Controllo e gestione della crescita e dello sviluppo di un giovane portiere di calcio

Monografia di Enrico SARLI

Nelle fasce di età tra i 13 ed i 17 anni, quindi categoria Giovanissimi e Allievi, è importante delineare le qualità fisiche da allenare con frequenza e gradualità in modo da creare adattamenti duraturi nel tempo poichè rappresentano le categorie di base per formare l’atleta dal punto di vista fisico.

 

A noi Allenatori e Preparatori ci tocca il doveroso compito di rispettare il naturale processo di sviluppo e accrescimento fisico del ragazzo in particolare della componente articolare, tendinea e muscolare.

Nello stesso modo risulta importante proporre esercizi che allenano in modo equilibrato l’aspetto fisico e tattico senza condizionamenti da mode degli ultimi tempi, ma seguendo una metodologia ragionata, coerente e che guardi la realtà dell’età dell’atleta.

Le sedute di allenamento devono essere rapportate all’età, devono essere ridotti al minimo i tempi morti e si deve dare preferenza allo sviluppo dell’intensità fisica e mentale.

Il lavoro sull’intensità prevede esercizi a secco e integrate con esercitazioni con la palla che sono mirati a creare adattamenti maggiori e duraturi. 

 

Questo ci facilita il modello prestativo del portiere incentrato su fasi di alta intensità sviluppati in parte in pochi secondi, ma che in molte circostanze richiedono elevati impegni di forza e di coordinazione neuromuscolare.

Oltre a queste componenti, muscolari e coordinative, si aggiunge anche la componente metabolica, insieme sono importanti per l’attività fisica del portiere è devono essere allenate nella maniera più redditizia sia con la palla che a secco, per raggiungere questi obiettivi diventa importante una programmazione a medio e lungo termine delle diverse qualità fisiche del giovane portiere.

 

In rapporto alla categoria il tempo dedicato al lavoro atletico deve essere impostato a secondo della fascia di età e in percentuale alla durata dell’impiego della partita, quindi una seduta allenante e intensa dovrebbe durare in media circa 70 minuti per un portiere Giovanissimo e 80 per un Allievo compresa la fase di riscaldamento di 20 minuti circa.

Oggi molti studiosi di fisiologia e preparazione fisica si soffermano sull’utilità dello sviluppo delle qualità fisiche in questa fascia di età, dandone ampia spiegazione come componente fondamentale la forza che con le dovute progressioni di carico permette una crescita fisica più equilibrata e completa. Crea adattamenti importanti per migliorare altre componenti fisiche e tecniche.

 

Ma perché oggi ci suggeriscono un lavoro sulla forza? Perché è la base di uno sviluppo motorio durante l’accrescimento limitando o annullando eventuali deficit di forza, squilibri fisici in particolare l’allungamento o l’accorciamento della catena muscolare statica posteriore, favorisce la formazione tecnica fino al calcio degli adulti aiutando a prevenire infortuni di tipo muscolare, a tal proposito molte sono le esperienze di quei giovani fuori cuota catapultati nella preparazione degli adulti con conseguenti infortuni muscolari perchè appunto non hanno una buona base fisica solida per reggere la seduta di allenamento.

 

L’allenamento della forza migliora la componente intermuscoalre, quindi una coordinazione globale della muscolatura e migliorare l’esecuzione del gesto tecnico, ed intramuscoalre con conseguente marcato reclutamento delle fibre muscolari.

Le esercitazioni da proporre devono sostenere il principio delle catene muscoalri senza allenare il muscolo isolato ma la sua gestualità specifica. Gli stimoli motori devono variare gardualmente e gradualmente devono essere più complessi aggiornando continuamente gli schemi motori e gli adattamenti, lo sviluppo deve essere equiulibrato sia per gli esercizi degli arti inferiori e superiori facendo massimo riferimento al CORE STABILITY.

 

Proporre esercitazioni per migliorare la coordinazione intermuscolare, con una sinergia degli agonisti e antagonisti, e intramuscolare con marcato reclutamento delle fibre. A sostegno di tutto questo bisogna dare massima priorità alla valutazione funzionale del soggetto affinchè ne rilevi dismorfismi della colonna vertebrale facilmente danneggiabile da una proposta di allenamento errata.

 

In conclusione, le trasformazioni fisiologiche che avvengono durante l’adolescenza contribuiscono a migliorare l’efficacia dei sistemi corporei e delle prestazioni atletiche. L’età deve essere monitorata dagli Allenatori cosi come i programmi di alleamento e di recupero devono essere proggettati in base allo sviluppo e non in base all’età cronologica. Da considerare fortemente un allenamento personalizzato del portiere per evidenti esigenze specifiche in base allo stato di maturazione.

 


 

Bibliografia

- Nuove frontiere per l’allenamento del giovane calciatore


Autore: Enrico SARLI
Data inserimento nel sito: 18/07/2016

Canale Preparazione Fisica          

 
 

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