L'importanza della sperimentazione
Proposte per il Settore Giovanile - Attività Motorie
A cura di Arnaldo ANTONELLI
Nell'ambito sportivo
da sempre viene considerata indispensabile una adeguata preparazione tecnica, un grande bagaglio di conoscenze, prima di affidare le risorse umane di una squadra (atleti) ad un tecnico ed agli elementi che compongono il suo staff
…. (ricerca) è una componente fondamentale nell'allenamento della tecnica, in quanto nella pratica si cerca di continuo di risolve re sempre meglio i problemi tecnici ed ottenere così vantaggi in breve tempo.
La ricerca intorno a noi permette di migliorare di continuo le performance sportive, basti pensare il miglioramento degli attrezzi di gara (palloni, materiali, superfici del pavimento di gioco ecc), lo sviluppo di procedure di test (per l'allenamento delle capacità condizionali ad esempio), innovazioni nei materiali che costituiscono gli indumenti indossati dagli atleti.
"le condizioni della situazione nella quale deve essere eseguito il movimento sono mutevoli ed in parte imprevedebili“ (Martin, 1989).
Quindi i movimenti vengono eseguiti in modo variabile, in condizioni esterne mutevoli ed instabili (condizioni esterne aperte).
Il controllo in allenamento ed in gara deve essere costante
Come dicono alcuni manager d'azienda ed alcuni studiosi:
"la conoscenza intesa come bene intangibile deve essere equiparata ad un bene concreto, anche se non si tocca, non si pesa, ed è difficile da misurare.
La conoscenza è il fattore principale per creare valore aggiunto".
• Tutti i dirigenti sportivi cercano allenatori esperti, che abbiamo allenato molte squadre,perché considerano l'esperienza come fattore indispensabile per il raggiungimento dei risultati.
• Oppure cercano allenatori giovani ma molto preparati tecnicamente, emergenti, considerando la preparazione tecnica al di sopra di qualunque altra cosa
Quante volte dopo una stagione positiva valutando solo il risultato finale è stato riconfermato l'intero organico di una squadra?
Se possibile, spesso.
Viceversa, in caso di esito negativo ……
Questo sistema di valutazione è primitivo in quanto non definisce individualmente il rendimento dei singoli.
Infatti talvolta quello che era un gruppo vincente, a distanza di pochi mesi risulta perdente, …. esempi di questo tipo negli sport di squadra sono numerosi.
La valutazione delle risorse implica non solo quindi il parametro del risultato sportivo della squadra, ma anche di altri elementi che dovrebbero essere fra gli obiettivi di una società come ad esempio l'evoluzione dei singoli atleti vista come investimento.
Conclusioni
E' di vitale importanza misurare la qualità del lavoro e migliorarla di continuo.
La soluzione è contenuta in un concetto più ampio della valutazione dei risultati.
Essa deve passare inevitabilmente nel controllo e nella gestione della qualità del lavoro svolto.
L'ottimizzazione di questa gestione si può raggiungere innalzando i livelli culturali e quindi il patrimonio delle conoscenza di un TECNICO e nella sua capacità di innovare attraverso la ricerca.
Domanda e risposta per chiarire gli aspetti metodologici e didattici dell’allenamento con il bambino in età evolutiva
Mi devo ritenere un mister, un tecnico, un educatore, un maestro, un allenatore o cosa?
Nella fascia d’età 6/12 non posso sicuramente essere definito un Mister, termine improprio di allenatore, nel comune mondo del calcio “globalizzato” dei giorni nostri.
…. dove troppo spesso al Mister si sente dire “mi fai entrare in campo” da parte del giocatore (bambino) relegato in panchina e che obbligatoriamente deve entrare
… dove spesso vediamo le squadre con i giocatori contati e la giustificazione del Mister è sempre la stessa: ho moltissimi bambini malati, sono al catechismo, i genitori non me li portano
… in molti casi, non sono convocati!
L’allenamento a cosa serve?
Serve per migliorare le qualità psicomotorie del singolo bambino.
La prima situazione a cui prestare attenzione è l’analisi motoria del bambino che si presenta al campo, punto di partenza fondamentale.
Si parla del singolo perché il compito del Tecnico-Educatore è quello di riuscire a raggiungere il massimo dei risultati, senza mai dimenticare quelli che possono essere i potenziali genetici di cui ognuno è dotato.
L’attività deve essere pianificata precedentemente a tavolino?
A questo proposito la programmazione annuale, mensile, settimanale deve riguardare gli aspetti emotivo-cognitivi, motori, tecnici e tattici.
E’ il momento nevralgico della nostra attività, che condiziona l’attuazione pratica della programmazione.
È oltremodo importante dire, che l’attività risulta variabile in relazione alle esigenze ed ai bisogni del singolo e del gruppo.
Quando si ha apprendimento?
Dalle diverse definizioni deriva che l’apprendimento produce mutamenti nel comportamento e che le condotte che ne derivano possono essere considerate come evoluzioni positive dell’individuo.
L’apprendimento si attua soprattutto mentre un bambino gioca, cioè quando egli si applica senza sforzo.
L’apprendimento è quasi sempre un effetto dell’attività ludica.
Le squadre di Pulcini che giocano con impostazioni standardizzate, dovute a un eccesso di indicazioni da parte del Mister, vincono solitamente le partite, ma molto probabilmente i bambini non possiedono un ampio bagaglio di risposte agli stimoli futuri
… successivamente crescendo avranno probabilmente mappe motorie carenti.
La complessità unica del calcio è comunque anche la sua bellezza e per questo non dobbiamo snaturarlo per ottenere il risultato a qualunque costo, ricordandoci sempre che il nostro è un lavoro a lungo termine.
Come insegnare?
Metodo deduttivo: la sua applicazione determina nell’allievo il passaggio dal generale, al particolare e, conseguentemente richiede una notevole capacità di astrazione (il bambino non è capace di pensiero astratto).
Spesso viene utilizzato in casi di non elevata potenzialità degli allievi, e ciò per stimolarne la formazione.
Possiamo distinguere i seguenti metodi; prescrittivoimitativo - direttivo, sintesi - analisi-sintesi e assegnazione dei compiti.
Metodo induttivo: già dal nome è facile intuire che va a provocare una conseguenza e cioè induce un comportamento nuovo o diverso nell’allievo.
Nel nostro caso si tratterà di un comportamento motorio di vario ordine,genere e specie.
In questo metodo il protagonista principale è l’allievo, in quanto viene coinvolto a livello cognitivo alla ricerca di soluzioni motorie relative ai problemi presentati: i soggetti scoprono in maniera autonoma attraverso domande poste dal tecnico le soluzioni motorie relative ai problemi presentati.
Metodo analitico: è quello che scompone il movimento o la situazione, osservando e correggendo separatamente i vari fattori parziali.
Nel caso di un singolo movimento tecnico il gesto viene frazionato in più parti, che vengono apprese separatamente e successivamente legate le une alle altre, fino a comporre un movimento completo.
Metodo globale: il gesto tecnico o la situazione vengono appresi eseguiti per intero ad ogni ripetizione.
Risulta fondamentale ogni volta che si prevede un apprendimento con strutturazione dello schema motorio per mappa elastica.
Si ipotizza che l’apprendimento avviene secondo 3 fasi fondamentali:
a) Stimoli
b) processo neurofisiologico
c) risposta In proposito vi sono due grandi teorie: comportamentisti (Pavlov – Thordinke – Skinner) e cognitivisti (Kohler – Letwin – Piaget).
Il programma d’azione del cervello prevede una selezione delle informazioni utili allo scopo, le altre sono da scartare perché provocano azione di disturbo e sono superflue.
Le esperienze precedenti servono come raffronto immediato e quanto più sono ampie, organizzate e ordinate, tanto più rapida, facile ed efficace sarà la scelta.
Quanto maggiore è il numero di piani immagazzinati, tanto maggiore e ampia sarà la scelta in vista delle situazioni richieste.
Metodo globale – analitico - globale: è una sintesi dei due precedenti metodi: si mostra in gesto o situazione, lo si fa eseguire, quindi lo si scompone nelle sue componenti più semplici, si cura l’impostazione di queste, si legano le une alle altre ed infine si ricompone la situazione o il gesto si esegue alcune volte per poi scomporre tutto nuovamente e ricominciare.
E’ opportuno cercare di orientare l’aspetto pratico del campo sul: “cosa fare”, “quando fare” e “perché fare” una determinata scelta.
Solo attuando un apprendimento di tipo cognitivo-decisionale e percettivo si stimolano quelle capacità di continua adattabilità che uno sport di situazione come il calcio richiede.
Quale rapporto devo avere con il gruppo?
La conoscenza approfondita determina il risultato educativo, l’allenatore deve essere colui che stimola, il regista di un importante progetto.
Deve aiutare ogni membro del gruppo ad interagire con i compagni e con le altre figure che ruotano intorno alla società, ma soprattutto è colui che lavorando quotidianamente permette al singolo di raggiungere il massimo dei risultati.
Aspetto estremamente importante è la comunicazione, essa è un mezzo per trasmettere informazioni e si afferma su due livelli distinti: verbale e non verbale.
Quale rapporto devo avere con il singolo?
Il pensiero del bambino perde carattere unidirezionale, determinando un’analisi e una valutazione obiettiva, su basi logiche della realtà circostante e delle proprie azioni.
E’ il periodo delle regole, il bambino le apprende, le assimila, e le applica in ambito sociale e sportivo.
Una delle conquiste più importanti è la “capacità di decentrare”.
Il bambino a questa età è in grado di valutare una situazione di gioco; per esempio che un suo compagno è situato in una posizione migliore delle sua e quindi posso interagire trasmettendogli il pallone.
Quale rapporto devo avere con la famiglia?
Il rapporto con i genitori è uno dei più delicati da gestire; per un semplice motivo ogni genitore è portato a sopravvalutare suo figlio.
Risulta importante avere un rapporto positivo con il genitore e rendersi disponibile alla risoluzione dei problemi che si presentano durante la stagione.
Essere interessati in particolare alle problematiche extra calcistiche come per esempio problemi scolastici, di crescita o di salute.
I genitori devono essere un “ponte” tra noi ed i loro figli per coadiuvarci nel nostro progetto educativo, per ottenere questo ritengo importante la telefonata chiarificatrice se necessaria e soprattutto il contatto diretto, senza filtri da parte di dirigenti o segretari.
E’ importante vincere giocando male oppure perdere giocando bene?
Nella Scuola Calcio dovrebbe essere viene privilegiata la ricerca delle prestazione in costante miglioramento, indipendentemente dal risultato, anche se inutile nascondere che ha la sua importanza, non tanto per i bambini quanto per i genitori, che per quanto precedentemente affermato rivestono un’importanza non marginale.
Ritengo comunque che se si perde giocando bene, sicuramente si vincerà la partita successiva e a fine campionato si vincerà sicuramente lo scudetto dell’apprendimento, vero obiettivo della scuola calcio, “prima del risultato”.
Titolo: L'importanza della sperimentazione
Autore: Arnaldo ANTONELLI
Fonte: Aggiornamento S.T.F. - AIAC ad Umbertide (PG)
Anno di pubblicazione: 2012
Categoria: Proposte per il Settore Giovanile
L'Autore
|
Commenta l'articolo
Regolamento dei commenti di Alleniamo.com
Leggi prima di commentare il nostro Regolamento dei commenti