L’allenamento sportivo come processo di adattamento: le capacità motorie

Data inserimento e aggiornamento nel sito: 27/12/2010 - 09/04/2018

Sviluppare gli adattamenti necessari all’organismo per renderlo capace di produrre uno sforzo adeguato alla specialità sportiva praticata.

Premessa

· Capacità condizionali: forza, resistenza, rapidità

· Capacità coordinative: rapporto con le tecniche

· Flessibilità finalità e metodologia dello stretching

 


Autori: Angelo IERVOLINO - Raffaele Di Pasquale

Le capacità motorie

Per capacità motorie o motricità (controllo motorio, movimento, coordinazione ecc.) si intende l’insieme delle funzioni che dirigono e controllano il movimento.

Particolari capacità motorie si formano attraverso l’allenamento e rappresentano i fattori fondamentali di ogni prestazione sportiva.

All’interno delle capacità motorie intervengono due importanti sistemi:

CAPACITÀ CONDIZIONALI

CAPACITÀ COORDINATIVE

L’insieme delle capacità condizionali e coordinative formano le capacità motorie e quindi danno luogo al RISULTATO SPORTIVO.

Fattori limitanti

I fattori limitanti le capacità condizionali sono influenzati dalla disponibilità di energia nei muscoli e dai meccanismi biochimici.

Le capacità coordinative sono invece influenzate dalla capacità di percezione ed elaborazione delle informazioni da parte degli analizzatori coinvolti nel movimento (tattile, cinestetico, vestibolare, ottico, acustico) e nel formare le abilità motorie e nelle loro realizzazioni.

Evoluzione delle capacità motorie

· Le capacità coordinative si sviluppano in una fascia di età tra i 6 e gli 11-12 anni.

· Le capacità condizionali hanno invece uno sviluppo accentuato nella fascia di età tra i 12 e i 17-18 anni.

Mentre le capacità coordinative non mostrano significative differenze fra maschi e femmine, le capacità condizionali mostrano una netta differenza a partire dagli 11 anni, prima di questa età il decorso è parallelo e simile, mentre nell’età adulta la differenza nei valori assoluti può raggiungere il 40 %.

Nell’apprendimento della tecnica le capacità coordinative svolgono un ruolo primario, ma anche le capacità condizionali devono essere allenate per raggiungere una ragionevole azione motoria.

Ad esempio la precisione in un palleggio. Un altro esempio è indicato da un atleta sottoposto a un certo numero di salti alla stessa altezza.

Le capacità condizionali

Le capacità condizionali sono le capacità fondate sull’efficienza dei meccanismi energetici in questo gruppo sono collocate:
· CAPACITÀ DI FORZA
· CAPACITÀ DI RESISTENZA
· CAPACITÀ DI RAPIDITA’

L’insieme di queste capacità è influenzato da molti fattori (età, costituzione, sesso, ambiente, alimentazione, ecc.) oltre che dall’allenamento.
Capacità di forza
Si può definire come la capacità di opporsi e/o superare una resistenza esterna.
E’ costituita dalle caratteristiche biologiche, biochimiche, neurofisiologiche, e strutturali degli effettori muscolari, che sono in parte predeterminate da fattori genetici ed in parte sono modificabili con l’allenamento.
Capacità di resistenza
E’ la capacità di opporsi all’insorgere della fatica in prestazioni motorie prolungate.
Anche questa capacità, come la forza, è un fattore specifico di prestazione.
E’ determinata dalle caratteristiche del muscolo (rapporto fibre lente/fibre veloci) e soprattutto dalla capacità e dalla potenza dei sistemi energetici interessati:
ATP - CP - Metabolismo anaerobico alattacido
Glicolisi - Metabolismo anaerobico lattacido
Glicolisi - Ciclo di Krebs - Metabolismo aerobico

Nel calcio sono maggiormente interessati i meccanismi energetici dell’O2 e dei PO˜˜4 soprattutto il secondo risulta il più importante.

Le principali azioni del calcio non superano i 10 secondi di durata quindi il meccanismo dei fosfati, anaerobico alattacido, è predominante.

 La durata dei fosfati non supera i 10 secondi e una volta consumati vengono recuperati nel giro di 15 secondi grazie al meccanismo dell’ossigeno.
Capacità di rapidità
E’ rappresentato sia dalla capacità di reagire agli stimoli in breve tempo, che dalla capacità di esprimere elevati livelli tensivi nel muscolo in tempi molto brevi.

Questo fattore di prestazione dipende dalle caratteristiche neurofisiologiche del soggetto sia a livello del SNC (velocità di trasmissione - nervosa) che dal sistema muscolare (percentuale di fibre veloci).

Capacità coordinative
Generali e speciali
Le generali è un’insieme di capacità che consentono di organizzare, guidare e controllare il movimento.
Le speciali schematicamente si possono distinguere in queste capacità coordinative:
Capacità di accoppiamento e combinazione dei movimenti;
Capacità di differenziazione cinestesica;
Capacità di equilibrio;
Capacità di orientamento;
Capacità di ritmo;
Capacità di reazione;
Capacità di trasformazione.
Capacità di accoppiamento e combinazione dei movimenti.
Consiste nella facoltà di coordinare il movimento dei singoli segmenti di un arto tra loro, di accoppiare più arti tra loro e in rapporto al tronco (corsa - danza) - (nel calcio tutte le azioni di gioco con la palla).
Capacità di differenziazione cinestesica.
E’ data dalla capacità di distinguere con precisione le informazioni sui parametri spazio - temporali del movimento, sul grado di tensione e rilassamento della muscolatura.
Questa capacità assicura una corretta percezione della posizione del corpo, del grado di piegamento della articolazione e quindi permette un’alta precisione nella realizzazione dei movimenti.
Nel calcio è il dosaggio preciso dei parametri di forza, spazio e tempo nel giocare la palla con precisione e nel raggiungere il punto dell’azione.
Capacità di equilibrio.
Mantenere e ripristinare velocemente l’equilibrio, sia in condizioni statiche che dinamiche.
E’ fondamentale tutte le volte in cui l’equilibrio del corpo viene alterato dal cambiamento di posizione del baricentro rispetto alla base di appoggio (come nelle cadute, salti con rotazione del corpo, cambiamenti di direzione).
Capacità di orientamento.
E’ la capacità di valutare esattamente la posizione del corpo rispetto all’ambiente circostante e di coordinare opportunamente la propria azione.
Tale capacità viene sollecitata notevolmente nel calcio, tutte le volte che è necessario controllare contemporaneamente pallone, compagni, campo, squadra avversaria.
Capacità di ritmo.
E’ data dalla facoltà di comprendere e riprodurre la sequenza dinamica di un insieme di gesti che compongono un’azione motoria (ritmi tipici dell’azione). E’ molto importante ai fini dell’apprendimento parziale e globale del gesto.
Nel calcio si presenta con azioni molto veloci (coordinazione spazio - temporale).
Capacita di reazione.
E la capacità di reagire velocemente ed in maniera adeguata ad una data situazione. E’ particolarmente importante nel calcio, poiché è necessario riconoscere determinati segnali e reagire in modo appropriati ad essi nel tempo consentito dalla parabola del pallone.
Capacità di trasformazione.
Si tratta della capacità di trasformare un movimento programmato in un altro che si differenzia per ritmo, velocità e struttura, allo scopo di adattare la propria azione ai cambiamenti che possono intervenire nell’ambiente esterno.
Nel calcio questo si osserva come adattamento del programma motorio alla situazione del momento ed anticipazioni di variazioni prevedibili: prepararsi per la difesa e recuperare una palla smorzata da un compagno.
Queste capacità elementari vanno a combinarsi in capacità complesse, che rappresentano funzioni coordinative più articolate e più vicine all’attività delle aree cognitive del sistema nervoso centrale e che sono:
· CAPACITA’ DI DIREZIONE E CONTROLLO DEL MOVIMENTO.
· CAPACITA’ DI ADATTAMENTO E TRASFORMAZIONE DEL MOVIMENTO.
· CAPACITA’ DI APPRENDIMENTO MOTORIO.

La CAPACITÀ DI DIREZIONE E CONTROLLO può essere definita come la capacità dell’individuo di realizzare il movimento programmato con padronanza, con accuratezza ed economia, con razionalità, grazie ad un controllo continuo ed incrociato dei parametri di riferimento principali: è la situazione tipica dell’atleta che esegue un gesto, dimostrando di controllare pienamente l’intera esecuzione.
La CAPACITÀ DI ADATTAMENTO consente all’atleta di esercitare un controllo dinamico dell’azione motoria all’interno di una situazione, che può presentare continue variazioni; è una capacità che riguarda tutte le attività motorie e, in particolare, gli sport di combattimento e gli sport di squadra, che sono caratterizzati da situazioni di variabilità. Poiché in questa capacità viene coinvolta notevolmente anche l’area cognitiva, assumono particolare importanza anche gli aspetti della creatività e dell’esperienza.
Infine la
CAPACITÀ DI APPRENDIMENTO, talvolta definita impropriamente come destrezza, è la risultante dello sviluppo generale di tutte le capacità coordinative.
Questo fatto porta a due importanti considerazioni:
· l’apprendimento delle abilità motorie, relative ad una particolare disciplina, si basa su uno sviluppo adeguato e generale della coordinazione motoria, lo sviluppo specifico delle capacità coordinative può accelerare l’apprendimento iniziale, ma inibisce nel tempo il raggiungimento delle massime capacità di prestazione.
· È fondamentale collocare gli stimoli diretti allo sviluppo delle capacità coordinative nella fase in cui l’organismo è più sensibile, grazie alla elevata plasticità delle strutture nervose e biologiche in genere.
Ogni tecnica sportiva viene appresa attraverso “ripetizioni” fino a che la sua esecuzione non diventa automatica.
La “tecnica automatizzata” una volta acquisita costituisce una - ABILITÀ MOTORIA -

Si distingue per precisione, sicurezza e rapidità di esecuzione.
Definizioni e rapporti tra capacità e abilità motorie
1. Le abilità motorie si costruiscono sulle capacità motorie
2. La conoscenza delle abilità motorie, la loro combinazione, la loro ripetizione, il loro esercizio sviluppano le capacità motorie
3. Il livello iniziale delle capacità coordinative determina in modo essenziale lo sviluppo delle abilità motorie
4. La formazione delle abilità motorie contribuisce a sviluppare le capacità coordinative
5. Le abilità motorie sono azioni che si automatizzano con la ripetizione. L’automatizzazione libera la coscienza e permette all’atleta di concentrarsi sullo scopo dell’azione (tattica)
6. Le abilità motorie sono tante quante se ne apprendono
7. Le tecniche (fondamentali) sono abilità motorie.

La loro combinazione porta alla tattica quando si realizzano in situazioni non prevedibili (capacità di anticipo)
· cambiamento dei movimenti a un segnale o a un comando
· esercizi di precisione (lanci al bersaglio, salti di precisione, ecc.)
· esercizi con accompagnamento musicale e esercizi di danza (non solo per le ragazze)

Flessibilità
La flessibilità o mobilità articolare è la capacità di compiere gesti con escursione articolare più ampia possibile.
Il suo carente sviluppo è un fattore limitante per la massima velocità esecutiva, l’apprendimento delle tecniche e l’economia.
I fattori che possono facilitare o limitare la flessibilità sono in primo luogo di natura anatomica, ma anche di natura neurofisiologica.
Basi teoriche
Nei muscoli e tendini ci sono due tipi di recettori:
· fusi neuromuscolari
· organi tendinei del Golgi
I fusi sono stimolati dallo stiramento del muscolo e causano una risposta riflessa di contrazione.
Gli organi del Golgi sono stimolati anch’essi dall’allungamento del muscolo, ma hanno compiti prevalentemente protettivi: reagiscono ad un eccesso di tensione muscolare producendo un rilasciamento (inibizione) del muscolo stirato; (riflesso inverso di contrazione).
I primi (fusi) sono molto rapidi ad attivarsi, circa 6 secondi; per gli altri serve più tempo.
Le tecniche statiche sfruttano maggiormente il riflesso inverso da stiramento (30 secondi)
Classificazione
Vi sono tre tipi:
· attiva, influenzata dalla forza dei muscoli
· passiva, dovuta all’azione dell’inerzia, del peso del corpo o dall’azione di un partner o di un attrezzo
· mista, (attiva e passiva)
ESERCIZI
Gli esercizi di allenamento della flessibilità si possono dividere nei seguenti tipi:
· movimenti semplici di flessione e spinta (tecniche balistiche);
· movimenti con tempi di molleggio (tecniche balistiche);
· movimenti di slancio (tecniche balistiche),
· movimenti ad escursione ridotta (quasi statici);
· movimenti ad escursione ridotta (ai limiti della escursione passiva con contrazione isometrica).


Autore: Angelo IERVOLINO -  Fonte: Alleniamoilcalcio.net


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