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Confronto
della
risposta
allenante
tra
professionisti
e dilettanti
nei giochi
di posizione
e nei
possessi
palla
La
percentuale
d’impiego
dei lavori a
secco e con
palla come
metodologia
di
allenamento
è un
argomento
assai
dibattuto.
Ad alto e
altissimo
livello le
dotazioni
strumentali
quali gps,
cardiofrequenzimetri
e
telemetria,
permettono
di valutare
correttamene
ogni
esercitazione
con la palla
e quindi di
lasciare al
lavoro a
secco la
sola
funzione
integrativa,
per lo più
ridotta,
eliminando
quasi del
tutto
eventuali
dubbi.
A livello
inferiore,
la corretta
e reale
integrazione
delle due
modalità di
allenamento
è ancora
soggetta a
più di
qualche
dubbio e
resistenza.
Partendo dai
dati e dalle
considerazioni
presenti
sull’articolo
“Analisi
dell’esercitazione
2vs2+2”
presente sul
n°5/2012 del
“Notiziario
del Settore
Tecnico” si
è deciso di
verificare
l’eventuale
spendibilità
dei lavori
con la
palla, dei
giochi di
posizione e
dei possessi
palla
semplici in
una squadra
di
dilettanti
di categoria
pari a
quella del
gruppo
analizzato
nel
contributo
menzionato.
La necessità
di eseguire
questo
confronto è
nata
dall’intento
di accertare
se davvero
le
esercitazioni
con palla
anche nei
dilettanti
possano
essere
ritenute
sostitutive
e
“fortemente
integrative”
del lavoro a
secco.
Inoltre si è
voluto
indagare se
in
particolare,
l’esercitazione
dei Giochi
di
Posizione,
che per sua
natura
possiede una
valenza
importante
dal punto di
vista
tattico,
producesse
nei
calciatori
di una
squadra
dilettantistica
risposte
complessivamente
assimilabili
a quelle dei
professionisti,
generando da
un lato
l’effettiva
possibilità
di
“condensare”
in una sola
esercitazione
concetti
importanti e
consentendo
dall’altro
una più
efficace
progettazione
dei tempi
di lavoro,
dato che tra
i dilettanti
le sedute di
allenamento
possono
essere tre,
nella
migliore
delle
situazioni
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