Diete iperproteiche possono comportare
una compromissione dell’assorbimento di vitamine e minerali, con possibili conseguenti incrementi
di anomalie della funzione emuntoria renale e soprattutto epatica.
L’esercizio aumenta il bisogno di minerali?
Il fabbisogno di minerali può aumentare durante esercizio strenuo, specialmente in condizioni
climatiche sfavorevoli.
I rischi maggiori sono ovviamente durante la stagione caldo-umida, quando
la sudorazione profusa é necessaria per realizzare il processo di raffreddamento corporeo durante
l’evaporazione del sudore dalla cute; ma non dobbiamo trascurare lo stimolo alla diuresi dato
dall’abbassamento delle temperature, per cui è possibile anche un rischio di disidratazione durante
la stagione invernale.
La qualità della bevanda ingerita per reintegrare le perdite idro-saline deve essere diversa da quella
da assumere durante esercizio fisico.
Infatti durante esercizio é essenziale non somministrare
bevande ad elevata tonicità che potrebbere determinare un’effetto osmotico sfavorevole,
richiamando liquidi nel lume intestinale dai tessuti già disidratati.
Anche la velocità di svuotamento
gastrico é un parametro importante che determina un più rapido recupero delle sostanze perse.
Numerosi studi hanno evidenziato l’utilità di una percentuale minima di glicidi nel favorire tale
effetto (concentrazione al 2% di glucosio o meglio maltodestrine).
Pertanto durante esercizio fisico si consiglia di bere, per uno sforzo inferiore alle due ore, soltanto
acqua, ad elevata concentrazione salina, in particolare sodio, potassio e soprattutto bicarbonati.
Dopodiché una bevanda lievemente glicidica con aumentata concentrazione salina, proporzionata
all’entità delle perdite.
Qualora quest’ultime fossero rilevanti l’integrazione minerale é ottenibile
con alimenti ricchi di sali, acqua e zuccheri, come la frutta.
L’esercizio aumenta il bisogno di vitamine?
Tutte le cellule producono continuamente radicali liberi e reagenti ossidanti come elementi
inevitabili dei vari processi metabolici.
La maggior parte dei radicali sono neutralizzati da
complessi sistemi antiossidanti costituiti da enzimi come catalasi, superossido dismutasi, glutatione
perossidasi, e da numerosi sistemi antiossidanti non enzimatici, comprese vitamina A, E, C,
glutatione, ubichinone, flavonoidi e chissà quante altre sostanze spesso fitoterapiche non ancora
individuate. L’attività fisica strenua può sbilanciare tale equilibrio tra ossidanti e sistemi riparativi
lo stress ossidativo.
Da ciò trae ragione una supplementazione dietetica con antiossidanti,
ampiamente utilizzata nel mondo sportivo.
In realtà dall’analisi da più di 180 lavori scientifici
ultimamente pubblicati non sono emersi elementi di certezza sull’effettiva utilità di tale supplementazione.
La decisione di integrare la razione alimentare dell’atleta con vitamine dovrebbe
scaturire da un’analisi dello stato nutrizionale di ogni singolo soggetto, comprensivo di una
valutazione delle abitudine alimentari e dei parametri biologici specifici.
L’integrazione migliora la
performance?
Secondo il decreto legislativo 21
maggio 2004 n. 169 per Integratori
Alimentari si intendono “prodotti
alimentari destinati ad integrare la
comune dieta ... come fonte
concentrata di sostanze nutritive o
aventi effetto nutritivo o
fisiologico”.
In particolare gli integratori
alimentari per lo sport sono
adattati ad un intenso sforzo
muscolare per sportivi per i quali
esistono dal 1999 linee guide
ministeriali, codificati secondo
categorie di:
• prodotti finalizzati ad
integrazione energetica, a base di
carboidrati, dei quali abbiamo
sottolineato l’importanza;
• prodotti con minerali destinati a
reintegrare le perdite idrosaline, fondamentali nel recupero dopo
disidratazione;
• prodotti finalizzati all’integrazione di proteine o aminoacidi e derivati quali creatina
• altri prodotti a valenza nutrizionale quali vitamine, antiossidanti, ferro, dei quali solo parzialmente
abbiamo sopra accennato.
La creatina merita un cenno particolare.
Rappresenta un componente organico della carne, in
particolare di fibra bianca.
E’ un aminoacido non essenziale presente essenzialmente nel muscolo in
forma libera e fosforilata, dove costituisce un pool di riserva energetica per la resintesi di ATP.
La
creatina presente in una normale razione alimentare, oltre a quella di produzione endogena, é più
che sufficiente a coprire i fabbisogni giornalieri.
Tuttavia é comune la supplementazione negli atleti
con creatina monoidrata in polvere.
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