Dalla concezione di gioco alle esercitazioni sul campo.
Il Barcellona: un esempio di Approccio Sistemico all’allenamento
Organizzazione Tattica
A cura di Claudio ALBERTINI
Giochi di Posizione
Troviamo un’esauriente esposizione di questa tipologia di esercitazioni nel libro/dvd “Giochi di posizione” di Maurizio Viscidi, dove è illustrata anche una dettagliata progressione didattica.
A differenza dei possessi visti in precedenza, nei giochi di posizione i giocatori sono disposti sul campo in riferimento al loro ruolo di gara.
L'intervento didattico integra i principi di tattica individuale precedentemente sviluppati nei possessi base e nei possessi generali all'interno della tattica collettiva.
La situazionalità è semplificata e permette di apprendere come risolvere situazioni-problema maggiormente correlate alla gara.
Queste esercitazioni si svolgono sempre in disparità numerica, con la squadra in possesso palla che si avvale dell’apporto di giocatori-jolly chiamati “comodini” (dallo spagnolo comodín [sing.]/comodines [plur.] = jolly).
La forma degli spazi esercitativi è rettangolare, con il lato lungo che definisce l’ampiezza e il lato corto la profondità, in accordo al principio che prevede di difendere stretti ed attaccare larghi, mantenendo in entrambi i casi la squadra corta.
I giochi di posizione possono essere eseguiti disponendo i giocatori sul campo secondo due diverse modalità.
La prima, quella tradizionalmente utilizzata dalla scuola del Barcellona, prevede che entrambi gli schieramenti si riferiscano alla collocazione sul campo dei comodini.
È la posizione di questi ultimi che definisce la “direzionalità” del gioco. I giocatori delle due squadre sono dislocati “sovrapposti”: il n. 2 di una squadra gioca nella stessa zona di campo del n. 2 della squadra avversaria, il n. 3 in quella del n. 3 corrispondente, e così via.
Questa modalità permette di “rovesciare” il gioco immediatamente una volta che la squadra in inferiorità numerica conquista palla.
Se questa infatti riesce a trasmettere palla al comodino, ottiene l’inversione di fase, si riposiziona allargandosi come squadra attaccante e gioca il possesso palla in superiorità numerica, avvalendosi dell’aiuto dei comodini.
Compito della squadra che ha perso il possesso è quello di cercare immediatamente la riconquista della palla, impedendone la trasmissione al comodino, portando un immediato pressing in zona palla (transizione negativa).
La disposizione dei giocatori sul campo “sovrapposti” nel ruolo, pare tuttavia contraddire l’intendimento iniziale di schierare in campo i giocatori in base ai compiti di gara.
Attaccanti che agiscono nella stessa zona degli avanti avversari, difensori che marcano difensori... in questo modo l’organizzazione di squadra è rispettata solo per chi in quel momento sta svolgendo la fase offensiva.
Per ovviare a questo inconveniente si può ricorrere ad una modalità esecutiva alternativa, che preveda: la disposizione dei giocatori sul campo in modo “complementare”, ovvero secondo ruoli funzionalmente contrapposti.
Rifacendoci all’esempio precedente: il 2 nella zona dell’11, il 3 in quella del 7, e così via...
Giocatori posizionati secondo ruoli funzionalmente contrapposti in un 4>4 + 3 comodini (in riferimento al modulo 4-3-3)
In questo caso il mantenimento del possesso palla a favore di una squadra viene mantenuto per tutta la durata della singola ripetizione.
Compito della squadra in inferiorità numerica è conquistare palla e portarla fuori dal rettangolo di gioco oppure di trasmetterla al comodino, ma si riparte immediatamente col possesso in favore della squadra avversaria (sarà compito del mister e dei suoi collaboratori rimettere in gioco prontamente un secondo pallone).
Questa modalità esecutiva ha il vantaggio – qualora il n. di ripetizioni, di uguale durata, sia pari – di permettere un controllo più preciso del carico: per entrambi gli schieramenti il tempo di lavoro dell’intera esercitazione può essere suddiviso precisamente in 50% di gioco in superiorità numerica e in 50% di gioco in inferiorità numerica.
Nell’esecuzione classica a giocatori sovrapposti, si può supporre infatti, per facilitare la programmazione della seduta, che le percentuali di possesso palla siano bilanciate, ma questa previsione potrebbe essere smentita sul campo.
Se separando i momenti di possesso e non possesso palla il controllo del carico è più preciso, si perde però qualcosa dal punto di vista didattico.
La modalità tradizionale, permettendo il cambio di fase, garantisce infatti una maggiore fluidità e continuità all’esercitazione con una conseguente migliore interpretazione delle transizioni negative e positive.
I giocatori si abituano a passare senza soluzione di continuità dalla fase di attacco a quella di difesa e viceversa, attraverso un movimento “a fisarmonica”, secondo il principio di attaccare larghi e difendere stretti.
Casi particolari
Qualora i comodini utilizzati siano dei centrocampisti, si può giocare con l’inversione di fase ma posizionando i giocatori per ruoli funzionalmente contrapposti, con una doppia direzione di gioco, come negli esempi sotto riportati.
Allenamento integrato differenziato per ruolo
Per quanto riguarda l’impegno fisico, utilizzando i giochi di posizione, all’interno della stessa esercitazione, si realizzano sollecitazioni qualitativamente differenti a seconda del ruolo ricoperto dai giocatori sul campo.
Analogamente ai possessi palla analizzati in precedenza, sarà compito del preparatore fisico modulare opportunamente i vari parametri del carico per rendere il lavoro significativo dal punto di vista atletico.
Note:
- I comodini svolgono l’esercitazione sempre in condizione di superiorità numerica e di conseguenza sviluppano un ESA minore; è importante tenerne conto ed eventualmente programmare per loro delle successive attività compensative.
- Nelle figure seguenti non ho indicato la numerazione dei giocatori della squadra difendente, in quanto la loro disposizione sul campo dipende dalla modalità di esecuzione prescelta.
4 contro 4 + 3 Comodini
Spazio esercitativo 40 x 28 m.
Giocatori schierati per ruolo. 2 esterni a dx e 2 a sx (i giocatori non sono sponde ma giocano all’interno del campo).
3 giocatori “comodini”: una punta centrale, un regista e un difensore centrale.
Gioco rasoterra, tocchi liberi.
5 contro 5 + 2 Comodini
Spazio esercitativo 40 x 30 m.
Giocatori schierati per ruolo.
2 esterni a dx e 2 a sx, con un regista in mezzo al campo.
2 “comodini”: una punta centrale e un difensore centrale.
Gioco rasoterra, tocchi liberi.
6 contro 6 + 3 Comodini
Spazio esercitativo 45 x 30 m.
Giocatori schierati per ruolo.
2 esterni a dx e 2 a sx, 2 mezzali.
3 “comodini”: una punta centrale, un centrocampista centrale e un difensore centrale.
Gioco rasoterra, tocchi liberi.
7 contro 7 + 3 Comodini
Spazio esercitativo 50 x 35 m.
Giocatori schierati per ruolo.
2 esterni a dx e 2 a sx, 1 difensore centrale, 2 mezzali. 3 “comodini”: una punta centrale, un centrocampista centrale e un difensore centrale.
Gioco rasoterra, tocchi liberi.
L'Autore: Claudio ALBERTINI
Nato a Genova il 22 dicembre 1960. Diplomato ISEF con 110/110 con Lode con una tesi sperimentale sullo stretching PNF, ha conseguito l’abilitazione di Preparatore Atletico presso il Centro Tecnico di Coverciano con il punteggio di 60/60 con Lode discutendo la tesi su “I nuovi orientamenti metodologici nella preparazione atletica”.
È inoltre Maestro cintura nera 6º dan di Karate e direttore tecnico della C.S.K.A. Genova (Centro Specializzazione Karate Agonistico), insegnante tecnico e preparatore atletico di Viviana Bottaro, campionessa mondiale, europea ed italiana di Karate nella specialità Kata (forme).
Contatto E-mail: albertini.claudio@libero.it
Info
Fonte: Dalla concezione di gioco alle esercitazioni sul campo.
Il Barcellona: un esempio di Approccio Sistemico all’allenamento
Giochi di Posizione
Autore: Claudio ALBERTINI
Categoria: Preparazione Fisica
Data inserimento: 15/11/2020
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