La costruzione e la conclusione del gioco nel sistema 4.3.3

Angelo CRIALESI

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Introduzione

Nel calcio moderno, da parte del pubblico, c’è la speranza e la richiesta di assistere ad una partita che offra uno spettacolo sportivo di qualità: bello, divertente, concreto. Ma gli allenatori, condizionati dalle società, che vogliono avere subito riscontri positivi, condizionati dai tifosi, che desiderano, prima di tutto, risultati utili ai fini della classifica, dedicano molta attenzione alla tattica difensiva e meno a quella offensiva.

La predisposizione tattica alla costruzione e alla conclusione è sicuramente la parte più spettacolare del gioco del calcio per cui l’evoluzione futura di questo sport, per non dire la sua sopravvivenza è a mio parere, quella di perseguire l’organizzazione di una corretta fase di costruzione del gioco finalizzato a dei predeterminati sviluppi offensivi. La ricerca del gol con movimenti corali che esaltano il gesto tecnico del singolo giocatore, la mentalità offensiva dell’intera squadra, hanno la capacità di affascinare gli spettatori della partita di calcio più di ogni altro atteggiamento di gioco.

 

La ricerca di questo atteggiamento mentale individuale e collettivo della squadra è un lavoro affascinante e stimolante per un allenatore, che deve avere ben presente che l’equilibrio del sistema di gioco adottato è assolutamente fondamentale.

Il gioco del calcio propone due fasi di gioco: “possesso”, quando la squadra è in possesso della palla; “non possesso”, quando la palla è gestita dalla squadra avversaria. L’allenatore nella scelta del sistema di gioco deve considerare queste due fasi e dedicare, nelle esercitazioni tattiche programmate, il tempo necessario affinchè questi due aspetti vengano perfezionati nel miglior modo possibile.

La nostra elaborazione si limiterà ad illustrare “la costruzione e la conclusione del gioco nel sistema tattico 4/3/3”, le sue finalità, le caratteristiche dei calciatori, l’aspetto motivazionale e i suoi principi fondamentali e a presentare una serie di proposte operative, sperimentate con esiti positivi e produttivi da parte nostra e da alcuni altri colleghi.

 

Finalità

L’allenatore che inizia l’attività con una squadra si propone di raggiungere determinati obiettivi che sono il conseguimento di risultati utili e la produzione di uno spettacolo di buona qualità.

Premesso che ogni sistema di gioco, se bene organizzato, riesce a raggiungere gli obiettivi prefissati, da parte nostra c’è la convinzione che il sistema 4/3/3 è quello che meglio riesce a coniugare questi due obiettivi.

Il suo sviluppo di gioco, se interpretato da calciatori adatti e con una giusta mentalità, può soddisfare contestualmente l’esigenza di ottenere un equilibrio di squadra ed una elevata possibilità di soluzioni offensive.

Chiaramente, per raggiungere le finalità predeterminate, è necessaria la partecipazione attiva e corale di ogni singolo giocatore.

 

Caratteristiche dei calciatori

Il sistema 4/3/3 prevede la disposizione in campo di due difensori centrali e di due difensori esterni, di tre centrocampisti di cui uno centrale e due interni e di tre attaccanti, uno centrale e due esterni. Per realizzare una efficace costruzione del gioco finalizzato alla conclusione in rete e nello stesso tempo coniugare risultati positivi e calcio positivo  necessario che la squadra sia formata da giocatori con qualità e caratteristiche specifiche e con la giusta motivazione mentale. Tutti i giocatori devono partecipare attivamente alla fase di costruzione del gioco, proponendosi con continui movimenti di smarcamento al fine di ricevere la palla e poter effettuare giocate importanti e redditizie.

----I due difensori centrali devono essere dotati fisicamente e possedere spiccate doti agonistiche e notevoli abilità nel gioco aereo.

Oltre ad avere compiti prettamente difensivi ed essere bravi a fronteggiare gli attaccanti avversari, devono avere buone capacità tecniche in quanto viene loro richiesto di partecipare attivamente alla fase di costruzione del gioco a partire dalla zona difensiva.

 

---I due difensori esterni, oltre a saper difendere la zona di loro competenza, quando la squadra entra in possesso della palla, devono essere in grado di proporsi attivamente e impostare con rapidità e precisione la manovra offensiva.

Le qualità fisico-atletiche e tecniche richieste sono notevoli: resistenza, forza, velocità, rapidità, capacità di dribbling, di crossare; dal punto di vista tattico, i due difensori esterni, devono dare ampiezza alla manovra della squadra e fungere da sostegno e da appoggio alle punte esterne al fine di creare la superiorità numerica sulle fasce laterali.

 

---Il centrocampista centrale deve svolgere una funzione di primaria importanza poichè deve rappresentare il vero punto di riferimento nella costruzione del gioco. Deve essere dotato di intelligenza tattica, possedere un’immediata visione di gioco velocizzando o rallentando la manovra a seconda delle situazioni avendo il compito di determinare i tempi di gioco della squadra e i ritmi della gara. Dal punto di vista tecnico deve possedere un ottimo controllo di palla ed eseguire con precisione i passaggi sia corti che lunghi con entrambi i piedi.

 

---I due centrocampisti che giocano ai lati del centrale, non solo hanno il compito di affrontare gli avversari nella fase di non possesso, ma anche di dedicarsi, nella fase di possesso, alla costruzione del gioco; devono essere bravi ad inserirsi nelle “sponde” della punta centrale e/o nello spazio creato dal taglio degli attaccanti esterni; devono possedere capacità di penetrazione, essere abili negli assist e nei tiri in porta dalla media e lunga distanza.

 

---La punta centrale deve essere forte fisicamente poichè deve sostenere il peso di tutto il fronte d'attacco.

Deve possedere buona capacità di smarcamento al fine di creare spazio per l’inserimento dei compagni.

Inoltre deve essere bravo a ricevere e a difendere la palla in modo di permettere alla squadra di salire e deve fungere da appoggio sia ai centrocampisti che alle due punte esterne. Deve, infine, essere bravo nel superare in dribbling il diretto avversario e finalizzare in modo concreto l’azione e dimostrare una certa destrezza negli spazi stretti per dialogare con i compagni; chiaramente deve avere soprattutto attitudine al gol.

 

---Le punte esterne devono essere dotate di velocità e rapidità, avere un buon controllo del pallone, un’ottima abilità nel dribbling e buona capacità realizzativa.

Una caratteristica importante delle punte esterne è la mobilità, cioè la capacità di creare varchi effettuando improvvise corse in diagonale e in deviazione allo scopo di favorire l’inserimento dei compagni.

Devono, infine, possedere inventiva ed estro, essere bravi nei cross e favorire la superiorità numerica nelle fasce laterali attraverso le corse di sovrapposizione dei difensori esterne e/o dei centrocampisti.

 

Principi fondamentale

I principi fondamentali per una corretta e adeguata organizzazione della costruzione e finalizzazione del gioco sono i seguenti: scaglionamento, penetrazione, ampiezza, mobilità, imprevedibilità.

Lo scaglionamento è la razionale disposizione della squadra in campo che deve disporsi sempre su più linee.

I giocatori non devono essere mai in linea rispetto a colui che  in possesso della palla, devono disporsi in modo da formare triangoli di gioco; con questa sistemazione il portatore di palla ha la possibilità di sviluppare il gioco in varie zone del campo. Pertanto farsi trovare allineati è un errore, perché si facilita e si favorisce il passaggio in orizzontale che può risultare molto pericoloso.

La penetrazione o verticalizzazione è la capacità da parte dei giocatori di inserirsi negli spazi lasciati liberi dal movimento dei compagni; si ottiene sfruttando la mobilità dei tre attaccanti che eseguono corse di deviazione e di smarcamento in diagonale.

I giocatori devono essere abituati a conquistare lo spazio in avanti per dare alla squadra una certa profondità in modo che la manovra risulti più produttiva ed efficace. L’ampiezza è la capacità dei giocatori di distribuirsi per tutta la larghezza del campo; si ottiene soprattutto della mobilità degli attaccanti esterni che con il loro movimento all’interno del campo, consentono al loro posto l’inserimento dei centrocampisti e dei difensori. L’ampiezza permette di allargare lo schieramento difensivo avversario e la squadra ha pi. possibilità di usufruire di un gioco d’attacco funzionale e concreto.

Nel sistema 4/3/3 l’ampiezza  garantita dai due difensori esterni che, appena la squadra entra in possesso della palla, si allargano sulla linea laterale e cercano di guadagnare spazio anche in profondità e dalle punte esterne che sfruttano tutta la larghezza del campo con lo scopo di rarefare la concentrazione difensiva avversaria.

La mobilità è la capacità da parte dei giocatori di muoversi con e/o senza palla in maniera coordinata, rispettando i tempi gioco in modo che i difensori avversari non abbiano la possibilità di avere alcun punto di riferimento. Nell’organizzazione tattica della fase offensiva del 4/3/3, la mobilità si manifesta soprattutto attraverso il movimento dei tre attaccanti che consentono i vari inserimenti negli spazi utili.

La imprevedibilità o improvvisazione è la capacità di sorprendere la squadra avversaria e si manifesta attraverso azioni individuali e collettive mutando in continuazione gli schemi preordinati, in modo tale da non dare certezze agli avversari: nel gioco del calcio  importante non essere ripetitivi. E’ una capacità che, se adoperata con razionalità, può determinare giocate importanti sia con passaggi smarcanti che con conclusioni in porta.

 

Aspetto motivazionale

Un aspetto importante e fondamentale per la costruzione e la conclusione del gioco è di natura mentale: ogni movimento, ogni forma di attività, deve essere finalizzato alla mentalità offensiva.

Il team tecnico (allenatore, collaboratore, preparatore atletico, preparatore dei portieri) deve credere, anche se in Italia, come detto nell’introduzione, risulta difficile a questo tipo di impostazione tattica e deve proporre e offrire (mai imporre) ai propri giocatori tutte quelle forme di attività adatte non solo a farli progredire dal punto di vista tecnico-tattico, ma anche a farli acquisire una mentalità offensiva.

La programmazione dell’allenamento prevede una certa ripetitività nelle esercitazioni che potrebbe causare una perdita di concentrazione e di applicazione da parte dei giocatori. Compito dell’allenatore è quello di prevenire questo tipo di affaticamento psicologico variando i tempi e i modi delle esercitazioni pur mantenendo inalterati gli obiettivi da raggiungere: l’allenamento deve essere sempre interessante, propositivo, coinvolgente.

Molto utili, a questo proposito, sono i giochi addestrativi e ricreativi per l’allenamento calcistico o lasciare agli stessi giocatori la scelta sul tipo di esercitazioni da eseguire. L’allenatore, oltre ad essere un profondo conoscitore della materia calcistica, deve avere anche l’atteggiamento mentale e le giuste motivazioni per tentare di sfruttare al massimo le potenzialità dei propri giocatori.

Per l’allenatore diventa necessario un continuo controllo della situazione attraverso il dialogo sia con la classe dirigenziale della società, che con i propri giocatori al fine di coinvolgere tutti nel medesimo progetto calcistico-sportivo.

Da parte della società, l’allenatore deve essere messo nella condizione di operare con la massima serenità possibile per poter così riuscire a proporre il proprio credo calcistico senza eccessive restrizioni: l’ambiente in cui si lavora deve essere sereno, costruttivo e non certo oggetto di critiche o repressivo.

Da parte dei giocatori deve nascere la ferma convinzione che per raggiungere i due obiettivi programmati (gioco spettacolare e successo) dovranno, per forza di cose, percorrere la strada del gioco di attacco; da parte loro deve esserci “disponibilità mentale”, entusiasmo, predisposizione ad essere coinvolti; devono credere, cioè, alla validità di una mentalità di tipo offensivo.

Se si creeranno questi presupposti, sicuramente i giocatori miglioreranno sia sul piano tecnico-tattico che sul piano mentale e sapranno esattamente cosa devono fare e si sentiranno protagonisti attivi di situazioni importanti.

 

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Il sistema 4.3.3

 

Il sistema 4:3:3 consente di sviluppare movimenti offensivi vari sia in zona centrale che in zona esterna.

Avendo una sola prima punta si creano ampi spazi tali da poter essere sfruttati con tagli e corse in diagonale da parte degli attaccanti esterni e inserimenti verticali da parte dei centrocampisti specialmente da quelli interni che hanno la possibilità di sovrapporsi ai tagli degli attaccanti esterni.

La squadra deve essere sempre corta e i giocatori vicini tra loro nella zona dove è la palla, pronti a sfruttare tutta l’ampiezza del campo con repentini cambi di gioco.

Come si evince guardando la figura n. 1, il sistema 4:3:3 propone catene di tre giocatori; specie sugli esterni, ad esempio il n. 2, l’8 e il 7 devono essere intercambiabili fra loro (scambiandosi la posizione) per non dare punti di riferimento fissi agli avversari.

Questa intercambiabilità si nota anche nella fase di non possesso quando si scalano le posizioni per chiudere gli spazi nella propria metà campo e chiudere le diagonali quando la palla è dalla parte opposta del campo.

Per costruire il gioco in maniera efficace è opportuno muoversi negli spazi creati con movimenti coordinati effettuati nel minor tempo possibile velocizzando il gioco per evitare la pressione dell’avversario e costringerlo a muoversi nei tempi sbagliati.

 

 

I tre attaccanti

Fondamentale nel 4:3:3 sono i movimenti dei tre giocatori d’attacco. La punta centrale effettua principalmente movimenti di incontro al portatore di palla per offrire appoggio e fare da sponda per i compagni; effettua movimenti di smarcamento cosiddetto a “mezzaluna” (taglio orizzontale lungo la linea difensiva e al momento giusto in verticale verso la porta avversaria per il passaggio smarcante del centrocampista (vedi figure n. 2).

I movimenti degli attaccanti esterni sono più vari e di diverse direzioni:

1) Movimento di incontro verso il portatore di palla per dare appoggio al compagno;

2) Taglio a ricevere: contromovimento all’esterno per ingannare il marcatore e taglio a ricevere palla all’interno per avere visuale sia sul portatore di palla che sulla luce della porta e sui tagli dei compagni che si smarcano verso la porta avversaria.

3) Movimento a tagliare verso la porta: taglio verso la porta all’interno dell’avversario per anticipare l’eventuale intervento su palla verticale nello spazio tra il centrale difensivo e il difensore esterno;

4) Movimento in profondità: movimento d’incontro e contromovimento in profondità per ricevere la palla sopra l’avversario e superarlo in velocità

 

 

 

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Proposte operative

Premessa

Dopo la schematica esposizione della parte teorica, passiamo ora alla parte pratica attraverso la presentazione di alcune esercitazioni tattiche, sperimentate da noi e da altri colleghi, finalizzate alla realizzazione di una produttiva costruzione e conclusione del gioco e al conseguimento di quegli obiettivi programmati, propri del gioco del calcio: uno spettacolo di buona qualità e risultati utili.

Due sono i modi per allenare una efficace costruzione del gioco: allenamento attraverso schemi e allenamento attraverso situazioni.

Nell’allenamento attraverso schemi gli avversari sono assenti o fanno opposizione passiva, mentre in quello per situazioni, le esercitazioni vengono svolte con l’opposizione attiva da parte degli avversari.

Nell’allenamento per schemi si lavora su spazi e con tempi propri e non in funzione di una risposta situazionale.

Questo tipo di allenamento crea automatismi efficaci e, soprattutto, una mentalità offensiva molto sviluppata.

Infatti, attaccare senza essere ostacolati in maniera attiva, determina un atteggiamento positivo e gratificante in quanto tale allenamento facilita le soluzioni e comporta continue e possibili realizzazioni.

Nell’allenamento per situazioni esistono le caratteristiche fondamentali della partita con avversari che, svolgendo una opposizione attiva, rappresentano il principale elemento di disturbo.

Tutte e due queste metodiche di allenamento hanno i loro vantaggi per cui, secondo il nostro parere, è bene programmarle ed alternarle nel nostro piano di lavoro dando la precedenza a quelle con schemi e farle seguire a quelle con opposizione attiva.

 

Unità didattiche

Costruzione del gioco dalla linea di difesa

1) Sovrapposizione del difensore esterno sull’attaccante esterno

2) Sganciamento del difensore esterno di fascia opposta

3) Inserimento del difensore centrale

Costruzione del gioco dalla linea di centrocampo

4) Cambio di gioco con sovrapposizione centrocampista interno su attaccante esterno

5) Cambio posizione centrocampista interno attaccante esterno su sponda punta centrale

) Inserimento difensore esterno su sponda punta centrale

Costruzione e conclusione del gioco

7) Inserimento centrocampista interno sulla fascia, incrocio attaccanti

8) Taglio a ricevere attaccante esterno su sponda punta centrale

9) Taglio attaccante esterno su su passaggio diagonale del centrocampista centrale

10) Sponda punta centrale per centrocampista centrale, taglio ad entrare degli attaccanti esterni con sovrapposizione centrocampisti interni

11) Inserimento centrocampista su sponda punta centrale per taglio attaccanti esterni e sovrapposizione dell’altro centrocampista interno

 

Esercitazioni

12) Esercitazione per smarcamento attaccanti

13) Esercitazione 11:0 Allenamento per schemi

14) Ricerca schemi di gioco attraverso la semplificazione (partita con le mani)

15) Esercitazione gol meta area di rigore

16) Esercitazione zona pressing e zone libere

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Costruzione del gioco dalla linea di difesa

 

Fig 4 - Obiettivo: sovrapposizione del difensore esterno sull’attaccante esterno

 

La costruzione del gioco inizia con il 3 in possesso palla che scarica dietro sul 6 che a sua volta dà dietro al 5 che nel frattempo si è disposto in zona luce.

Il 2 inizia a salire ed il 5 serve con un passaggio teso il 7 che dopo un contromovimento effettua un movimento d’incontro liberandosi dalla marcatura dell’avversario, appoggia a 4 (quindi gioca dove vede).

Questi con la visione di gioco periferica molto ampia riesce a dare in profondità  al 2 che con corsa veloce si è inserito nello spazio lasciato dal movimento effettuato dal 7 .

 

 

 

Fig 5 - Obiettivo: inserimento del difensore esterno di fascia opposta

 

La costruzione del gioco inizia con il 3 in possesso palla che scarica dietro sul 6 che a sua volta dà dietro al 5 che nel frattempo si è disposto in zona luce.

Il 2 inizia a salire ed il 5 serve con un passaggio teso il 7 che dopo un contromovimento effettua un movimento d’incontro liberandosi dalla marcatura dell’avversario, appoggia a 4 (quindi gioca dove vede ).

Questi con la visione di gioco periferica molto ampia riesce a dare in profondità al 2 che con corsa veloce si è inserito nello spazio lasciato dal movimento effettuato dal 7.

 

 

 

Fig 6 - Obiettivo: inserimento centrale del difensore centrale

 

In questa situazione si vuole evidenziare come, con un cambio di posizione si possa liberare un uomo in inserimento centrale (determinanti sono i tempi di movimento e di gioco).

Palla in possesso del 2, il 5 difensore centrale, effettua uno scatto in verticale, coperto dal movimento del 4 e liberato dal movimento dell’8 che va a posizionarsi centralmente al posto del 4.

In questo modo, la corsa in verticale del 5 consente di farsi trovare smarcato e di poter effettuare giocate con vista periferica libera.

 

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Costruzione del gioco dalla linea di centrocampo

 

Fig 7 - Obiettivo: cambio di gioco con sovrapposizione centrocampista interno sull’attaccante esterno

 

Il 3 ha il possesso palla, gioca in verticale sull’11 che dopo un contromovimento scarica la palla sul 10 che a sua volta la fa girare sul 4 che con un movimento all’indietro si sottrae alla pressione avversaria.

Il passaggio all’indietro del 10 è un segnale visivo per l’8 che si lancia in corsa veloce in sovrapposizione di 7, il quale effettua un taglio ad entrare centralmente, lasciando lo spazio libero per l’inserimento dell’ 8.

Raggiunto dal passaggio del 4, l’8 può effettuare un cross per i tagli degli attaccanti.

 

 

Fig 8 - Obiettivo: cambio posizione centrocampista interno con attaccante esterno

 

La palla è in possesso del 2, l’8 finta un movimento d’appoggio, mentre va a fare un contromovimento per lanciarsi in corsa veloce lungo la fascia laterale.

Il 7 effettua un movimento a mezzaluna e successivamente a tagliare, il 9, dopo una finta d’andare in profondità, effettua un movimento d’incontro al 2 e sul passaggio di questi con una giocata di prima intenzione, fa da sponda laterale sull’inserimento dell’8 che ha continuato la corsa nello spazio lasciato libero dal 7.

 

 

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Angelo CRIALESI, Allenatore Professionista Prima Categoria - Uefa Pro

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Data inserimento e aggiornamento nel sito: 07/02/2014 -  18/07/2017 Scarica il contributo in formato PDF


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