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Il desiderio di ogni allenatore di qualsiasi categoria è quello di
riuscire a vedere espresse le proprie idee dalla squadra che allena
in funzione delle qualità dei propri giocatori cercando di
valorizzarne al massimo le caratteristiche.
Nelle categorie del settore giovanile è importante far esprimere
alla propria squadra tutti i concetti che, progressivamente, vengono
appresi durante le sedute di allenamento dai calciatori. Lo sviluppo
pratico del gioco di squadra rappresenta l’espressione collettiva
delle singole prestazioni che ogni giocatore riesce a fornire in
collaborazione con gli altri compagni.
La collaborazione che ogni calciatore riceve e trasmette ai compagni
può essere con la palla e, soprattutto, senza palla.
Le fasi che ogni calciatore deve riuscire ad interpretare sono la
fase difensiva, la fase di attacco, ma soprattutto il veloce
adattamento al cambio delle due fasi. Se il livello tecnico di ogni
giocatore è limitato, la squadra avrà da confrontarsi ad un numero
maggiore di cambi di atteggiamento in quanto andrà incontro ad un
maggior numero di palloni persi.
La tecnica di base, che appartiene ad ogni giocatore, deve essere
trasformata ed insegnata usando un metodo situazionale che si
avvicini il più possibile alla partita. Infatti il modo di avere
contatto con la palla varia in base a diversi fattori: dalla
provenienza della palla (lateralmente, frontalmente, da dietro),
dalla velocità di arrivo, dalla condizione di arrivo del pallone
(rasoterra, in aria), dalla vicinanza o meno degli avversari, dalla
zona del campo in cui si trova il calciatore e dallo stato fisico in
cui si trova al momento (più o meno stanco) e anche dalle condizioni
del terreno di gioco.
Infatti sono queste elencate le condizioni che si presentano durante
la partita e che devono essere considerate assolutamente per
insegnare la tecnica in funzione della tattica individuale. Quanto
più un calciatore è abile tecnicamente, tanto più trasferisce alla
squadra in modo positivo le proprie giocate e di conseguenza diventa
importante anche tatticamente.
E’ impensabile voler esercitare la propria squadra ad adottare vari
sistemi di gioco se al momento del contatto con la palla, una
approssimativa condizione tecnica rallenta, o addirittura ne
annulla, il possesso.
Da esperienze personali che ho potuto valutare attentamente, posso
affermare che la tecnica può essere esercitata e migliorata in
funzione della tattica. I concetti che ogni calciatore acquisisce,
rappresentano le basi che ognuno migliorerà nel corso degli anni.
L’insegnamento di questi concetti deve essere eseguito entro il 14°
anno di età e deve essere perfezionato negli anni seguenti.
Il contatto con il pallone deve essere esercitato in modo ripetitivo
e continuo con tutte le parti del piede e anche con tutte le parti
del corpo. Una maggiore esperienza vissuta aiuta a risolvere
problemi che si presentano al momento della scelta del gesto
tecnico, il più velocemente possibile.
Durante la fascia di età 13/16 anni, l’insegnamento della tecnica
incontra una difficoltà legata al continuo sviluppo della struttura
di ogni ragazzo in continua crescita. In questa fase i problemi sono
anche di ordine psicologico in quanto il calciatore è consapevole
che alcuni gesti dei quali aveva una buona padronanza, non sono più
così meccanici, e quindi è sfiduciato ad apprenderne altri nuovi. Il
colloquio continuo aiuta molto a superare questo periodo.
Parallelamente all’insegnamento della tecnica ho usato molto le
attività coordinative e di equilibrio per riuscire a far eseguire
velocemente molti più gesti possibili corretti.
Gli esercizi devono coinvolgere l’intero gruppo a disposizione, che
deve svolgere gli esercizi coordinativi simultaneamente allo stesso
tempo.
Un elevato livello tecnico consente lo sviluppo armonioso delle
azioni di gioco nel rispetto dei tempi delle giocate. Ho concentrato
le esercitazioni tecnico-tattiche sull’importanza del primo tocco
alla palla in qualsiasi situazione e in qualsiasi zona del campo. Il
primo tocco condiziona qualsiasi giocata sia individuale e sia di
squadra. Per esempio, è importante che in fase difensiva, con il
primo tocco, venga effettuato l’anticipo sull’avversario riuscendo
ad indirizzare la palla verso un compagno, oppure al momento della
ricezione della palla, il primo tocco deve essere eseguito in
funzione delle successive scelte.
Riuscire ad avere giocatori che effettuano la scelta corretta con la
palla o senza, ha come conseguenza lo sviluppo corretto di azioni
importanti a livello tattico.
L'Autore: Fulvio Formigli, Allenatore Giovanissimi Regionali Pisa
Calcio.
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