La coordinazione motoria, specie nei giovani calciatori, è un aspetto che si migliora.
Questo grazie
ad una macchina favolosa e dalle infinite risorse: il nostro organismo, un sistema che si mantiene
inalterato, e si perfeziona.
La coordinazione può essere definita come la capacità di organizzazione, regolazione e controllo
del movimento.
Già da quando si inizia a tirare i primi calci ad un pallone l’obbiettivo vero e proprio deve essere il
corretto sviluppo della propria coordinazione.
Appunto per questo il primario compito delle scuole
calcio deve essere soprattutto quello di far crescere i futuri calciatori con un bagaglio di capacità
motorie elevato e differenziato.
Se al contrario questo aspetto verrebbe accantonato, correremmo
il rischio di crescere un calciatore con innumerevoli difficoltà a livello coordinativo, le quali
potrebbero segnarlo definitivamente per quanto riguarda la sua carriera calcistica.
Pertanto
bisogna lavorare su questo aspetto già dai primi anni calcistici del calciatore.
Il calcio è uno sport dalle innumerevoli situazioni di gioco e pertanto necessita di calciatori con doti
coordinative elevate in modo da potersi adattare alle varie situazioni di gioco senza nessuna
difficoltà.
Sarebbe opportuno che ogni allenatore, a mio modo di vedere, compili una scheda descrittiva di
ogni allievo, per poi andare ad agire come meglio possibile sulle rispettive caratteristiche
soggettive di ogni calciatore.
Le doti coordinative trovano maggior sviluppo in età compresa tra i 5 e i 15 anni.
Nello specifico, vi
è un maggiore apprendimento dell’equilibrio tra 9 e 12 anni e per quanto riguarda l’orientamento
spaziale tra i 13 e 15 anni.
Possiamo dividere le capacità coordinative in due grandi blocchi:
1. Capacità coordinative generali.
2. capacità coordinative speciali
Nel gruppo delle capacità coordinative generali entrano:
• Capacità di apprendimento motorio (la capacità ad apprendere nuovi movimenti)
• Capacità di adattamento (la capacità di cambiare movimenti in rapporto ad un
cambiamento repentino della situazione)
• Capacità di controllo motorio (la capacità di controllare il movimento in atto)
Nel gruppo delle capacità coordinative speciali entrano:
• Capacità di equilibrio (la capacità di restare in equilibrio)
• Capacità di reazione (la capacità di svolgere in rapidità differenti azioni)
• Capacità di trasformazione (la capacità di modificare rapidamente l’azione in atto con
un’altra)
Capacità coordinative generali
Capacità di apprendimento motorio
È la capacità di apprendere nuovi movimenti o parte di nuovi movimenti precedentemente non
posseduti.
Capacità di adattamento
È la capacità di cambiare, adattare il gesto in atto ad un improvviso cambio della situazione, ossia
a condizioni esterne diverse dal gesto abituale.
Capacità controllo motorio
È la capacità di domare il movimento secondo lo scopo per cui si è iniziato quel movimento esercizio.
Capacità coordinative speciali
Capacità di orientamento
Si intende la capacità di modificare nello spazio e nel tempo, i movimenti del proprio corpo e la
propria posizione.
Capacità di trasformazione
Si intende la capacità di trasformare o adattare la propria azione in relazione ai cambiamenti della
situazione in base a ciò che si è percepito o previsto.
Capacità di ritmo
Si intende la capacità di capire un esercizio‐ritmo esterno e successivamente di riprodurlo.
Capacità di equilibrio.
Si intende la capacità di mantenere tutto il corpo in una situazione di equilibrio, o di ripristinarlo
dopo un fattore esterno che ne comprometta la stabilità.
Capacità di reazione
Si intende la capacità di intraprendere velocemente delle azioni motorie,nel minor tempo possibile
e nel miglior modo possibile dopo un input esterno.
Capacità di differenziazione
Si intende la capacità di raggiungere un equilibrio tra singole fasi del movimento e gli spostamenti
dei singoli tratti del corpo.
I metodi generali per l’allenamento delle capacità coordinative sono vari.
Sostanzialmente
bisogna:
1. Variare l’esecuzione del movimento
2. Combinare abilità motorie già possedute con quelle allenate
3. Cambiare le condizioni esterne
4. Svolgere esercizi a tempo determinato
5. Esecuzione di esercizi dopo affaticamento e di sequenze prefissate
Ecco presentati alcuni esempi di esercizi per la miglioria della coordinazione.
Coordinazione generale.
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Saltelli monopodalici all’interno di cerchi
- Saltelli monopodalici a destra e sinistra della linea.
- Salto del primo ostacolo e passaggio sotto al secondo
- Capriola con rincorsa ritornando ritti in piedi.
Coordinazione oculo‐manuale
- Rimbalzo della palla al suolo, battuta di mano e ripresa della palla
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Rimbalzo della palla al suolo, battuta di mano dietro la schiena e ripresa della palla
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Lancio della palla in alto, giro su se stessi e ripresa della palla
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Lancio del cerchio in alto e ripresa
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Lancio del cerchio in alto, giro su se stessi e ripresa.
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Palleggiare con una mano e far girare un cerchio con l’altra
Coordinazione con equilibrio statico‐dinamico
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Oscillare con il corpo avanti e dietro spostando il peso sui talloni e sulle punte
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Mantenere per 15 secondi alcune posture
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Spostare il corpo lateralmente così da spostare il peso sul bordo interno ed esterno della pianta
dei piedi
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Con un piede sulla palla cercare di allontanare il più possibile l’altro nella varie direzioni.
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Camminare con oggetti sul capo
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Camminare imitando un ubriaco
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Salto dell’ostacolo e atterrare nel cerchio
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Salto dell’ostacolo e atterrare dopo aver effettuato un semigiro su se stessi in aria
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Passo sotto all’ostacolo, salto il secondo atterrando dopo un semigiro in aria.
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Una serie di cerchi atterra girare intorno a tutti i cerchi senza perdere l’equilibrio.
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Gioco della campana, con salti monopodalici e bipodalici.
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Saltellare per 10 metri con la palla stretta in diverse zone anatomiche (tra un braccio e il corpo, tra
la mano e l’anca, tra le caviglie, tra le gambe)
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Esercizi su tavolette propriocettive
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Salti sul posto con giri di 90° ‐ 180° ‐ 360°
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Salti sul posto con giri di 90° ‐ 180° ‐ 360° con la palla in mano. |