-il lunedì abbiamo a disposizione un’intero campo sintetico a 11;
-il mercoledì abbiamo per circa un’ora e un quarto un campo sintetico di calcio a 7 e per mezz’ora il campo a 11 da dividere con la categoria allievi A (disputiamo quasi sempre una partita amichevole);
-il giovedì abbiamo per circa un’ora un campo sintetico di calcio a 7 e per la successiva ora metà campo sintetico a 11.
Come si potrà vedere continuando a leggere, le mie proposte di allenamento non prevedono una parte a secco.
Per scelta personale, con l’allenamento cerco di simulare tutte le situazioni di gioco che ritroveremo in partita: il mio obiettivo è quello di allenare il processo decisionale dei giocatori all’interno di un modello di gioco chiaro.
Qual’è questo modello di gioco?
In fase di possesso palla, il nostro principio di gioco generale lo definisco “palla avanti – palla dietro – palla nello spazio”.
In questa fase cerchiamo di sviluppare un gioco verticale, cercando di andare velocemente a giocare palla sulla punta (o su una delle due punte visto che durante la stagione sto alternando 4-3-3 e 4-4-2); in linea generale, la mia richiesta per la punta è quella di scaricare palla sui centrocampisti i quali la giocheranno in profondità o centralmente su una punta o su un interno di centrocampo o, preferibilmente, in ampiezza su una delle due ali (che giocano a piede omologo cercando spesso il cross dal fondo).
Dopo lo scarico della palla, la richiesta per la punta è quella di effettuare un movimento in attacco di profondità fuori-linea per attaccare alle spalle del centrale di difesa più lontano dalla zona palla.
Durante la fase di costruzione, chiedo all’interno di centrocampo in zona palla di alzarsi sia per garantire un eventuale passaggio tra le linee sia per liberare una linea di passaggio per il mediano basso (o per l’altro centrocampista se giochiamo con il 4-4-2).
Sempre in linea generale, la mia richiesta per i terzini è quella di non spingersi eccessivamente in avanti e, soprattutto, di non farlo entrambi nella stessa azione: dobbiamo rimanere sempre con una linea di difesa composta da almeno tre giocatori (che durante la fase di possesso si dispongono in marcature preventive).
Con palla al portiere, andiamo sempre al rinvio lungo su una punta che si sposta esternamente. Ho optato per questa soluzione dopo aver provato durante il precampionato l’inizio azione corta: viste le difficoltà, ci siamo accorti che questo tipo di giocata non era nelle nostre corde.
In fase di non possesso palla, abbiamo due principi di gioco:
1) pressing intermedio ma aggressivo, con riferimento la linea di centrocampo (a inizio stagione adottavamo un pressing ultraoffensivo, ma, valutando meglio le caratteristiche dei giocatori, ho fatto la scelta di cercare un recupero palla più basso);
2) difesa di reparto che lavora esclusivamente sulla palla.
In fase di non possesso, chiedo alla squadra di abbassarsi con tutti gli effettivi, eccetto attaccante/i centrale/i, sulla linea di metà campo e di muoversi in modo coordinato e rapido in funzione degli spostamenti della palla: su possesso basso degli avversari, chiedo ai centrocampisti di essere molto stretti e di chiudere tutti gli spazi interni (così da togliere eventuali passaggi appoggiati tra le linee dei nostri avversari), mentre i difensori devono stringere leggermente meno per coprire meglio il campo ed arrivare con i tempi giusti su un eventuale cambio gioco in profondità (in ogni caso, il riferimento per i difensori è l’imbuto difensivo).
Con la difesa ho effettuato un lungo lavoro sull’elastico difensivo, leggendo la palla coperta e scoperta. La difesa, infatti, al fine di togliere profondità agli avversari, dovrà scalare in avanti su palla coperta, mentre dovrà indietreggiare, riducendo lo spazio alle proprie spalle, su palla scoperta con tutti i suoi effettivi.
Alla lettura di questa situazione di gioco si collega in maniera automatica (ma non ricercata) l’utilizzo della tattica del fuorigioco. Condizione indispensabile per l’efficacia di questa azione difensiva è la pressione sulla palla, in quanto, nel calcio moderno, con le nuove regole che favoriscono sempre più la fase di possesso palla, ritengo impensabile salire con la difesa per applicare il fuorigioco su palla scoperta.
Per questo motivo è di fondamentale importanza saper leggere la palla coperta/scoperta. Le condizioni di palla coperta che abbiamo codificato sono:
1)
quando un avversario riceve con spalle girate alla propria porta;
quando la palla è giocata all’indietro;
2) quando la palla è in aria;
quando l’avversario, ricevendo palla, esegue uno stop impreciso che gli fa perdere tempo;
3) quando l’avversario guida la palla e il piede d’appoggio è distante dalla palla stessa;
4) quando la palla è in movimento per un passaggio lento e lungo (la palla impiega molto tempo ad arrivare).
Il concetto base è semplice: la condizione di palla scoperta è la morte della nostra difesa.
Questo concetto deve essere ben chiaro ai centrocampisti, che devono quindi essere consapevoli di quanto sia importante il lavoro di pressione/pressing.
La situazione di palla scoperta l’abbiamo così codificata: in linea generale si scappa; si spacca la linea in soli due casi, o nel momento in cui siamo arrivati negli ultimi 25 metri di campo (prima scappo all’interno dell’imbuto difensivo, arrivato a 25 metri dalla linea di fondo un difensore esce in attacco palla) o quando la palla viene coperta da un nostro compagno in pressione (in questo caso il difensore può seguire il movimento incontro dell’attaccante, anche se tutta la linea deve fare l’elastico difensivo in avanti).
Il motivo di questa scelta è presto detto: in situazione di palla scoperta, seguire il movimento incontro di un attaccante comporterebbe la creazione di uno spazio libero facilmente attaccabile dagli avversari.
Optando per questa scelta, il rischio è quello di far ricevere gli avversari tra le linee: è fondamentale quindi che tutta la squadra sappia leggere la situazione e sia in grado di rimanere sempre corta.
Per riepilogare in modo più sintetico:
– con palla scoperta la difesa gioca di reparto, predilige la copertura della profondità e non segue gli avversari che si muovono incontro per ricevere tra le linee;
– con palla scoperta, i difensori si muovono in attacco palla solo nel momento in cui viene effettuato il passaggio;
– con palla laterale, pur essendo all’interno dell’area di rigore, la linea continua ad avere come primo riferimento la palla; disposizione in diagonale negativa se non vi sono avversari che attaccano il secondo palo, altrimenti l’ultimo difensore si abbassa in copertura della zona del secondo palo.
Ultime due codifiche della fase di non possesso:
– quando un avversario avanza palla al piede tra terzino e centrale, esce in attacco palla il difensore centrale;
– per quanto riguarda i raddoppi su esterno, non deve mai uscire un centrale di difesa (con un terzino in attacco palla gli altri tre difensori devono presidiare tassativamente l’imbuto difensivo);
il raddoppio deve essere portato da un esterno o dalla mezzala o, in ultima alternativa, dal mediano basso; qualora non si riesca a portare il raddoppio di contrasto perché siamo posizionati male in campo (magari gli avversari sono partiti in contropiede), l’obiettivo è quello di temporeggiare il più possibile ritardando il duello individuale con l’avversario per far rientrare i nostri compagni.
Per quanto riguarda le transizioni:
- quando perdiamo palla il nostro obiettivo è eseguire un’immediata pressione in zona palla per impedire agli avversari di partire in contropiede;
- quando conquistiamo palla il nostro obiettivo è ricercare velocemente una giocata in verticale o su una punta o, se gli avversari non sono ben posizionati, diretta in profondità su un esterno di attacco.
Dopo questa lunga introduzione, andiamo a vedere le mie proposte di allenamento. Ma solo dopo aver fatto un’ultima precisazione: se le proposte possono risultare banali, personalmente ritengo che debba essere il mio contributo durante lo sviluppo dell’allenamento a far sì che passino e che si sviluppino i nostri principi di gioco.
Proprio per questo sono fondamentali, a mio avviso, le indicazioni e le correzioni che faccio durante le varie esercitazioni.
Lunedì