La preparazione della partita da un punto di vista tattico e psicologico

Data inserimento e aggiornamento nel sito: 27/01/2011 - 26/02/2018

Premessa

Il calciatore per rendere al massimo deve non solo essere ben allenato nei suoi muscoli ma anche modo che la sua mente sia in grado di esprimersi meglio nel momento della gara.

Come allenatore settore giovanile parlo per la categoria Primavera; importante che ogni atleta, all’inizio della stagione si ponga degli obiettivi da perseguire, quindi programmi la sua stagione.

Le attività proposte devono permettere ragazzo di raggiungere obiettivi che sono nelle sue possibilità perciò devono essere organizzate in progressioni didattiche (dal al difficile) e permettere al calciatore di verificare l’efficacia mettere in atto eventuali auto correzioni.

A livello Primavera, ultimo gradino per la prima squadra è importante vincere, ma soprattutto è determinante il miglioramento delle varie qualità: tecnica, psicologica.

Il ragazzo deve essere in grado di definire la quantità e la qualità dell’impegno che desidera dare.


Questo non succede sempre, il ragazzo non sempre è così maturo per capire come migliorarsi, per cui diventa importante la figura dell’allenatore, che per questa categoria secondo me è necessario sia un ex giocatore professionista in grado, per esperienze vissute, di conoscere anche i particolari.

Dal punto di vista pratico, l’allenatore ‐ istruttore ‐ educatore deve mostrare sicurezza tranquillità.

Il suo esempio è fondamentale per il giocatore a cui trasmettere ottimismo e positività. Sicuro delle proprie convinzioni e idee, il tecnico deve comunque essere aperto al confronto e a migliorarsi sempre di più insieme alla squadra.

Carisma personalità sono doti indispensabili che non devono però limitare carattere e l’espressività dei giocatori.

Tuttavia sicurezza ottimismo non devono trasformarsi in presunzione, anzi l’allenatore deve trasmettere umiltà, dote irrinunciabile per essere positivi. La tecnica, la tattica, la preparazione fisica determinano performance di ogni giocatore e della squadra.

Per essi sono determinanti tre elementi: la fissazione dell’obiettivo (la scelta delle strategie tecniche); la qualità nell’esecuzione (le forme devono essere scelte per essere eseguite correttamente e in maniera concatenata); la programmazione che fin da inizio settimana deve essere mirata agli obiettivi.

Occorre dare un indirizzo, una finalità da raggiungere attraverso le sedute degli allenamenti (microciclo) per la preparazione della gara.

Metodo di lavoro

Per il calcio di oggi diventa fondamentale il concetto di “organizzazione mentale” che ogni singolo giocatore e ogni squadra devono possedere per essere in grado di passare continuamente da una situazione di possesso palla a non possesso.

Il giocatore e la quadra devono essere preparati mentalmente, abili nel sapere variare correttamente, velocemente e adeguatamente questa situazione che determina il risultato.

La ripetizione delle esercitazioni che influenza le due fasi di gioco quindi è uno strumento importante che contribuisce in maniera significativa al continuo miglioramento dell’organizzazione mentale del singolo e della squadra.

E così assume anche grande importanza il modo richiesto (es. cambio di velocità) per le ripetizioni.

Non è possibile chiedere e pretendere dai giocatori un determinato comportamento tecnico ‐ tattico se durante gli allenamenti non è mai stato o sufficientemente provato, analizzato e assimilato.

L’apprendimento si completa, infatti, attraverso l’imitazione e la sperimentazione.

Il mio compito è quello di:

(A) di dare al giocatore e alla squadra la possibilità di migliorare il proprio rendimento nel saper leggere correttamente le varie situazioni di gioco;

(B) Proporre sempre nuovi compiti in modo da obbligare il giocatore e il gruppo a cercare nuove soluzioni, aiutandoli nelle scelte e indirizzandoli nelle giuste direzioni;

(C) Pretendere diversi metodi di sviluppo e d’esecuzione sia dal punto di vista singolo che collettivo;

(D) Proporre allenamenti mirati, basati direttamente sul modello di gioco che si deve esprimere in partita.

Settimana tipo: aspetti tecnico ‐ tattici

Ritornando a quelle che sono le esigenze di una squadra Primavera si può affermare, che trattandosi di atleti di una fascia d’età molto vicini alla prima squadra sono da considerare tutti gli elementi tipici di una preparazione per giocatori adulti.

Secondo il mio programma settimanale: nelle prime due sedute (Lunedì – Martedì) con il preparatore, viene svolto il maggior carico di lavoro fisico, mentre nella terza e quarta seduta (Mercoledì – Giovedì) viene inserito del lavoro tecnico‐tattico più intenso sempre con riferimento alla partita da disputarsi o dalle lacune della partita precedente.

Tutto è studiato per fare lavorare i ragazzi il più possibile con il pallone, compreso la parte atletica.

Già nel riscaldamento viene inserita della tecnica individuale o della psicocinetica, sempre con la palla.

In questa fascia d’età ritengo però importante che il ragazzo perfezioni la tecnica in situazione, tramite esercitazioni in spazi più meno ridotti, al fine di rendere tale aspetto il più aderente possibile alla partita.

Tatticamente i giocatori vengono divisi per reparti, siano titolari e non per far sì che si adattino il più presto possibile ai movimenti desiderati sia per la fase difensiva che offensiva.

Il lavoro tattico è mirato per giocare con un modulo già predisposto; in ogni caso, durante gli allenamenti si provano diversi moduli, sia per fare fronte a situazioni di emergenza sia perché i ragazzi devono saper interpretare diversi atteggiamenti tattici.

La tecnica individuale è richiamata nei riscaldamenti dei primi giorni della settimana, in cui è preponderante l’aspetto atletico.

Nei giorni successivi si punta maggiormente alla velocità d’esecuzione, indispensabile nel calcio attuale, tramite possessi palla ad alta intensità e altre esercitazioni situazionali che ricalchino il più fedelmente l’evento di gara.

Ciò per abituare il giocatore ad anticipare mentalmente la giocata per poi eseguirla con la necessaria rapidità.

Contemporaneamente, sia nei possessi palla (magari inserendo delle porticine per porre degli obiettivi) sia nelle esercitazioni di psicocinetica sia nelle partite ombra, vengono esercitati i giocatori a un movimento senza palla sempre più efficace e organizzato.

Sicuramente questo è uno degli aspetti più complessi a livello didattico, ma insegnare ai ragazzi come muoversi con riferimento alla palla e agli avversari è importante per offrire il maggior numero di soluzioni possibili al compagno in possesso palla.

Per le palle inattive a inizio stagione vengono definiti i compiti dei giocatori, viene disposta una marcatura a zona sul primo palo, a fianco, e sul secondo palo, con 2 uomini al limite dell’ area, gli altri si dispongono in marcatura a uomo sugli avversari.

Tutto questo con conseguente esecuzione di idonee esercitazioni.

Durante la settimana, (di solito al Giovedì) vengono esaminati gli errori riscontrati in partita, aspetto particolarmente importante coi giovani.

Non viene provata solo la fase difensiva sulle palle inattive ma anche quella offensiva con particolari movimenti o strategie per ottenere buone possibilità con esito positivo.

Pre gara

L’ultimo allenamento prima della gara vengono fornite istruzioni non solo ai probabili titolari, ma anche a tutti gli altri componenti della rosa in modo da avere l’attenzione e la concentrazione sempre al massimo da parte di tutti.

Chiunque deve sapere cosa fare in qualsiasi momento.

Immediatamente prima della gara invece ritengo opportuno rimanere solo con i ragazzi negli spogliatoi, senza Massaggiatore e Accompagnatore questo per non dare distrazioni a chi ascolta.

Vengono fornite informazioni sulla quadra avversaria, cercando di motivare i ragazzi e richiamando il lavoro svolto della settimana sugli obiettivi prefissi.

Vengono esaminate le palle inattive a sfavore per dare le disposizioni in campo e compiti precisi su palle inattive a favore.

Al riscaldamento pre ‐ gara viene attribuito molta importanza e i giocatori devono eseguirlo con molta cura.

Il riscaldamento quando si gioca in casa viene eseguito dal Preparatore Atletico con la mia presenza.

Invece nelle partite esterne viene diretto dal sottoscritto.

Per creare un clima di unità ed armonia i ragazzi eseguono gli esercizi tutti insieme.

Soltanto i portieri lavorano separatamente, svolgendo in coppia specifici esercizi.

Preparazione della gara. Analisi e commento della stessa

La preparazione alla partita presuppone la conoscenza di tutte le caratteristiche tecniche della squadra avversaria, sia individualmente che collettiva.

Sarebbe importante valutare pure le caratteristiche psicologiche, di volontà e determinazione la cui conoscenza può rivelarsi utile.

Ma nel Campionato Primavera purtroppo questo non è sempre possibile.

Non potendo esaminare ne video ‐ cassette ne filmati di altro tipo, ci si potrà avvalere dell’opera osservatori o della personale conoscenza di determinati giocatori.

Alla ripresa degli allenamenti assume rilevanza parlare della partita fatta, e di come è stata affrontata la gara.

Si parte dal collettivo fino ad arrivare ad un discorso riferito al reparto o al Ritengo di grande importanza anche il parere dei giocatori abituarli all’autocritica.

Durante la settimana sarà necessaria che si crei una certa carica agonistica, tuttavia senza che ci dispendio di energie nervose.

La carica nervosa deve rivelarsi fattore aggiuntivo non dispersivo.

Non bisogna dimenticare che l’allenatore deve anche essere autoritario, poiché ha il compito di dare la formazione che scenderà in campo.

La sana competitività tra i compagni è una fonte ulteriore di rendimento gestita in maniera ottimale, poiché è abbastanza improduttivo costituire un gruppo ristretto di giocatori e contare solo su di essi.

Gestire le riserve è, per l’allenatore, molto difficile perché il giocatore pur spiegandogli che per motivi tattici è stato preferito ad ha come realtà il fatto di non partecipare alla gara come protagonista iniziale.

Ritengo che non dare spiegazioni di natura ai giocatori lasciati fuori, sia la scelta migliore.

Riepilogando bisogna motivare il gruppo rendendo partecipi tutti i suoi componenti, avendo un occhio di riguardo nei confronti di quelli non utili in quel momento, potranno divenire fondamentali seguito, promuovendo l’impegno e responsabilizzando in maniera tutti i giocatori.

Naturalmente il ruolo del Tecnico in panchina durante lo svolgimento della gara assume un importanza di rilievo.

Esperienze personali

Come esperienza personale da giocatore ho avuto allenatori e cito alcuni: Ulivieri ‐ Bersellini, Bagnoli e Zoff, per non parlare di Trapattoni.

Ulivieri sapeva tenere ben equilibrata la squadra, la preparava nei particolari, tutti sapevano il da farsi. Bersellini, mi ha insegnato a non mollare mai, caratterialmente mi ha fatto più forte.

Proprio quando non venivo impiegato ho capito che non dovevo mollare, infatti quando sono entrato non sono più uscito. Bagnoli riusciva a motivarti al massimo prima della gara già quando annunciava la formazione e parlava della squadra avversaria scrivendola sulla lavagna indicando le rispettive posizioni in campo.

E’ uno di quelli allenatori che aveva il merito di utilizzare i giocatori nei propri ruoli facendoli rendere al massimo.

La serenità di Zoff durante la settimana era coinvolgente, come pure di tenere il gruppo compatto nonostante le pressioni da parte della società nel volere vincere a tutti i costi.

Trapattoni bravissimo nella gestione del gruppo e nell’unire tanti campioni dando loro grande temperamento.

Ritengo che anche la mia esperienza da giocatore che è partita dal Settore Giovanile del Como, notoriamente vivaio di grande qualità sia risultato di grande aiuto.

In questa società ho imparato l’importanza del lavoro e la necessità di faticare per migliorarsi.

La vita sana, la positiva frequenza della scuola e la grande passione per il calcio e il rispetto del compagno e dell’avversario: gli elementi che completano la crescita del calciatore.

Conclusioni

In questo lavoro ho preso in considerazioni più aspetti per la preparazione alla partita: dal lavoro tecnico tattico giornaliero di una settimana, dall’aspetto psicologico e della mia esperienza vissuta in questi anni da giocatore e dà allenatore della ” Primavera”.

L’impegno richiesto di un allenatore non si limita alle abilità teorico‐tecniche della professione, e di grande rilevanza risultano le questioni di carattere psicologico che si presentano in un lavoro dove vi sono coinvolte più persone.

Se per allenare una squadra, dal punto di vista tecnico‐tattico, posso avvalermi della mia esperienza passata di calciatore di Serie A e posso avvalermi del contributo dei corsi di 1à – 2à e 3à categoria di Coverciano, la sua conduzione come guida di un gruppo di ragazzi (uomini) mi pone di fronte a situazioni nuove.

Ritengo, col lavoro esposto di aver sottolineato gli aspetti più salienti, per poter affrontare in futuro in modo soddisfacente il ruolo di allenatore nella squadra di cui farò parte