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Quaderni di Calcio.
Esperienze dilettantistiche sarde: il modulo 4-5-1
Nel proporre questo
lavoro, frutto delle
esperienze maturate in
tanti anni di calcio
passati nei campi
polverosi del nord
Sardegna e del nuorese,
non ho la pretesa di
convincere chi leggerà
queste pagine di essere
stato tra i primi ad
utilizzare il modulo
4:5:1 tra i dilettanti.
Tuttavia, penso che, in
quegli anni brillanti e
ricchi di soddisfazione
per me, per la
Polisportiva Padria e
per i giocatori, ai
quali va tutta la mia
stima e gratitudine,
estesa naturalmente
anche a tutti gli altri
allenati nelle
successive esperienze di
Bosa e Pozzomaggiore,
l’applicazione di
quell’assetto tattico fu
quasi involontaria e
conseguenza di un
continuo adattamento
dettato dalle difficoltà
che, chi opera nei
campionati
dilettantistici,
affronta
quotidianamente. Il
modulo, apparentemente
difensivo, nasceva dalla
necessità di sopperire
al divario tecnico, poi
in parte rivelatosi
infondato, con altre
squadre, alcune delle
quali, Macomer, Nuorese
e Portotorres su
tutte, determinate, in
virtù della loro storia
e blasone, a risalire
immediatamente dalle
categorie inferiori.
Affrontare quelle gare
con la convinzione che,
stando tutti dietro la
linea della palla,
occupando tutti gli
spazi per poi colpire
attaccando le zone
scoperte degli
avversari, creava tra me
e i giocatori grande
complicità
nell’accettazione e nel
rafforzamento di una
mentalità prudente,
difensiva ed orientata
al raggiungimento del
massimo risultato in
ordine alle situazioni
psicologiche, fisiche,
tecnicotattiche che
riuscivamo
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