Allenare l'Attività di Base. Programma di sviluppo territoriale
Fonte: F.I.G.C. Settore Giovanile e Scolastico |
Autore: F.I.G.C. |
Categoria: Proposte per il Settore Giovanile e Scolastico |
Data inserimento: 13/10/2020 |
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Introduzione
Lo sviluppo del calcio giovanile passa necessariamente attraverso l’impegno e le competenze che quotidiana-mente vengono messe in campo dai numerosi Istruttori e Tecnici coinvolti nelle oltre 9.000 società che svolgo-no attività giovanile in Italia.
Un impegno costante che ha bisogno di rinnovarsi periodicamente.
A tal proposito la Federazione Italiana Giuoco Calcio con i suoi Settori di servizio, il Settore Giovanile e Scolastico ed il Settore Tecnico, ha avviato un percorso ambizioso dedicato in particolare ai tecnici delle squadre dei più piccoli.
Un percorso in cui il Settore Giovanile e Scolastico si mette a completa disposizione dei club attraverso le sue strutture regionali e provinciali, con particolare riferimento ai Centri Federali Territoriali.
I Centri svol-gono infatti un ruolo importantissimo per i tecnici del territorio di appartenenza offrendo esempi pratici nella conduzione delle sedute di allenamento, proponendo una metodologia che mette la formazione dei giocatori al centro di ogni azione didattica intrapresa e dando opportunità di crescita ai giovani calcia-tori ed alle giovani calciatrici coinvolti nell’attività tecnica prevista al loro interno.
Il progetto, intitolato Programma di Sviluppo Territoriale, si sviluppa attraverso molteplici iniziative che com-prendono attività pratiche, formative e divulgative.
L’obiettivo prevalente del Programma è quello di fornire strumenti utili ai tecnici affinché le opportunità di gioco e di esperienze offerte ai più piccoli si moltiplichino considerevolmente facendo così in modo che il bambino possa crescere con le giuste motivazioni, nel ri-spetto dei suoi tempi di sviluppo e attraverso l’applicazione delle migliori competenze didattiche possibili.
Il Programma, basato sui presupposti tecnico-organizzativi considerati nei Centri Federali Territoriali applicati alle categorie di base, trova realizzazione pratica nel rispetto di due principi fondamentali:
1. per i bambini e le bambine: moltiplicare le opportunità di gioco e di esperienze pratiche da far vivere a tutti i partecipanti durante le sedute di allenamento ed in occasione degli incontri ufficiali;
2. per i Tecnici (e gli adulti in genere): incrementare le occasioni di formazione attraverso il coinvolgi-mento pratico nelle varie attività svolte in campo, diffondere materiale didattico e sviluppare un percorso di incontri che si realizzi con continuità nel corso della stagione sportiva.
Il successo di questa iniziativa passa anche attraverso la capacità dei Club e dei suoi dirigenti di mettersi in gioco, di investire nei propri Settori Giovanile e negli staff, con particolare attenzione agli Allenatori: figure fondamentali che in questo percorso vogliamo valorizzare al massimo fornendo loro quanti più strumenti e modalità di formazione possibili.
Il Programma di Sviluppo Territoriale si realizza quindi in diverse modalità:
attraverso il costante contat-to con le società del territorio (incontri, visite, monitoraggio attività ufficiale, gare, etc.);
l’organizzazione dell’attività ufficiale per le diverse categorie di base;
la divulgazione di documenti con propositi formativi;
lo sviluppo esemplificativo sul piano pratico dei presupposti metodologici alla base del progetto con ini-ziative concrete come quella del Sabato Mattina.
Proprio nell’ottica di una maggiore diffusione sul territorio dei principi didattici che il Settore Giovanile e Scolastico della FIGC intende promuovere è stata sviluppata l’iniziativa del Sabato Mattina, un incontro rivolto alle società ed ai loro tesserati nelle categorie di base che si divide in:
1. una parte pratica - un allenamento da svolgere in campo con bambini ed allenatori del territorio (nella giornata del sabato mattina); 5Settore Giovanile e Scolastico - Programma di sviluppo territoriale
2. una parte con caratteristiche divulgative ed informative - che si sviluppa attraverso una riunione formativa (svolta al termine dell’attività pratica in campo) e la diffusione di materiale didattico.
Entrambe le attività, tecnica e formativa, sono condotte e coordinate dei Responsabili Tecnici dei CFT presso la quale si svolge l’attività oppure dal Delegato (Provinciale o Regionale) dell’Attività di Base regionale, coadiuvati, se necessario, da un allenatore del CFT o da un collaboratore della struttura regionale del Settore Giovanile e Scolastico.
L’iniziativa del Sabato Mattina è rivolta alle categorie Piccoli Amici e Primi Calci (alcuni appuntamenti verranno dedicati anche alla categoria Pulcini) delle società presenti nel raggio d’azione del CFT e viene svolto ad invito.
Nel corso della stagione sportiva viene così data la possibilità di partecipazione a tutte le società del territorio circostante per il maggior numero di volte possibile. La struttura e l’organizzazione dell’attività del sabato mattina è presentata in un documento intitolato Manuale illustrativo Programma Formativo Centri Federali Territoriali per l’Attività di Base (copertina blu) che ne definisce:
• modalità esecutive;
• organizzazione;
• numero dei ragazzi coinvolti;
• tempistiche di svolgimento;
• esempi di attività tecniche.
Il documento può essere richiesto ai referenti del Settore Giovanile e Scolastico territorialmente competente.
La metodologia didattica alla base delle iniziative pratiche e formative proposte nel Programma di Sviluppo Territoriale viene presentata all’interno del presente Manuale intitolato: “Allenare l’Attività di Base, soluzioni per la formazione del giovane calciatore” (copertina verde).
In particolare, vengono qui definiti i presupposti di riferimento della Metodologia e proposti degli esempi (azioni didattiche, esercitazioni/giochi, modalità di relazione con i propri giocatori, idee, iniziative, ecc.) utili agli allenatori per sviluppare l’attività tecnica e le sedute di allena-mento presso le proprie società di appartenenza.
I contenuti del Manuale possono risultare utili anche a dirigenti e genitori che vogliono farsi un’idea dell’approccio proposto dalla Federazione Italiana Gioco Calcio nella fascia 5-12 anni aiutandoli a capire come questi si traducano in azioni pratiche.
Un ambiente sportivo composto da persone formate ed informate aiuta il gio-vane calciatore a crescere al massimo delle proprie potenzialità.
È disponibile anche una versione ridotta del presente Manuale, il documento, intitolato: I Presupposti del Programma Formativo dei CFT per l’Attività di Base Base (copertina bianca) rappresenta un riassunto utile per un primo approccio generale ai contenuti teorici e pratici della Metodologia CFT rivolta ai più piccoli.
Questo Manuale non è un eserciziario in cui trovare proposte pratiche pronte per essere realizzate in campo (per questo è possibile consultare il documento del Programma di Sviluppo Territoriale intitolato:
Eserciziario per categorie: Piccoli Amici; Primi Calci; Pulcini; Esordienti - copertina rossa -) ma un documento in cui vengono forniti gli strumenti utili agli allenatori per impostare la propria attività didattica in modo autonomo.
Con il lettore viene condiviso e sviluppato un approccio che ha l’intento di essere:• di facile comprensione;
• applicabile a tutte le categorie dell’Attività di Base;
• adatto a società professionistiche e dilettantistiche;
• rivolto a giocatori che manifestano una spiccata attitudine nei confronti del calcio, così come a quelli che ancora non la evidenziano;
• utile al tecnico che inizia la sua esperienza di allenatore in ambito giovanile così come a quello più esperto
La metodologia
“Il bambino non è un piccolo adulto”: questa frase rappresenta perfettamente il punto di partenza del per-corso che si intende presentare attraverso questo Manuale e costituisce una risposta a molti dei frainten-dimenti che condizionano, dal punto di vista metodologico, l’attività nei settori giovanili di molte società.
Troppo spesso le logiche di allenamento che guidano l’attività sportiva degli adulti - di matrice quasi esclusivamente agonistica - vengono applicate incondizionatamente anche ai giovani giocatori in fase di formazione.
Ogni fase dello sviluppo sportivo di un giovane calciatore deve, invece, essere tarata sulle caratteristiche dell’età a cui l’intervento didattico è rivolto.
Le 4 categorie dell’Attività di Base (Piccoli Amici, Primi Calci, Pulcini ed Esordienti) presentano peculiarità ben definite in funzione dello sviluppo e delle capacità fisico, motorie e cognitive che i bambini manifestano nelle varie fasi della loro crescita.
Per approfondire le tematiche riguardanti le caratteristiche del bambino nel suo sviluppo (argomento non trattato all’interno di questo manuale), consigliamo la lettura della Guida Tecnica per le Scuole di Calcio (Settore Giovanile e Scolastico, 2010).
Allenare nel Settore Giovanile, con particolare riferimento all’Attività di Base, richiede competenze specifiche ed un’attitudine formativa molto marcata, è bene perciò definire i riferimenti verso i quali si orientano i contenuti riportati in questo manuale.
I principi e le norme a cui si ispira l’attività giovanile della Federazione Italiana Gioco Calcio si rifanno alla Carta dei Diritti dei ragazzi allo sport (O.N.U., 1992), documento alla quale si è attenuta anche la UEFA per redigere un suo decalogo del calcio di base e soprattutto per ratificare la “UEFA GRASSROOTS CHAR-TER” (“Carta del Calcio di Base della UEFA”).
La Carta rappresenta la bussola per tutte le attività sviluppate in ambito di calcio giovanile dalle federazioni europee che l’hanno firmata.
Dalle indicazioni riportate nei documenti a cui la FIGC ha aderito, oltre che a rinforzare quanto già sviluppato nell’ambito dell’Attività di Base e dell’attività giovanile in generale (in termini di modalità di gioco e regolamentazione dell’attività), le linee guida fornite dalla UEFA sono state una fonte da cui si è preso spunto per nuove soluzioni relativamente a regolamenti delle competizioni nelle categorie Piccoli Amici, Primi Calci, Pulcini, Esordienti, ad esempio: numero ridotto di giocatori in campo nelle partite; sostituzioni obbligatorie; svolgimento di proposte gioco abbinate al momento della partita.
Quelle presentate sono solo alcune delle modalità attraverso le quali questi principi vengono applicati.
Oltre ad influenzare i regolamenti di gioco, le indi-cazioni della Carta del calcio di base indirizzano anche la metodologia dell’allenamento e tutte le azioni didattiche rivolte allo sviluppo del calcio giovanile.
Nella definizione della metodologia del Programma Formativo CFT per l’Attività di Base si è provato ad ef-fettuare un sunto tra le linee guida UEFA, i risultati della ricerca scientifica in ambito di apprendimento motorio, l’esperienza da campo ed alcuni studi sul calcio giovanile.
A seguito di questo processo di sintesi sono stati delineati i tratti fondamentali delle caratteristiche che deve avere ogni allenamento per risul-tare efficace ed adatto alla formazione nel periodo dell’Attività di Base.
Il concetto alla base della metodologia presentata in questo manuale prevede che il gioco e la tipologia di intervento didattico debbano adattarsi alle necessità dei giovani giocatori.
Purtroppo, spesso capita il Settore Giovanile e Scolastico - Programma di sviluppo territoriale I 10 presupposti della Metodologia CFT per l’Attività di Base
Dal punto di vista pratico, la Metodologia CFT per l’Attività di Base individua e presenta 10 presupposti tec¬nico-organizzativi che vengono considerati elementi imprescindibili per sviluppare e condurre ogni al¬l-enamento della fascia d’età 5-12 anni.
La loro corretta applicazione determina la qualità dell’intervento didattico di ogni allenatore.
I 10 presupposti individuati sono i seguenti:
1. GIOCATORE COME PROTAGONISTA
2. ORGANIZZAZIONE DELL’ALLENAMENTO
3. CLIMA SERENO
4. ELEVATO TEMPO DI IMPEGNO MOTORIO
5. + GIOCO - ESERCIZI
6. EDUCARE ATTRAVERSO IL MOVIMENTO
7. APPASSIONARE ALLO SPORT
8. ORIENTARSI AL COMPITO
9. INCLUDERE
10.VARIABILITÀ DELLA PRATICA
Ognuno dei presupposti del Programma formativo CFT per l’Attività di Base viene presentato al lettore attra-verso 4 modalità:
1. SCHEDA ESEMPLIFICATIVA: gli elementi fondamentali del presupposto vengono presentati in forma sintetica attraverso una mappa concettuale nella quale sono riportate:
una “Spiegazione” generale dei contenuti del presupposto;
la “Riflessione” dalla quale si è partiti per proporre il presupposto stesso;
un’“Analisi” delle caratteristiche del presupposto; alcune “Soluzioni” pratiche per trasformare i principi teorici in strumenti applicativi da campo;
una modalità definita di “Verifica” che attraverso una doman-da guida permette di valutare se i contenuti proposti nella seduta sono stati coerenti con la Metodologia;
un “Esempio” che identifica come il presupposto si possa applicare a situazioni reali.
Questa Scheda Esemplificativa può essere utilizzata come supporto in caso di presentazioni oppure come rapido rias-sunto e pro memoria che permette di visualizzare i contenuti principali di ogni presupposto della Metodologia.
Le 10 Schede Esemplificative che riassumono i contenuti dei presupposti sono state riunite in un documento intitolato “I Presupposti del Programma Formativo dei Centri Federali Territoriali per l’Attività di Base” (copertina bianca), utile per farsi un’idea generale sui contenuti della Metodologia.
2. DESCRIZIONE DEL PRESUPPOSTO: ogni presupposto viene introdotto ed illustrato nei suoi tratti principali attraverso:
evidenze scientifiche;
riflessioni;
contributi di allenatori;
esperienze da campo.
In questa sezione vengono approfondite la spiegazione, la riflessione e l’analisi riportate in modo sintetico nella Scheda Esemplificativa.
Schema pratico
viene presentata una tabella che alcune soluzioni attraverso le quali i principi teorici di ogni presupposto si traducono in pratiche da campo, azioni ed iniziative.
In questa sezione vengono riportate ed approfondite le idee pratiche riportate sotto forma di punto elenco nella tabella “soluzioni” della Scheda Esemplificativa.
ESEMPI:
attraverso 3 esempi (che riportano comportamenti, esercitazioni, iniziative, dialoghi immaginati, ecc.) vengono presentati alcuni dei contenuti salienti introdotti in forma sintetica nelle soluzioni pratiche (al punto 3).
Gli esempi hanno l’obiettivo di dare alcuni spunti concreti che possano aiutare il lettore ad approfondire la comprensione di ogni presupposto e permettere all’allenatore di tradurre la teoria in pratica.
Per applicare correttamente la metodologia del Programma formativo CFT per l’Attività di Base è necessario ricercare il rispetto dei 10 presupposti elencati in ogni seduta proposta alle categorie Piccoli Amici, Primi Calci, Pulcini, Esordienti.
I presupposti presentati vengono considerati come trasversali ed applicabili indistintamente a tutte le 4 categorie dell’Attività di Base, tuttavia, in alcuni di essi, possono essere presenti delle sfumature necessarie per renderli adattabili a diverse fasce d’età.
Queste sfumature applicative sono in parte illustrate negli esempi, ed in parte lasciate alla competenza e buonsenso degli allenatori.
La scheda di autovalutazione tecnica
In seguito alla presentazione dei 10 presupposti della Metodologia CFT per l’Attività di Base viene fornita una Scheda di Autovalutazione Tecnica.
Questo strumento didattico, rivolto agli allenatori, serve per fornire un’opportunità di valutazione della seduta di allenamento definendone il livello di qualità raggiunto.
La Scheda presenta un questionario di 10 domande, ognuna delle quali è collegata ad uno dei presupposti della Metodologia.
Rispondendo alle domande riportate risulta possibile verificare autonomamente l’applicazione pratica del modello proposto in questo Manuale.
All’allenatore viene chiesto di rispondere a tutti e 10 i quesiti del questionario proposto.
Ogni risposta affermativa vale 1 punto, quelle negative valgono 0 punti. Una volta risposto alle domande del questionario si sommano i punti ottenuti e viene così definito il valore assoluto della seduta.
Il punteggio dell’allenamento potrà quindi variare tra un massimo di 10, se tutti i presupposti sono stati rispettati, ad un minimo di 0, se neanche uno di questi è stato applicato.
Da 6 in su il risultato della seduta risulta soddisfacente, da 5 in giù, insufficiente.
La scheda presenta inoltre alcune righe dove l’allenatore può riportare in forma discorsiva delle osservazioni sulla seduta (legate ai 10 presupposti) registrando eventuali elementi da migliorare così come alcuni aspetti positivi che hanno caratterizzato l’allenamento appena concluso.
Questo strumento didattico rappresenta un’opportunità di auto formazione per l’allenatore e va inteso come un invito alla crescita della propria consapevolezza riguardante le competenze di tecnico.
La scheda può essere inoltre utilizzata come sistema di valutazione da parte di un responsabile tecnico di settore giovanile che decide di far applicare la Metodologia CFT per l’Attività di Base alle squadre della propria società.
Nell’ottica di questa iniziativa formativa, ogni allenamento va inteso come un’opportunità di crescita per i giovani giocatori ma anche come occasione di miglioramento per gli allenatori.
la Scheda di Autovalutazione Tecnica vuole stimolare gli allenatori a migliorarsi, rendendo così migliori anche i suoi giocatori.
Prospettive e ricadute attese
Il manuale che illustra la Metodologia CFT per l’Attività di Base è stato scritto con un taglio fruibile e pratico da cui è possibile trarre spunti e soluzioni concrete che possano, in modo significativo, facilitare il lavoro degli allenatori.
Questo documento è inteso come un supporto per i tecnici ma anche come un riferimento metodologico per le Società che svolgono attività in ambito giovanile.
Affinché i contenuti riportati risultino efficaci, è infatti necessario che i 10 presupposti presentati vengano applicati con coerenza, coraggio e continuità a tutte le squadre dell’Attività di Base delle proprie realtà di appartenenza.
È nel rispetto rigoroso dei contenuti e nella loro applicazione a lungo termine che ogni metodologia dà i frutti desiderati.
Per favorirne il processo di diffusione, il documento è stato elaborato sia in una modalità approfondita, rivolta ai tecnici, che attraverso riassunti e Schede Esemplificative, rivolte in particolar modo a dirigenti e genitori.
Questi strumenti sono stati sviluppati per permettere una condivisione rapida ed essenziale dei contenuti della Metodologia a tutte le figure della società (non solo agli allenatori) che possono così essere rese rapidamente partecipi del lavoro svolto da parte dello staff tecnico.
I risultati della nazionale maggiore, il basso numero di giocatori italiani nelle massime leghe europee, il numero di giovani giocatori tesserati in stallo da diversi anni sono alcuni dei dati che testimoniano come il movimento calcistico giovanile italiano abbia bisogno di un rinnovamento radicale.
La cultura si cambia attraverso un’azione organica che coinvolge regolamenti, linee guida, riforme strutturali ma anche attraverso la diffusione di competenze tecniche e metodologiche.
I contenuti riportati nella Metodologia CFT per l’Attività di Base vogliono essere un piccolo contributo per aiutare chi si occupa di calcio giovanile a lavorare adeguandosi ai cambiamenti negli stili di vita che la società sta subendo, alle innovazioni nelle conoscenze nell’ambito dell’apprendimento motorio e alle caratteristiche del calcio del futuro.
L’augurio è che il calcio giovanile possa trovare la sua dimensione ideale, fatta di passione, serenità, pazienza e competenze, dove gli interessi e la formazione dei giocatori vengano messi sempre al centro di ogni azione intrapresa da allenatori e società.
Nei capitoli che seguono vengono approfonditi i 10 presupposti della Metodologia CFT per l’Attività di Base, ognuno dei quali viene presentato secondo le 4 modalità precedentemente illustrate:
scheda esemplificativa;
descrizione del presupposto;
soluzioni pratiche;
esempi.
Lo sport è una grande lezione, una continua e meravigliosa palestra di valori. Chi non lo pensa non è un vero atleta. (Alessandro Del Piero)
Queste 4 citazioni sono un’ulteriore occasione per riflettere sul significato profondo che lo sport ricopre nella vita delle persone.
Bisognerebbe, quindi, farne tesoro e dare la possibilità ad ogni bambino di prendere parte a questa straordinaria scuola vita che, attraverso il gioco, insegna il valore del rispetto, a qualsiasi livello.
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