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Aspetti legati alla
gestione di una squadra
di Giovanissimi
Il primo giorno di
ritiro ho conosciuto la
mia squadra, 23
ragazzini
morfologicamente
differenti l’uno
dall’altro, appartenenti
a diverse nazionalità e
accomunati solo dall’età
anagrafica. Inoltre, c’è
da tenere conto che nel
Nord Italia c’è
un’altissima
concentrazione di Top
Club tra Lombardia,
Piemonte, Liguria e
Veneto, e capita molto
spesso che i talenti più
bravi e meglio preparati
sotto i vari aspetti
calcistici e fisici
vengano subito arruolati
da questi ultimi. I
giovani con meno qualità
sono ingaggiati dalle
società minori, tra le
quali la mia, e quindi
al primo impatto il mio
pensiero, come credo
quello di altri
allenatori della stessa
categoria è stato: ”Dove
sono capitato?”
(premetto che a fine
anno mi ricrederò
pienamente e gioirò per
averli conosciuti e
allenati). Il quadro che
mi si è presentato
davanti è stato quello
di avere soggetti molto
diversi tra loro, per
provenienza, cultura,
situazione familiare,
morfologia, stato di
maturazione fisica e
anche abitudine al
lavoro in campo
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