Introduzione
A mio avviso,
ogni allenatore deve avere dei principi, delle idee e
delle convinzioni. Partendo da questi presupposti è
possibile raggiungere degli obiettivi gratificanti. Sono
convinto che un allenatore debba proporre ai giocatori
esercitazioni che mantengano la condizione fisica e che,
allo stesso tempo, non tralascino la componente
tecnico-tattica.
Propongo pertanto una diversità di sedute in cui i
giocatori hanno sempre la possibilità di esercitarsi con
il pallone e quindi utilizzo il metodo integrale di
allenamento. Sono convinto che in questa disciplina,
ancora più di altre, è determinante allenare le
situazioni reali di gara in condizioni di difficoltà
fisica. Esaminando velocemente le singole sedute del
periodo competitivo, posso dire che eseguo
sistematicamente un riscaldamento specifico con la
palla.
Poi, propongo otto esercizi di stretching che ritengo
fondamentali, ma, allo stesso tempo, sollecito i
giocatori a effettuare esercizi di allungamento
soggettivi. Ogni atleta deve gestirsi ed eseguire gli
esercizi di stretching necessari alla propria
muscolatura. Le esercitazioni seguenti possono
consistere in gare per migliorare le componenti
condizionali oppure in staffette per ottimizzare la
tecnica individuale. Inoltre, considero le situazioni di
gioco, che si avvicinano alle fasi della gara, molto
allenanti e quindi le propongo con una certa assiduità.
Ovviamente questi esercizi sono proposti con varie
situazioni di partenza e con obiettivi diversi in base
alle carenze palesate dagli atleti.
Considero
fondamentale la partita di allenamento, in quanto c’è la
possibilità di fermare il gioco o sostituire un
giocatore per dare le spiegazioni dettagliate di una
determinata situazione venutasi a creare. A tale fase
della seduta, solitamente, dedico minimo 15 minuti.
Raramente lascio giocare liberamente, quasi sempre
introduco alcune condizioni in base alle nostre carenze
tecnico-tattiche, oppure in base alle caratteristiche
dell’avversario che si andrà ad affrontare.
Considero le palle inattive molto importarti, sia come
capacità realizzativa che come organizzazione di gioco.
Ritengo quindi di fondamentale importanza esercitarle in
relazione al tempo a disposizione durante la settimana.
È altresì determinante responsabilizzare la squadra
affinché vengano sfruttate al meglio durante le gare e
non portino a subire delle situazioni svantaggiose.
Dopo aver analizzato le varie fasi di una singola seduta
di allenamento, includo nella tesi quattro allenamenti
integrali del periodo competitivo e quattro allenamenti
del periodo che coincide con la sosta natalizia (periodo
2° preparatorio).
Infine posso affermare con piena convinzione che il
compito di un allenatore non è semplicemente di natura
tecnica. Gli elementi che fanno la differenza a fine
campionato possono anche essere l’ideale gestione di un
determinato gruppo, la coerenza, l’aspetto umano, la
ricerca maniacale dei particolari, la capacità di
motivare gli allievi, la serenità dell’ambiente, la
convinzione della bontà del proprio lavoro ecc.
Pertanto, il metodo integrale di allenamento può essere considerato solo una componente di un ampio progetto lavorativo, che comunque, a mio avviso, è sicuramente un aspetto rilevante al fine di coinvolgere anche la componente della concentrazione psicologica durante una seduta di allenamento.
Obiettivi
Tecnici | Guida e trasmissione della palla |
Tattici | Smarcamento sul secondo palo, presa di posizione, dribbling |
Condizionali | Resistenza alla velocità, forza veloce |
Coordinativi | Adattamento e trasformazione, multilateralità |
Psicologici | Collaborazione offensiva e difensiva, motivazione all’agonismo |
Ritengo fondamentale avere ben chiari gli obiettivi che si vogliono raggiungere durante la seduta. Dopo aver stabilito gli obiettivi si inizia a preparare l’allenamento. Organizzando la seduta occorre verificare che gli obiettivi siano ben proposti e chiari. Dopo l’allenamento è indispensabile che l’allenatore faccia delle valutazioni inerenti la qualità della seduta, l’intensità, la partecipazione e se effettivamente gli obiettivi sono stati raggiunti da tutti i giocatori.
Tale analisi permetterà di preparare nel modo più idoneo
l’allenamento successivo. Infatti, se vogliamo dare un
senso di progressività al nostro progetto tecnico -
tattico - condizionale - coordinativo - psicologico, non
possiamo prescindere da tale valutazione per proseguire
l’anno calcistico.
A volte gli obiettivi coordinativi e psicologici vengono
trascurati o considerati marginali, ma io li ritengo
altrettanto fondamentali ed allenabili. Ritengo che
diventi essenziale porsi come obiettivo psicologico la
collaborazione tra i giocatori, l’autostima, il
rafforzamento del gruppo, la motivazione ecc. Tali
valori diventano così parte integrante di una squadra
che non ha timori e di un gruppo predisposto a una
mentalità vincente.
Riscaldamento specifico
Sono convinto che proporre un riscaldamento a secco possa essere una sorta di perdita di tempo e pertanto propongo un riscaldamento specifico. Pur sapendo che il riscaldamento debba essere considerato un adattamento psicomotorio, e consapevole che all’inizio della seduta l’attenzione e la lucidità mentale sono elevate, propongo delle esercitazioni tecnico -tattiche che hanno anche l’obiettivo di ripercorrere determinati movimenti con o senza palla. Nei casi specifici, cerco di fissare il punto di osservazione sulla qualità del gesto tecnico, sulla capacità e la velocità di adattamento alla nuova situazione e sul corretto tempo dei movimenti dei giocatori.
Pare scontato
aggiungere che in questa fase devono essere impegnati
tutti gli effettivi e che l’intensità dell’esercitazione
deve aumentare col passare dei minuti. Nell’esercizio di
seguito presentato, propongo l’esecuzione di un
movimento di parallela con conseguente situazione di 1
contro il portiere:
nel contempo il laterale opposto 3 dovrà fare la
copertura per riprendere l’esercizio, mentre 4 andrà sul
secondo palo. Così facendo avverrà una rotazione dei
giocatori con la relativa copertura, verrà curata la
corretta trasmissione della palla, si affronterà il
portiere e si cercherà di “allargare” la porta
posizionandosi sul secondo palo.
Riscaldamento specifico
Parallela |
Stretching
Propongo
normalmente otto esercizi di stretching, tuttavia, dopo
una prima dimostrazione generale, insisto affinché ogni
giocatore personalizzi il più possibile questa fase
dell’allenamento.
Ritengo che ognuno debba conoscersi e quindi si gestisca
al meglio durante i 10-15 minuti che dedico
all’allungamento muscolare.
Divaricata frontale |
Divaricata sagittale |
Quadricipite |
||
Supino e ginocchio al petto |
||
Ostacolista con busto eretto |
||
Seduti per adduttori |
||
Gambe unite |
||
Polpaccio |
Esercitazioni tecniche
Le esercitazioni tecniche sono le situazioni che non prevedono avversari. Questi esercizi possono essere modulati in base agli obiettivi che devo raggiungere nella seduta.
Nel caso preso ad esempio, ho proposto una guida della palla, un passaggio e un tiro in porta, ma in base alle mie esigenze posso fare alcune modifiche e l’esercitazione cambia totalmente. Posso obbligare il giocatore 2 a fare un contromovimento per trovarsi a ricevere il passaggio di 1 col giusto tempo di gioco, posso farli partire dal centro e smarcarsi sul lungolinea, posso variare la guida della palla, posso allungare o accorciare gli spazi: ed ecco che così ho già inserito molte varianti.
La cosa che ritengo però fondamentale è che i giocatori si allenino sempre col pallone. Ovviamente la corretta sistemazione dei giocatori e un’accurata rotazione faranno in modo che l’esercizio si svolga anche a una elevata intensità.
Guida + scambio + tiro |
Situazioni di gioco
Come ho già detto nell’introduzione, considero le situazioni di gioco particolarmente allenanti e specifiche per la nostra disciplina. Per preparare una situazione adeguata alla nostra squadra, a mio parere, è sufficiente essere a conoscenza delle fasi più ricorrenti durante le gare, conoscere i pregi e i difetti della squadra e avere la giusta fantasia.
In questo caso ho preso ad esempio una situazione molto
ricorrente di 2vs1 in cui non si conosce chi sarà
attaccante e chi difensore e pertanto l’adattamento dei
giocatori prevede una rapidissima presa di posizione con
conseguente necessità di leggere molto velocemente
l’azione avversaria e trovare immediatamente una
collaborazione con il portiere.
Anche in questo caso, far partire l’azione con un
rilancio del portiere, iniziare l’esercizio con
posizioni diverse dei giocatori (tutti da un lato, due
da un lato ed uno dall’altro, in anticipo, in ritardo
ecc.) mi permetterà di modificare sostanzialmente
l’esercitazione, ma contemporaneamente mi permetterà di
far conoscere ai giocatori le svariate situazioni che
realmente possono verificarsi in gara e, di conseguenza,
fare trovare a loro stessi la soluzione più idonea.
2 contro 1 |
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