definiamo schemi motori di base:
camminare, correre, saltare,
tuffarsi, rotolare, arrampicarsi,
strisciare, spingere, tirare,
lanciare, afferrare.
Esiste nel fanciullo naturalmente, una predisposizione innata a ricercare durante il gioco il
contatto con il terreno.
Ci fanno dire che l’unità di lavoro in questa fascia d’età, deve
prevedere per tutti azioni di gioco con le mani; non si abbia premura nell’assegnare ruoli
definitivi in campo. Riflessioni finali ci portano a pensare che la realtà sociale è cambiata.
Offre tantissimi svaghi ed interessi agli adolescenti di oggi che hanno quindi per forza di
cose, meno tempo e voglia di “giocare a calcio”. È convinzione che per appassionare e
legare definitivamente il bambino ad un ruolo così carico di difficoltà e responsabilità, è di
vitale importanza far passare la DIDATTICA ATTRAVERSO IL GIOCO.
La
personalità e l'equilibrio psichico
Anche questa è una dote complessa per lo sviluppo della personalità del portiere.
Comporta la capacità di superare rapidamente stress psico-fisici eventuali; volontà tenace
di raggiungere uno scopo prefisso; autonomia di carica psichica; spirito critico e spirito di
collaborazione; autocontrollo; risolutezza e decisione.
L’elenco non è completo, ma ci
fermiamo qui pensando di aver reso l’idea delle ricche e complesse doti umane e sportive
che deve possedere un vero portiere.
Capacità coodinative
Esperti in metodologia dell’attività sportiva, affermano che la fascia d’età tra i 6 e gli 11
anni sia decisamente la più “sensibile” allo sviluppo delle capacità coordinative.
Pensiamo
di doverle così raggruppare; naturalmente questo è solo frutto di una riflessione che vuole
rimanere aperta e propositiva per ulteriori confronti.
Le capacità coordinative che interessano il giovane portiere si possono riassumere in:
· Capacità senso-percettive (la sensazione è intesa come esperienza immediata,
mentre la percezione è in funzione dell’esperienza stessa);
· Capacità esterno-percettive (quelle che provengono dall’esterno);
· Capacità propriocettive (interne a livello muscolare)
· Capacità di orientamento spazio-temporale (capacità di determinare e variare la
posizione dei movimenti differenti del corpo nel tempo e nello spazio);
· Capacità di combinazione (capacità di coordinare tre loro i movimenti);
· Capacità di differenziazione (capacità di esprimere in modo preciso e semplice un
gesto di più parti del corpo);
· Capacità di reazione motoria (capacità di eseguire rapide azioni in risposta ad uno
stimolo);
· Capacità di equilibrio statico-dinamico (capacità di mantenere o ristabilire una
posizione di equilibrio sempre ideale);
· Capacità di ritmizzazione (capacità di esprimere un ritmo dei movimenti);
· Capacità di adattamento e trasformazione (capacità di cambiare un movimento già
stabilito nel corso del suo svolgimento);
· Capacità di anticipazione motoria (capacità che permette di anticipare lo
svolgimento e la conclusione di un movimento);
· Fantasia motoria (capacità di usare le proprie risorse personali per risolvere
problemi motori, tecnici e tattici.
A partire da 14-15 anni inizia a fare parte della seduta di
allenamento anche lo sviluppo delle capacita’ condizionali
Le capacità condizionali sono convenzionalmente tre:
VELOCITA’, FORZA, RESISTENZA.
La mobilità articolare è da considerarsi una capacità composta, coordinativa e
condizionale.
LA VELOCITA’ è suddivisa in:
· Rapidità di reazione (capacità di reagire rapidamente ad uno stimolo, un suono, un
fischio);
· Rapidità di movimenti aciclici (capacità di utilizzare rapidamente più schemi
differenti: correre, saltare, bloccarsi);
· Rapidità di movimenti ciclici (capacità di utilizzare rapidamente condotte motorie
quali correre, nuotare, pedalare).
LA FORZA è suddivisa in:
· Forza massima (tensione più elevata che il sistema è in grado di esprimere con una
contrazione volontaria; non è consigliabile prendere in considerazione fino al
quattordicesimo anno di età);
· Forza veloce (suddivisa in forza esplosiva, forza reattiva, forza riflessa);
· Forza resistente (capacità del muscolo di opporsi alla fatica durante la prestazione
di forza).
LA RESISTENZA è suddivisa in:
· Resistenza aerobica (capacità di resistere a lungo ad uno sforzo blando);
· Resistenza specifica (resistenza tipica della gara).
ABILITA’ TECNICHE
Ritengo che dopo i 10 e gli 11 anni sia costruttivo incominciare a proporre al giovane
portiere esercitazioni specifiche, che non devono però essere la sola forma di
allenamento.
Solo dopo i 12-13 anni la formazione specifica deve essere incrementata fino a diventare
preponderante alla seduta di allenamento.
Pietro FASSOLI
|