La Società Italiana per le Malattie Respiratorie Infantili ha prodotto un documento dal titolo “L'ATTIVITÀ SPORTIVA NEI BAMBINI ASMATICI” per sensibilizzare genitori ed educatori ad invogliare bambini asmatici a praticare attività sportiva.
Tale documento evidenzia l’importanza dell’attività fisica per i bambini: “L'attività fisica è indispensabile per un corretto stile di vita ed i benefici dello sport sono stati dimostrati per molte patologie, compresa l'asma.
I bambini asmatici possono praticare la maggior parte degli sport, anche a livello agonistico. Gli sport consigliati sono quelli che coinvolgono in maniera regolare e continua i muscoli respiratori, in coordinazione con l'attività muscolare.
Il criterio di scelta deve rispettare l'inclinazione personale in modo che il bambino possa impegnarsi nel suo sport preferito.”
L' Organizzazione Mondiale della Sanità ha pubblicato le “Global recommendations on physical activity for health”.
Questo documento indica i livelli di attività fisica raccomandati per la salute nelle fasce d'età 5-17 anni, 18-64 anni e over65. Le raccomandazioni sono orientate alla prevenzione primaria delle malattie cardiorespiratorie, metaboliche, muscolo-scheletriche, tumorali e dei disturbi depressivi.
Quattro ore di sport a settimana sono il segreto per mantenersi in salute secondo le raccomandazioni dell'Istituto Superiore di Sanità emanate nell'ambito del programma "Guadagnare Salute" sulla linea delle Global recommendations on physical activity for health redatte dall'OMS.
Molti sono intenzionati ad iniziare a praticare una forma di esercizio fisico per diversi motivi quali il dimagrire, il rispondere ad una richiesta di un medico, ecc., ma dall’intenzione al voler iniziare c’è tanta strada da fare, molti intenzionati non hanno ancora iniziato e non inizieranno mai seppur ne abbiano l’intenzione o la necessità.
Come fare per uscire da questo blocco mentale?
Innanzitutto la persona può intraprendere un percorso di autoconsapevolezza che possa agevolare la progressione nei sotto elencati stadi teorizzati con il modello transteoretico Di Clemente e Prochaska.
Nella prima fase, chiamata precontemplativa, i soggetti non sono consapevoli o interessati alle conseguenze del proprio comportamento nocivo e quindi non esprimono alcuna intenzione di cambiare nell’immediato futuro.
In questo caso sono inutili i suggerimenti degli amici, parenti, colleghi perché la persona che non vuol sentire non sente ma continua la sua vita con le sue modalità perché è lui che conduce il carro che conosce i suoi bisogni e non accetta intrusi, in questo caso è indicata una psicoeducazione
e cioè un esperto
che illustri alla
persona la sua
situazione in una
maniera diversa dal
comune, ad esempio
con metafore, con
paradossi, con
visualizzazioni.
Nella fase
contemplativa le
persone dichiarano
di aver pensato di
cambiare il
comportamento ma
senza assumersi
ancora impegni
precisi verso una
modifica.
Questa può essere
una fase di stallo,
la persona è
consapevole del
proprio disagio, ha
deciso di porre
rimedio ma non ha
ancora iniziato.
Qui c’è da lavorare
con la persona per
permetterle una
spinta propulsiva
verso il
cambiamento. Si può
chiedere alla
persona innanzitutto
di individuare
inizialmente un
giorno della
settimana in cui può
pensare di iniziare
una determinata
attività.
La fase di
preparazione indica
l’intenzione di
agire nel futuro
prossimo e la
presenza di
tentativi di
cambiare il proprio
comportamento in
passato. Dopo aver
deciso la giornata
giusta e valutato i
diversi dettagli, si
può dire che si è a
buon punto in quanto
è tutto organizzato
e stabilito e
bisogna solo
aspettare il giorno
stabilito. La
persona non vedrà
l’ora di
sperimentare quanto
programmato.
La fase di azione è
caratterizzata da
processi di
liberazione, di
rivalutazione di sé,
attraverso i quali
il soggetto si
convince di essere
capace di cambiare e
si impegna nel
modificare il
proprio
comportamento per un
certo periodo.
Eccoci arrivati al
giorno e all’ora
stabilita, la
persona è pronta
all’azione, a
partire e questo le
permetterà di
sentirsi capace di
portare a termine un
obiettivo, di
sentirsi in grado di
prendersi cura di se
stesso, durante
questa fase farà
attenzione a quello
che accade in quel
momento, alle sue
sensazioni, valuterà
se è una cosa
fattibile e da
ripetere.
Quando l’azione si
mantiene per un
tempo superiore, si
dice che la persona
ha raggiunto lo
stadio del
mantenimento.