La Critoterapia: l'utilizzo del ghiaccio nella traumatologia sportiva
Premessa
Che cosa è la crioterapia? E' una tecnica che combina crioterapia al movimento. Ha lo scopo di
addormentare la parte dolorante in quanto produce un effetto analgesico.
Con l’impiego del freddo si intende l’applicazione del ghiaccio, sorgente naturale che va associata ad
altre componenti esistenti in natura.
Oggi oltre a questi si sfruttano gli spray e le medicazioni che sono
formate su basi chimiche.
Già nell’antichità il ghiaccio e la neve erano usati ai fini anestetici, oggi è molto usato nella
traumatologia sportiva come coadiuvante dei traumi o trattamenti di ginnastica medica.
L’applicazione
della crioterapia ad intermittenza dopo un trauma, riduce di moltissimo le conseguenze legate ad una
fase infiammatoria o di rottura.
Questo trattamento è utile dal primo giorno a due settimane.
Fisiologia e principi fisici
L’organismo con l’applicazione della crioterapia risponde ad una riduzione e quindi una vasocostrizione,
seguita in modo riflesso da una vasodilatazione come iperemia e quindi si riduce il dolore. Il freddo
come agente terapeutico è classificato come una radiazione a raggi infrarossi, un oggetto freddo
applicato su di uno caldo estrae il calore.
Maggiore è il tempo di applicazione più in profondità esso
agisce, è il caso dell’applicazione sul muscolo dove la sua temperatura può essere ridotta fino a quattro
centimetri in profondità.
Ed essendo il muscolo un tessuto che contiene acqua diventa un eccellente
conduttore di freddo, al contrario non lo è il grasso.
Quando si applica il ghiaccio sulla pelle per 15 minuti si ottiene la vasocostrizione nella zona interessata,
questa è causata dalla contrazione riflessa della muscolatura liscia vascolare.
Se l’applicazione viene
prolungata si ottiene un periodo di vasodilatazione che dura pochi minuti, ma è una reazione contro il
danno tessutale provocato da una prolungata esposizione al freddo.
Con l’applicazione del ghiaccio sarà
ridotto l’edema nella fase acuta ma non riduce l’edema già presente, si ha un arresto dell’emorragia.
Metodiche di crioterapia a scopo preventivo e curativo
Il mezzo più comune che ho utilizzato sul campo e nel centro di riabilitazione sono gli impacchi freddi e
le immersioni in acqua fresca con ghiaccio.
L’impacco che più mi sento di proporre è quello umido con
ghiaccio piuttosto che quelli in cui il ghiaccio è chiuso in bustine di plastica o vari impacchi che troviamo
in commercio.
Per fare ciò è utile la collaborazione con il magazziniere del centro sportivo o del
collaboratore del centro di riabilitazione, affinché queste strutture siano attrezzate di un riproduttore di
ghiaccio o un comune frigorifero a cui vanno rivolte le attenzione dell’operatore affinché sia sempre
fornito del prodotto ghiaccio composto in vari modi, dai classici cubetti ai bicchieri di plastica pieni di
acqua.
Comunque pare che gli atleti preferiscono il massaggio con ghiaccio soprattutto sulle
articolazioni e i muscoli per curarli o prevenirli da infiammazioni, problematiche muscolari tipo
affaticamento o contratture.
Metodi di crioterapia
Il massaggio o l’applicazione del ghiaccio può essere fatta con dei cubetti di ghiaccio già predisposti
attraverso un recipiente come bicchiere di carta pieno di acqua dove si immerge una linguetta che funge
da maniglia per il massaggio e si lascia congelare in frigo.
Stesso sistema si esegue utilizzando un tubo di plastica con le estremità chiuse.
L’applicazione va
eseguita tenendo in mano il contenitore di ghiaccio e l’operatore deve frizionare il ghiaccio su di un’area
dai 10 ai 15 cm per un tempo che varia dai 5 ai 10 minuti.
L’atleta percepisce una sensazione di freddo,
di bruciore, di dolore e torpore fino a raggiungere uno stato analgesico e contemporaneamente fare
degli esercizi di allungamento muscolare, il cosiddetto stretching.
Ritengo che l’utilizzo della borsa del
ghiaccio, comune in commercio, non debba mancare nella borsa del pronto soccorso ai bordi del campo
e utilizzarla nelle metodiche di massaggio in virtù delle sue capacità di essere modellata sulla parte di
applicazione.
Durante gli allenamenti o alla fine degli allenamenti, la metodica di immersione in acqua
ha dato notevoli risultati per le varie esigenze del caso da risolvere, si utilizzano delle bacinelle di
plastica riempite di acqua e ghiaccio tritato fino a raggiungere una temperatura di 10 – 15, l’atleta
immerge la parte del corpo per 10 – 15 minuti.
Quando non percepisce più il dolore la parte viene tolta
dall’acqua e si suggeriscono dei movimenti attivi, quando ricompare il dolore la parte viene immersa,
questa procedura può essere ripetuta più volte.
E’ una metodica molto richiesta dai miei atleti
soprattutto nel periodi di preparazione precampionato dopo le lunghe corse nei boschi dove i piedi sono
sollecitati dopo un lungo periodo di riposo.
Immergere i piedi nella bacinella è per loro un momento di
recupero e benessere per la salute dei piedi.
Gli impacchi freddi resta la metodica che più consiglio nei traumi, il ghiaccio a cubetti o tritato viene
chiuso in borsa o in un tubo di plastica con l’aggiunta di alcol propilico in quantità di 2 : 1, il tempo di
esecuzione è di 15 – 20 minuti, ricordando all’esecutore che tra la zona di applicazione e la borsa ci sia
una benda elastica per fissare l’impacco.
Come dicevamo, in commercio esistono impacchi fatti con
sostanze chimiche.
Uno è il gel che può essere ricongelato ed è ipoallergico, l’altro consiste in due buste poste una dentro
l’altra. Quella interna contiene liquido, quella esterna contiene cristalli, quando quella interna viene
rotta le sostanze chimiche si uniscono verificando una reazione endotermica.
Attenzione che nel caso
della rottura della busta esterna, il contatto con le sostanze contenute con la pelle può provocare
ustioni e problemi di responsabilità.
Quello che comunemente usiamo nel pronto intervento sul campo,
è lo spray refrigerante che non deve mancare nella borsa del massaggiatore.
E’ composto da fluorometano sostanza non infiammabile e ne tossica che viene confezionato in una bomboletta sotto
pressione.
Prima del suo utilizzo la bomboletta deve essere capovolta su se stessa, e premendo su di una
valvola verrà emesso lo spray ad una certa distanza di sicurezza dalla cute per non provocare lesioni da
congelamento.
Il pregio di questo spray è la sua efficacia nel ridurre lo spasmo muscolare.
Procedure ed utilizzo della bomboletta spray
La bomboletta deve essere tenuta con una inclinazione di 30° ad una distanza dalla pelle di 30 – 40 cm.
Lo spray si passa su tutta la lunghezza del muscolo e viene applicato 2 – 3 volte durante l’intervento sul
campo, bisogna individuare il punto di dolore che il trauma ha provocato.
Questo si individua comprimendo per 5 – 10 secondi sulla zona interessata con il dito evocando dolore
che causa una contrattura della stessa zona, un’altra metodica è quella di eseguire un leggero
allungamento del muscolo, una volta individuato il punto dolente lo spray va applicato come segue:
‐ posizionare l’atleta in modo rilassato;
‐ avvisarlo che sentirà del freddo;
‐ dirigere lo spray nella zona interessata da una distanza di 30 cm;
‐ continuare ancora per altre 2 – 3 volte;
‐ dopo questa fase vi è una valutazione dell’intervento successivo;
‐ non sovraccaricare il muscolo interessato o l’articolazione interessata;
‐ dare indicazioni di allungamento muscolare.
Controindicazioni
Non bisogna spruzzare verso gli occhi, naso, bocca orecchie.
La crioterapia è controindicata quando
sono presenti ipersensibilità al freddo, disturbi sensitivi, ferite aperte, affezioni renali e vesciche
cutanee, disturbi alla circolazione.
La crioterapia come mezzo fisioterapico: esperienze su pazienti trattati
E’ con piacere che in questi ultimi periodi si presentano presso il centro di riabilitazione dove opero, dei
pazienti con prescrizione medica di crioterapia oppure prescrizione di crioultrasuoni.
Questa ultima
terapia consiste in uno strumento simile ai comuni ultrasuoni, ma con la differenza che la testina si
presenta con un involucro di ghiaccio dando i benefici di cui in questo lavoro parlavo.
Chi non usufruisce
di questa macchina, può sostituire il trattamento come segue: il paziente viene informato del
cambiamento di applicazione utilizzando una borsa di ghiaccio che per 5‐10 minuti viene posta sulla
parte da trattare.
L’esempio è su di una paziente che ha subito una sub‐lussazione della spalla destra
causando un blocco articolare, l’articolazione viene tratta successivamente con 8 minuti di ultrasuoni
pulsati con 1.2 di uscita in Wat per poi sottoporla di nuovo a 5‐10 minuti di massoterapia con ghiaccio e
alla fine altri 8 minuti di ultrasuoni.
Alla fine delle 10 sedute prescritte i risultati sono soddisfacenti per il
paziente e per noi operatori. Stessa esperienza si è avuta con un paziente che presentava una epicondelite al gomito destro, sottoposto precedentemente anche a fisioterapia questa metodica è
stata capace di ridurre l’infiammazione su un problema di difficile soluzione.
Il massaggio con ghiaccio, la massoterapia con ghiaccio ancora deve convincere il paziente abituato ai
classici risultati del massaggio che esprime calore e rilassamento tutto il contrario dell’utilizzo del
ghiaccio.
L’esperienza mi porta a sottolineare un blocco di escursione articolare cervicale, spasmo
muscolare dei trapezi e spalla destra limitata nell’escursione che un atleta presentava dopo una gara di
tuffi, egli è stato trattato solo con applicazioni di ghiaccio, massoterapia e massaggio con ghiaccio dai
notevoli risultati.
L'uso del freddo nella traumatologia sportiva
Vi sono diverse risposte fisiologiche del freddo, esse sono riduzione della spasticità, riduzione del dolore,
riduzione dell’attività delle cellule metaboliche, immediata vasocostrizione locale.
In generale quindi
l’uso del freddo è un trattamento sicuro.
Il pericolo di congelamento è una possibilità remota, ma esiste
il rischio di una ustione da freddo se non viene usato correttamente, si consigliano venti minuti ogni ora
da ripetere più volte ad intervalli regolari.
L’applicazione del freddo nei traumi va fatto anche in
combinazione con il riposo, bendaggio elastico e compressivo, esso favorisce la ripresa funzionale
perché i recettori del sistema propriocettivo risentono dell’edema e dell’immobilizzazione creando una
situazione di instabilità funzionale.
Criocinetica
E’ una tecnica che usa la combinazione del freddo con immersione in acqua con ghiaccio, accompagnata
da una serie di esercizi graduali e progressivi.
La parte lesionata viene immersa ferma per venti minuti,
vengono spiegate le esercitazioni che vanno eseguite progressivamente, movimenti semplici e senza
carico del peso del corporeo. Progressivamente diventano più complessi e vanno associati al carico del
peso corporeo.
Di solito si utilizzano cinque serie di applicazioni, eseguiti fino alla soglia del dolore e
sospendere se aumenta il dolore.
Questo esercizio ristabilisce le funzioni neuro muscolari, aumenta il
flusso sanguigno, la moderata anestesia del freddo ci consente di effettuare esercizi fuori dall’acqua per
20 minuti.
Questa tecnica ci permette di iniziare la riabilitazione molto prima.
Criostretching
E’ una combinazione di tre tecniche:
1 applicazione del freddo
2 stretching statico
3 facilitazione neuro muscolare propiocettivo
PNF
In questa fase si alternano contrazioni isometriche ed allungamento di durata variabile. Molte lesioni
sono con spasmo e rigidità, con questa tecnica stimoliamo il muscolo alternando allungamento e
contrazione isometrica.
Il freddo viene applicato tramite un massaggio con ghiaccio, anche in questo
caso il dolore rappresenta un segnale per quando dobbiamo ridurre o modellare la tecnica.
Il freddo si
applica per 20 minuti sulla parte lesa.
Poi 20 secondi di streching statico; contrazione isometrica di 5
secondi; allungamento di10 secondi.
Questo viene ripetuto per 3 volte e poi si passa, a fine trattamento
a 20‐30 minuti di applicazione di ghiaccio.
In generale il trattamento viene eseguito come segue : una
serie di esercizi di criostretching, una serie di esercizi di criocinetica ed una serie di criostreching