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Introduzione
Nel calcio moderno, da parte del pubblico, c’è la speranza e la richiesta di assistere ad
una partita che offra uno spettacolo sportivo di qualità: bello, divertente, concreto.
Ma gli allenatori, condizionati dalle società, che vogliono avere subito riscontri positivi,
condizionati dai tifosi, che desiderano, prima di tutto, risultati utili ai fini della classifica,
dedicano molta attenzione alla tattica difensiva e meno a quella offensiva.
La predisposizione tattica alla costruzione e alla conclusione è sicuramente la parte più
spettacolare del gioco del calcio per cui l’evoluzione futura di questo sport, per non dire la
sua sopravvivenza è a mio parere, quella di perseguire l’organizzazione di una corretta
fase di costruzione del gioco finalizzato a dei predeterminati sviluppi offensivi.
La ricerca del gol con movimenti corali che esaltano il gesto tecnico del singolo giocatore,
la mentalità offensiva dell’intera squadra, hanno la capacità di affascinare gli spettatori
della partita di calcio più di ogni altro atteggiamento di gioco.
La ricerca di questo atteggiamento mentale individuale e collettivo della squadra è un
lavoro affascinante e stimolante per un allenatore, che deve avere ben presente che
l’equilibrio del sistema di gioco adottato è assolutamente fondamentale.
Il gioco del calcio propone due fasi di gioco: “possesso”, quando la squadra è in possesso
della palla; “non possesso”, quando la palla è gestita dalla squadra avversaria.
L’allenatore nella scelta del sistema di gioco deve considerare queste due fasi e dedicare,
nelle esercitazioni tattiche programmate, il tempo necessario affinchè questi due aspetti
vengano perfezionati nel miglior modo possibile.
La nostra elaborazione si limiterà ad illustrare “la costruzione e la conclusione del gioco
nel sistema tattico 4/3/3”, le sue finalità, le caratteristiche dei calciatori, l’aspetto
motivazionale e i suoi principi fondamentali e a presentare una serie di proposte operative,
sperimentate con esiti positivi e produttivi da parte nostra e da alcuni altri colleghi.
Finalità
L’allenatore che inizia l’attività con una squadra si propone di raggiungere determinati
obiettivi che sono il conseguimento di risultati utili e la produzione di uno spettacolo di
buona qualità.
Premesso che ogni sistema di gioco, se bene organizzato, riesce a raggiungere gli
obiettivi prefissati, da parte nostra c’è la convinzione che il sistema 4/3/3 è quello che
meglio riesce a coniugare questi due obiettivi.
Il suo sviluppo di gioco, se interpretato da calciatori adatti e con una giusta mentalità, può
soddisfare contestualmente l’esigenza di ottenere un equilibrio di squadra ed una elevata
possibilità di soluzioni offensive.
Chiaramente, per raggiungere le finalità predeterminate, è necessaria la partecipazione
attiva e corale di ogni singolo giocatore.
Caratteristiche dei calciatori
Il sistema 4/3/3 prevede la disposizione in campo di due difensori centrali e di due
difensori esterni, di tre centrocampisti di cui uno centrale e due interni e di tre attaccanti,
uno centrale e due esterni.
Per realizzare una efficace costruzione del gioco finalizzato alla conclusione in rete e nello
stesso tempo coniugare risultati positivi e calcio positivo necessario che la squadra sia
formata da giocatori con qualità e caratteristiche specifiche e con la giusta motivazione
mentale.
Tutti i giocatori devono partecipare attivamente alla fase di costruzione del gioco,
proponendosi con continui movimenti di smarcamento al fine di ricevere la palla e poter
effettuare giocate importanti e redditizie.
----I due difensori centrali devono essere dotati fisicamente e possedere spiccate doti
agonistiche e notevoli abilità nel gioco aereo.
Oltre ad avere compiti prettamente difensivi ed essere bravi a fronteggiare gli attaccanti
avversari, devono avere buone capacità tecniche in quanto viene loro richiesto di
partecipare attivamente alla fase di costruzione del gioco a partire dalla zona difensiva.
---I due difensori esterni, oltre a saper difendere la zona di loro competenza, quando la
squadra entra in possesso della palla, devono essere in grado di proporsi attivamente e
impostare con rapidità e precisione la manovra offensiva.
Le qualità fisico-atletiche e tecniche richieste sono notevoli: resistenza, forza, velocità,
rapidità, capacità di dribbling, di crossare; dal punto di vista tattico, i due difensori esterni,
devono dare ampiezza alla manovra della squadra e fungere da sostegno e da appoggio
alle punte esterne al fine di creare la superiorità numerica sulle fasce laterali.
---Il centrocampista centrale deve svolgere una funzione di primaria importanza poichè
deve rappresentare il vero punto di riferimento nella costruzione del gioco.
Deve essere dotato di intelligenza tattica, possedere un’immediata visione di gioco
velocizzando o rallentando la manovra a seconda delle situazioni avendo il compito di
determinare i tempi di gioco della squadra e i ritmi della gara.
Dal punto di vista tecnico deve possedere un ottimo controllo di palla ed eseguire con
precisione i passaggi sia corti che lunghi con entrambi i piedi.
---I due centrocampisti che giocano ai lati del centrale, non solo hanno il compito di
affrontare gli avversari nella fase di non possesso, ma anche di dedicarsi, nella fase di
possesso, alla costruzione del gioco; devono essere bravi ad inserirsi nelle “sponde” della
punta centrale e/o nello spazio creato dal taglio degli attaccanti esterni; devono possedere
capacità di penetrazione, essere abili negli assist e nei tiri in porta dalla media e lunga
distanza.
---La punta centrale deve essere forte fisicamente poichè deve sostenere il peso di tutto il
fronte d'attacco.
Deve possedere buona capacità di smarcamento al fine di creare spazio per l’inserimento
dei compagni.
Inoltre deve essere bravo a ricevere e a difendere la palla in modo di permettere alla
squadra di salire e deve fungere da appoggio sia ai centrocampisti che alle due punte
esterne.
Deve, infine, essere bravo nel superare in dribbling il diretto avversario e finalizzare in
modo concreto l’azione e dimostrare una certa destrezza negli spazi stretti per dialogare
con i compagni; chiaramente deve avere soprattutto attitudine al gol.
---Le punte esterne devono essere dotate di velocità e rapidità, avere un buon controllo del
pallone, un’ottima abilità nel dribbling e buona capacità realizzativa.
Una caratteristica importante delle punte esterne è la mobilità, cioè la capacità di creare
varchi effettuando improvvise corse in diagonale e in deviazione allo scopo di favorire
l’inserimento dei compagni.
Devono, infine, possedere inventiva ed estro, essere bravi nei cross e favorire la
superiorità numerica nelle fasce laterali attraverso le corse di sovrapposizione dei difensori
esterne e/o dei centrocampisti.
Principi
fondamentale
I principi fondamentali per una corretta e adeguata organizzazione della costruzione e
finalizzazione del gioco sono i seguenti:
scaglionamento, penetrazione, ampiezza, mobilità, imprevedibilità.
Lo scaglionamento è la razionale disposizione della squadra in campo che deve disporsi
sempre su più linee.
I giocatori non devono essere mai in linea rispetto a colui che in possesso della palla,
devono disporsi in modo da formare triangoli di gioco; con questa sistemazione il portatore
di palla ha la possibilità di sviluppare il gioco in varie zone del campo.
Pertanto farsi trovare allineati è un errore, perché si facilita e si favorisce il passaggio in
orizzontale che può risultare molto pericoloso.
La penetrazione o verticalizzazione è la capacità da parte dei giocatori di inserirsi negli spazi lasciati liberi dal movimento dei compagni; si ottiene sfruttando la mobilità dei tre attaccanti che eseguono corse di deviazione e di smarcamento in diagonale.
I giocatori devono essere abituati a conquistare lo spazio in avanti per dare alla squadra
una certa profondità in modo che la manovra risulti più produttiva ed efficace.
L’ampiezza è la capacità dei giocatori di distribuirsi per tutta la larghezza del campo; si ottiene soprattutto della mobilità degli attaccanti esterni che con il loro movimento
all’interno del campo, consentono al loro posto l’inserimento dei centrocampisti e dei
difensori.
L’ampiezza permette di allargare lo schieramento difensivo avversario e la squadra ha pi.
possibilità di usufruire di un gioco d’attacco funzionale e concreto.
Nel sistema 4/3/3 l’ampiezza garantita dai due difensori esterni che, appena la squadra
entra in possesso della palla, si allargano sulla linea laterale e cercano di guadagnare
spazio anche in profondità e dalle punte esterne che sfruttano tutta la larghezza del campo
con lo scopo di rarefare la concentrazione difensiva avversaria.
La mobilità è la capacità da parte dei giocatori di muoversi con e/o senza palla in maniera
coordinata, rispettando i tempi gioco in modo che i difensori avversari non abbiano la
possibilità di avere alcun punto di riferimento.
Nell’organizzazione tattica della fase offensiva del 4/3/3, la mobilità si manifesta
soprattutto attraverso il movimento dei tre attaccanti che consentono i vari inserimenti
negli spazi utili.
La imprevedibilità o improvvisazione è la capacità di sorprendere la squadra avversaria e
si manifesta attraverso azioni individuali e collettive mutando in continuazione gli schemi
preordinati, in modo tale da non dare certezze agli avversari: nel gioco del calcio
importante non essere ripetitivi.
E’ una capacità che, se adoperata con razionalità, può determinare giocate importanti sia
con passaggi smarcanti che con conclusioni in porta.
Aspetto
motivazionale
Un aspetto importante e fondamentale per la costruzione e la conclusione del gioco è di
natura mentale: ogni movimento, ogni forma di attività, deve essere finalizzato alla
mentalità offensiva.
Il team tecnico (allenatore, collaboratore, preparatore atletico, preparatore dei portieri)
deve credere, anche se in Italia, come detto nell’introduzione, risulta difficile a questo tipo
di impostazione tattica e deve proporre e offrire (mai imporre) ai propri giocatori tutte
quelle forme di attività adatte non solo a farli progredire dal punto di vista tecnico-tattico,
ma anche a farli acquisire una mentalità offensiva.
La programmazione dell’allenamento prevede una certa ripetitività nelle esercitazioni che
potrebbe causare una perdita di concentrazione e di applicazione da parte dei giocatori.
Compito dell’allenatore è quello di prevenire questo tipo di affaticamento psicologico
variando i tempi e i modi delle esercitazioni pur mantenendo inalterati gli obiettivi da
raggiungere: l’allenamento deve essere sempre interessante, propositivo, coinvolgente.
Molto utili, a questo proposito, sono i giochi addestrativi e ricreativi per l’allenamento
calcistico o lasciare agli stessi giocatori la scelta sul tipo di esercitazioni da eseguire.
L’allenatore, oltre ad essere un profondo conoscitore della materia calcistica, deve avere
anche l’atteggiamento mentale e le giuste motivazioni per tentare di sfruttare al massimo
le potenzialità dei propri giocatori.
Per l’allenatore diventa necessario un continuo controllo della situazione attraverso il
dialogo sia con la classe dirigenziale della società, che con i propri giocatori al fine di
coinvolgere tutti nel medesimo progetto calcistico-sportivo.
Da parte della società, l’allenatore deve essere messo nella condizione di operare con la
massima serenità possibile per poter così riuscire a proporre il proprio credo calcistico
senza eccessive restrizioni: l’ambiente in cui si lavora deve essere sereno, costruttivo e
non certo oggetto di critiche o repressivo.
Da parte dei giocatori deve nascere la ferma convinzione che per raggiungere i due
obiettivi programmati (gioco spettacolare e successo) dovranno, per forza di cose,
percorrere la strada del gioco di attacco; da parte loro deve esserci “disponibilità mentale”,
entusiasmo, predisposizione ad essere coinvolti; devono credere, cioè, alla validità di una
mentalità di tipo offensivo.
Se si creeranno questi presupposti, sicuramente i giocatori miglioreranno sia sul piano
tecnico-tattico che sul piano mentale e sapranno esattamente cosa devono fare e si
sentiranno protagonisti attivi di situazioni importanti.
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Il sistema 4.3.3