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  + -   Canale Medicina e Psicologia
   Idratazione: metodi di determinazione e corrette strategie
   Autore: Nicola Sponsiello -  Fonte: 6° Stage Istruttori di Settore Giovanile di Sportilia
    Bilancio idrico
Uscite
Da 1 a 3 litri “in basale” (Sawka ’05)
Fino a 3 litri/ora, secondo attività ed ambiente (Murray ‘00) Da 1 a 12 litri dispersi secondo molte variabili (Aragon ’03)
Entrate
fluidi assunti tramite bevande o alimenti
acqua metabolica: non realmente utile (McArdle et al. ’01)
L’equilibrio di liquidi dovrebbe essere considerato adeguato quando almeno due valutazioni sono coerenti con l’euidratazione.
Concetto di euidratazione: parametri di scelta del metodo
- Attendibilità
- Sensibilità
- Facilità di utilizzo
- Costi
Il più attendibile: Tracciatura dei fluidi con isotopi radioattivi e loro misura nei liquidi corporei escreti
Test molto usato ma non sempre attendibile: Osmolarità plasmatica (285 mOsm/kg) meno idratati si è, più si eleva. (Francesconi ’87; Armstrong ’94)
Un secondo test di laboratorio: Natriemia: si eleva in disidratazione. Un terzo gruppo di test di laboratorio
Indicatori costosi e molto relativi: Dosaggio ormoni che regolano il bilancio idrico. (Sawka & Coyle, 1999)
I metodi semplici: Concentrazione urinaria e valutazione quantitativa e qualitativa Test molto utile per stabilire se vi è euidratazione o disidratazione (Armstrong et al., ‘94; Bartok et al., ‘04; Shirreffs & Maughan, ‘98)
Un test attendibile e molto usato: Concentrazione urinaria Volume, peso specifico, osmolarità

Esistono kits di facile utilizzo
Procedura
- Prime urine della giornata (dopo digiuno notturno)
- Verifica valori tramite i kits di analisi (tempo circa 10 secondi)
- Confronto con i dati dei giorni precedenti
Valutazione massa corporea Esistono prove che la massa corporea rappresenta un indicatore fisiologico sufficientemente stabile per monitorare l’equilibrio di liquidi giornaliero, anche su periodi più lunghi (1-2 settimane) che includono attività fisica pesante e cambiamenti idrici importanti (Cheuvront et al., 2004; Leiper et al., 2001)
Il più pratico e veloce
Sul breve termine si può mantenere una massa corporea stabile se il controllo viene fatto come prima cosa al mattino e se ci si impegna coscienziosamente a ripristinare le perdite di sudore durante l’attività (Cheuvront et al., 2004)
Su tempi più lunghi tali misurazioni dovrebbero essere effettuate in combinazione con un’altra tecnica (cioè quella della concentrazione di urine) per distinguere le perdite di tessuto grasso da quelle di liquidi. (S. N. Cheuvront & M.N. Sawka ’05)
Uno dei più usati: Impedenzometria o bio-impedenzometria, non del tutto attendibile salvo che con una accuratissima standardizzazione preventiva dell’atleta (S. N. Cheuvront & M.N. Sawka ’05)
I sintomi di disidratazione
I sintomi clinici di una incipiente disidratazione, come capogiri, mal di testa, tachicardia e altri sono fin troppo generici per essere indicativi, mentre sintomatologie più severe come delirio e sordità, sopraggiungono a un livello di disidratazione che va al di là dei canoni accettabili
Un metodo di automonitoraggio U.S.P.
- Urina colore scuro, concentrazione, frequenza delle minzioni
- Sete la sua assenza non significa euidratazione, ma se è contemporanea ad uno degli altri segni è significativa
- Peso accettabili variazioni entro l’1%
La sete rappresenta sempre un utile campanello d’allarme che rivela la necessità di uno schema migliore di assunzione di liquidi prima, durante e dopo l’attività fisica, ma va prevenuta
Come idratare
- Molto utile la preidratazione: piccole razioni di fluidi da distribuire in circa 30 minuti prima dell’attività
- Costanti e controllate razioni di fluidi secondo tempo (quando possibile) e specifiche tendenze alla disidratazione del singolo; non a sensazione
- Dopo: conta poco
Con cosa idratare
- Mai fluidi ipotonici e o poveri di sali specie sodio
- Sempre con piccole razioni di carboidrati (l’ideale è il 5-6%)
- Sempre ad una temperatura tra i 10 e i 28°
- Sempre con un sapore gradito al singolo atleta
L'Autore: Nicola Sponsiello, medico e specialista in scienza dell'alimentazione, svolge attività di ricerca presso l'Università di Padova nel campo della nutrizione dello sport.            
 

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