Nell'interpretazione moderna del ruolo del portiere uno dei gesti tecnicamente più complesso è
quello rappresentato dall'uscita dalla propria zona di normale competenza per effettuare interventi
tecnici che possono implicare prese, deviazioni o respinte, con o senza tuffo.
L'esecuzione corretta ed efficace di un' uscita da parte del numero uno richiede innanzitutto
importanti doti psicologiche come coraggio ed autostima, evidente forza fisica e consolidata
capacità di orientamento spazio temporale, tali da permettere un rapido e risolutivo intervento
difensivo; l'uscita è un gesto tecnico del portiere che favorisce un' azione difensiva preventiva e che
non consente la finalizzazione di un' azione di attacco avversaria.
Come già accennato sopra durante l'effettuazione dell' uscita da parte del portiere una tra le
principali capacità coordinative utilizzata è senza dubbio quella di orientamento spazio-temporale:
questa favorisce il sapersi orientare nello spazio con i giusti tempi per il raggiungimento di un
obiettivo.
E' fortemente influenzata dalle capacità di controllo e di equilibrio e risente delle
informazioni sensoriali trasmesse dagli analizzatori ottico, cinestetico ed acustico
I contesti situazionali da cui potrà scaturire l'uscita del portiere possono essere classificati
generalmente in tre tipologie distinte e sempre dipendenti dall' atteggiamento proposto dal numero
uno, dalla posizione della palla, dalla disposizione sul campo dei compagni ed avversari.
Questi
sono:
• situazione di difesa dello spazio;
• situazione di difesa dello spazio/porta;
• situazione di difesa della porta.
Nell' affrontare le azioni offensive dell'avversario il portiere produrrà un' azione motoria dove
evidenzierà la propria capacità a saper determinare la più efficace posizione dei segmenti e della
totalità del corpo nello spazio, modificando i movimenti entro uno spazio di azione ben definito, e
sempre in stretta relazione con la posizione della palla e dei compagni/avversari, che a loro volta
potranno essere fermi od in movimento.
L'atto motorio e finalizzato all'uscita uscita verrà determinato dalla capacità di differenziazione
spazio-temporale che permetterà al nostro portiere di dare un ordine cronologico-spaziale ai
processi motori parziali, collegandoli tra loro.
Lo svolgimento temporale si struttura nella dimensione del prima,del dopo,del veloce,del lento ecc.
Lo svolgimento spaziale presuppone una conoscenza da parte del numero uno di percezioni che gli
permettono di collocarsi nello spazio rispetto al contesto: avanti/dietro, sopra/sotto, lungo/corto ecc.
lo aiuteranno a comprendere ed a padroneggiare l'ambiente in cui è chiamato ad operare.
La capacità di differenziazione spazio-temporale dovrà essere costantemente stimolata poiché
caratterizzerà lo stile motorio ed i ritmi cinetici, quindi i tempi di esecuzione di ogni gesto motorio
attraverso il come, il quando, il dove.
Quando il portiere deciderà di intervenire al di fuori del suo spazio lo farà scegliendo, in ultimo, tra
due tipologie di uscite la cui effettuazione dipenderà esclusivamente dall' altezza della palla da terra
e cioè:
• uscita su pallone alto;
• uscita su pallone basso