L'importanza della comunicazione in gara tra il Portiere ed i suoi compagni

Gino DE LUCA

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Una delle caratteristiche più importanti che ogni buon portiere di calcio deve avere è la capacita di comunicazione durante la gara con il resto della squadra, comunicazione orientata a dirigere i propri compagni nel modo più opportuno al fine di predisporli correttamente sul terreno di gioco, per attuare la situazione difensiva migliore.

Deve essere in grado di anticipare le azioni avversarie e, dove possibile, porre rimedio con adeguate informazioni vocali.

Per esempio quando il difensore è in possesso palla e il portiere si accorge che sta per essere attaccato da un avversario, gridando UOMO in modo chiaro forte e tempestivo egli può evitare senza dubbio al compagno una situazione pericolosa che lo potrebbe indurre in errore causando una potenziale azione da goal. Il nostro insegnamento deve essere orientato a spingere anche il portiere con un basso profilo di personalità al dialogo costante durante la partita, usando i giusti modi. Il tempo poi aiuterà il giovane atleta a modulare anche il giusto tono vocale, aspetto da tenere bene in considerazione.

 

L' esperienza gli farà capire che ogni proprio compagno ha la sua personalità e quindi il modo più corretto con cui essere seguito ed indirizzato.

Che è il giocatore che ha più di altri bisogno di essere spronato e incitato mentre quello che potrebbe subire eccessivamente i richiami del proprio portiere: in questo caso usando la giusta psicologia ottoneremo i risultati migliori.

E' chiaro che è difficile aspettarci che un portiere di dieci anni comunichi efficacemente con i compagni.

A questa età l'attenzione è fissata sul pallone.

Ma i nostri insegnamenti non dovranno assolutamente tralasciare l' aspetto della comunicazione, al pari di come insegniamo qualsiasi altro fondamentale.

Con i giovanissimi atleti iniziamo quindi ad insegnare di comunicare almeno le cose essenziali.

Con il tempo poi diventerà abitudine dialogare in campo.

 

Il portiere si accorgerà di come il parlare ai compagni rende attivamente partecipi al gioco anche in situazioni di scarso impegno fisico aiutando a tenere sempre alta l' attenzione durante la gara non solo dei nostri difensori ma anche e soprattutto la nostra.

Nota importante è che le nostre indicazioni devono essere concise ma allo stesso tempo chiare ed univoche affinchè anche in trance agonistica i nostri compagni ricevano il corretto suggerimento per le loro azioni sul campo. Ecco allora che suggerisco di incominciare a dettare gli imput vocali fondamentali per guidare in gara il nostro reparto difensivo.

 

GIRA: questo è un segnale vocale da dare ai compagni quando devono essere tranquillizzati del fatto di avere tempo, non essendo pressati, di girare palla.

UOMO: questo segnale avverte il nostro compagno in possesso palla di essere sotto la pressione di un avversario che si accinge ad attaccarlo.

In questo modo aumentiamo il suo livello di attenzione e lo indirizziamo a velocizzare la sua azione.

DIETRO: è l'esortazione con cui invitiamo il nostro compagno a passarci la palla perchè attaccato o in difficoltà a giocarla.

SALI: questa è l'indicazione per la nostra linea difensiva affinchè alzi il proprio baricentro salendo ed avanzando sul terreno da gioco.

CALCIA: indica al nostro compagno di liberarsi in fretta del pallone perchè sottoposto a un pressing avversario pericoloso.

SALTA: incita il nostro difensore a colpire la palla di testa senza rischiare di farle toccare il terreno.

SULLA PALLA: indicazione a chi è nei pressi della palla, in occasione di un calcio di punizione a sfavore in zone pericolose del campo, di porsi davanti al pallone e impedire che si verifichi l' esecuzione veloce che potrebbe cogliere impreparata la nostra squadra.

 

Ovviamente a queste poche, semplici ma fondamentali indicazioni sono da aggiungere nel nostro vocabolario anche la chiamata della palla (la classica MIA) in occasione delle nostre uscite dalla porta nel tentativo di recuperare il pallone, e le esortazioni per ricordare le posizioni che i nostri compagni devono assumere in campo in occasione dei calci da fermo.

Andremo quindi a sollecitare la formazione della barriera richiedendo il numero voluto degli uomini che la devono formare (2-3-4-5 secondo la pericolosità e la zona del campo interessata, o il 3+1, 4+1, 5+1 se vogliamo che il nostro difensore si stacchi andando incontro alla palla nel momento dell' esecuzione).

Ci sono poi le nostre indicazioni in occasione dei calci d angolo quando saremo noi a ricordare ai nostri compagni i loro compiti e le loro posizioni sul campo (uomo sul palo, uomo sul palo corto, uomo al centro a saltare) con un' attenzione particolare a sollecitare le varie marcature a uomo degli avversari.

E' essenziale che un portiere sappia trasmettere queste informazioni fondamentali facendo come detto precedentemente il tutto con tempestività e fermezza. Eliminare le opportunità prima che diventino opportunità.

In questo modo noi saremo finalmente portieri completi e i nostri compagni giocheranno con più tranquillità perchè sentiranno alle loro spalle una presenza attiva che li aiuterà guidandoli nei momenti di difficoltà o disattenzione.

D'altronde dalla nostra posizione privilegiata da fondo campo, abbiamo la visione completa delle disposizioni sul terreno di gioco.

L' aiuto che possiamo dare alla nostra squadra imparando a dialogare scopriremo che diventerà di fondamentale importanza e utilità.

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Gino DE LUCA, Allenatore di base. Allenatore dei portieri del Settore Giovanile della SS Lazio Calcio

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Data inserimento e aggiornamento nel sito: 23/12/2012 -  22/11/2017 Scarica il contributo in formato PDF