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In ogni sport di squadra
l’allenamento situazionale riveste un’importanza fondamentale.
E questo è ancora più
percentualmente alto in ruoli molto tecnici qual è il portiere di
calcio. Il “vissuto” di questo atleta è necessario per poter completare
tutto il lavoro tecnico comunemente definito “a secco”, dove per vissuto
andiamo a definire tutte le situazioni di gara in cui è stato impegnato.
Gli schemi motori che divengono
abilità dopo le ore di lavoro svolto in campo, saranno senz’altro molto
più efficaci se in aiuto del portiere nelle occasioni in cui è chiamato
in causa, verrà la memoria.
E grazie propria a questa
memoria che il più delle volte l’atleta riesce a riconoscere
inconsciamente una situazione e ad adattare quindi la risposta atletica
o tattica più efficace. Ogni portiere si crea quindi un bagaglio di
nozioni che lo portano alla soluzione più appropriata per affrontare la
partita in ciò che lo vede coinvolto. Per questo molte volte si
preferisce orientarsi nella scelta verso un atleta più esperto a scapito
di uno più giovane e scattante.
L’esperienza è fondamentale e
nel portiere che ha pochi margini di errore lo è ancora di più.
Purtroppo però come per la personalità è vero che anche l’esperienza non
si può trasmettere. Ogni portiere ha il suo “vissuto”, il suo archivio
personale, proprio perché ogni portiere è diverso da un altro per
qualità fisiche e nervose e quindi l’adattamento che fa al suo
intervento è diverso da quello di un altro.
Ecco allora che con questi
presupposti l’allenamento situazionale diventa fondamentale in un
programma di allenamento ben strutturato. E noi tecnici, allenatori di
portieri dobbiamo orientare le nostre esercitazioni nel ricreare le
situazioni di gara aiutando il nostro allievo a costruirsi il più
velocemente possibile il proprio archivio personale.
In tal modo il portiere sarà
sicuramente più pronto nelle risposte che dovrà dare quando si troverà a
fronteggiare le varie situazioni di gioco in cui è chiamato in causa. Le
infinite ripetizioni cui sottoponiamo i nostri atleti hanno come scopo
il raggiungimento della corretta esecuzione del gesto tecnico e la sua
ottimizzazione accresce la velocità e la precisione d’intervento, ma è
solo grazie all’allenamento situazionale che otteniamo il miglioramento
vero.
E se è vero che il miglior
situazionale è la partita, noi come preparatori dobbiamo adoperarci nel
proporre lavori e sedute di allenamento che richiamino il più fedelmente
possibile l’ambiente gara.
Tutto questo iniziando dal
luogo stesso in cui andiamo a lavorare, un luogo che non può essere
relegato ad angoli di campo, ma deve essere necessariamente svolto con i
riferimenti reali in cui il portiere opera e cioè la porta, l’area di
rigore il campo. Un altro fattore importante che deve essere rispettato
quando si propongono allenamenti situazionali è la velocità di
esecuzione dell’esercitazione proposta. In gara una palla respinte ad
esempio è sempre causa di possibile altre azioni pericolose che si
possono verificare.
Ecco come quindi sia necessario
non limitarsi al puro e semplice intervento ma nel caso proposto
esortare il nostro portiere a finire l’azione con la presa finale e la
conseguente impostazione di azione di attacco con il lancio verso
compagni liberi di impostare il gioco.
Proposte di esercitazione:
Proposta numero 1
Si dispongono delle sagome a simulare una difesa schierata a 4 fuori
area. Un portiere in porta.
Il preparatore si pone davanti
alla sagome con ai suoi lati i portieri non direttamente coinvolti nella
esercitazione e si passa la palla con loro.
Ad un certo punto esegue un
lancio tra le sagome invitando i portieri-collaboratori a eseguire il
taglio verso il pallone.
Il portiere posto in porta
dovra’ “leggere” la situazione e decidere se eseguire un’uscita (pallone
lungo) o rimanere in porta ad aspettare il tiro (pallone corto).
Proposta numero 2
Si dispone un portiere in porta
e gli altri non direttamente coinvolti nella esercitazione si dispongono
nei pressi del dischetto di rigore ed uno si pone nei pressi del
centrocampo scegliendo e variando continuamente la zona presidiata.
Il preparatore calcia da fuori
area dei palloni. Il portiere dovrà cercare di parare ostacolato dalla
presenza dei compagni davanti a lui.
Se respinge il pallone dovrà
immediatamente attivarsi per recuperarlo o dovrà tenersi pronto per
l’eventuale ribattuta.
Una volta entrato in possesso
della palla dovrà effettuare il lancio per il compagno posto nei pressi
del centrocampo.