Considerazioni sulla fase difensiva nel 4-3-3

Moduli di Gioco


di Paolo MANDELLI - Fonte: Tesi Master UEFA PRO

 

Prefazione

Questo scritto è frutto unicamente di riflessioni fatte su esperienze personali nonché di confronti con altri colleghi, tecnici o addetti ai lavori. Non esiste una bibliografia, ogni considerazione deriva dal vissuto che oggi mi ha portato ad avere queste convinzioni, e che un domani potrebbero anche mutare in base alle nuove esperienze che spero di poter fare.

Non starò a ripetere ogni volta “ secondo me”, è' sottinteso che questo è il mio pensiero e che può essere condivisibile oppure no.

Introduzione

 “Un allenatore deve sapersi adattare ai giocatori che ha a disposizione e scegliere il modulo di gioco in base ad essi”.

Questa è una frase che ho sentito ripetere spesso da molti allenatori. Io penso che un allenatore debba avere una sua idea di gioco e che ci sia un modulo con il quale riesca ad esprimerla meglio.

La sua bravura sarà nello scegliere i giocatori adatti ad applicare la sua filosofia di gioco o comunque trovare soluzioni diverse in base ai calciatori in organico, ma sempre nel contesto del modulo scelto.

E’ anche vero che, quando non si è trovata la soluzione tattica adeguata con il mantenimento del modulo, potremmo essere costretti a cambiare la disposizione in campo.

Solo se hai delle convinzioni forti e il tuo credo è ben radicato riesci a trasmettere le tue idee in maniera efficace ai giocatori.

Mi è capitato di veder lavorare allenatori “ costretti “ad adottare un modulo.

Anche se i concetti durante l`allenamento erano giusti, non riuscivano ad incidere sulla squadra perché in realtà non sentivano veramente quella filosofia di gioco.

Attualmente applico il 4-3-3 come sistema base e da lì mi sposto solo quando sono costretto (perché in quel momento non ho giocatori a disposizione, perché mi costringe la squadra avversaria o l`andamento della partita).

La mia scelta del modulo 4-3-3 e` stata influenzata sicuramente dal fatto di aver avuto per tre anni come allenatore Zeman, e per aver lavorato come Mister della squadra primavera in una società (Sassuolo calcio) che per anni ha fatto del 4-3-3 un dogma.

La premessa che voglio fare è che a me piace questo modulo più per le molteplici soluzioni offensive che si possono attuare che per le possibilità difensive.

E' altresì vero che attraverso accorgimenti e una buona organizzazione si possono ottenere buoni riscontri anche nella fase di non possesso palla.

Caratteristiche difensive ideali dei giocatori

PORTIERE.

Reattivo, che sappia leggere le palle in profondità.

TERZINI (2–3).

Dando preferenza ai terzini che spingono, per poter essere efficaci anche in fase di non possesso devono avere una buona capacità aerobica e buona velocità, in modo che possano rientrare velocemente in posizione.

Non mi lascerei particolarmente condizionare dalla struttura fisica ma è importante che siano “muscolari” per poter reggere i duelli individuali.

DIFENSORI CENTRALI (5-6).

In questo ruolo preferirei avere due centrali aggressivi, che sappiano accorciare velocemente la squadra e aggredire il giocatore di riferimento avversario.

E’ importante che abbiano ottime doti di lettura della situazione in modo che sappiano adeguarsi celermente a ciò che si succede in campo.

MEDIANO BASSO (4).

Questo è il giocatore che ha più compiti tattici in assoluto. Perciò deve essere un “ tattico”, un giocatore in grado di leggere di continuo le situazioni che si presentano sul terreno di gioco.

Se dotato di buona strutture è meglio, in modo che possa intercettare le traiettorie aeree quando è chiamato a fare schermo davanti alla difesa.

INTERNI CENTROCAMPO (8-10).

Possibilmente vorrei che fossero due giocatori “ di gamba” e dalle buone capacità aerobiche, in modo che possano dare ritmo all’azione di riconquista palla.

ATTACCANTI (7-9-11).

Non ho diviso i tre attaccanti perché, se è vero che in partenza sono due ali e un centravanti, poi a loro chiedo di non dare punti di riferimenti precisi e di cambiare quindi spesso posizione.

Tutti e tre devono cercare di stare per il maggior tempo possibile dietro la linea della palla e dare così il loro contributo nella fase di non possesso.

Per questo devono essere giocatori di gamba e con ottime capacità aerobiche.

Concetti generali INIZIO PRESSING.

Organizzare il gioco di una squadra di calcio vuol dire mettere tutti i giocatori nella condizione di leggere ed interpretare allo stesso modo le situazioni che si creano in campo, dare a tutti delle regole e dei segnali comuni, dotare gli atleti delle stesse conoscenze, in modo che si intendano con più facilità.

Nella fase di non possesso le prime regole da stabilire sono dove cominciare a dare pressione al portatore di palla e organizzare le scalate sulla squadra avversaria.

Per convenzione stabiliamo tre zone di inizio attacco e alleniamo i giocatori a sapersi difendere nelle suddette zone di campo.

Le variabili che ci faranno decidere quale sia il miglior modo di inizio pressing sono: le caratteristiche dei nostri giocatori, le caratteristiche degli avversari, la condizione atletica dei nostri giocatori e l’andamento della partita.

PRESSING MEDIO:

E` la classica via di mezzo, una situazione che cercherei di adottare in condizioni di normalità.

PRESSING BASSO:

La condizione necessaria per poter impostare una partita aspettando la squadra avversaria in zona bassa è di aver a disposizione attaccanti “di gamba” in modo da poter ripartire efficacemente.

Addirittura potrebbe essere più una soluzione offensiva che difensiva perché recuperata palla potrei avere a disposizione molta profondità nella quale lanciare i miei attaccanti.

Un'altra condizione che potrebbe farmi optare per questa soluzione è quella di avere a disposizione dei difensori centrali lenti che altrimenti potrebbero soffrire lo spazio che gli si crea alle spalle dovendo alzare la linea difensiva.

PRESSING ALTO:

Per poter effettuare questo tipo di azione occorre che i giocatori siano in ottima condizione atletica in quanto il dispendio energetico richiesto è senz`altro superiore.

Devo avere degli attaccanti efficaci nella riconquista o quantomeno che non si facciano saltare facilmente dal portatore di palla avversario.

I centrocampisti, specie gli interni, devono essere dotati di buona gamba in quanto devono saper accorciare velocemente ma anche ripiegare se la squadra avversaria riesce a eludere l’azione di pressing.

 

 

 

Mentalità

Al di là degli aspetti tattici che sicuramente hanno un importanza notevole nel costruire una fase di non possesso palla efficace, credo che occorra costruire nei giocatori un certo tipo di mentalità difensiva.

E` risaputo che ai giocatori piace di più avere il possesso della palla e partecipare in modo propositivo alle fase offensiva.

Quando il pallone e` in mano agli avversari i nostri giocatori si divertono un po` meno, ed e` per questo che un allenatore deve essere bravo a far si che la sua squadra “ sopporti mentalmente” la fase di non possesso.

A tal proposito vorrei soffermarmi su due tipi di atteggiamenti difensivi che a mio giudizio sono entrambi validi e che si potranno applicare in funzione di certe variabili: preparare mentalmente la squadra ad essere paziente nella riconquista, assumendo un comportamento attendista o spingerla ad essere aggressiva, invogliandola a recuperare palla prima possibile.

Se per molto tempo, specie in Italia, si e` difeso aspettando la squadra avversaria e costruendo la partita in funzione degli altri, negli ultimi anni credo che si stia sviluppando un nuovo concetto in fase difensiva.

Un idea di difesa meno attendista dove si marca un po` di più e si copre un po` meno rispetto al passato. In questo modo si forza l` azione di anticipo, accettando i duelli individuali che immancabilmente si creano dando meno copertura. Si dovrà così marcare un po` di più individualmente che di reparto, rompendo più spesso la linea difensiva (In questo caso è importante trasmettere al difensore il concetto di “ non ci sono ma cerco di arrivarci ”, nel reparto). L`attacco alle linee di passaggio sarà più forzato, specie a centrocampo. Con questo tipo di atteggiamento è più redditizio effettuare una marcatura lato palla (vedi fig.4), invece che marcatura della porta (vedi fig4 bis).

Rischiare l'uno contro uno in fase difensiva.

L'invito è quindi quello di superare il concetto di palla coperta/ scoperta, di giocare sull'intuizione del pensiero avversario, di rischiare maggiormente in virtù di un riconquista in avanti.

 

 

Per fare un esempio pratico penso che la Juventus e il Barcellona siano le squadre che applichino meglio questo concetto ..  [ read more ]

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