzera dove sarò a
breve per un convegno in merito, esistono
campionati veri e propri rivolti in
particolare rivolta alle persone con
disabilità intellettiva e ai non vedenti.
In Italia il calcio è considerato la sport
per eccellenza.
Cerchiamo dunque di aumentare e
sensibilizzare tutto l’ambiente sportivo
verso delle tematiche importanti sia dal
punto di vista umano, ma anche culturale,
sociale e sportivo
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Luca DELOGU,
Preparatore atletico e
mentale. Docente di Attività
motoria presso i convegni
organizzati dalla FIGC in
Sardegna. Docente di
Attività motoria presso le
classi elementari nei
circoli didattici di Sorso e
Porto Torres. Istruttore di
Ginnastica dolce e Attività
motoria nelle diverse età
evolutive: anziani, adulti,
bambini. Educatore
riabilitativo psico-motorio
con persone diversamente
abili con finalità
educative, motorie e
psicologiche. Master in
Psicologia dello sport
presso il centro studi in
psicologia sportiva e
formazione di Milano
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