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La sindrome generale d'adattamento e l'intervento ormonale
Da T. Lucherini, C. Cervini: Medicina dello sport, Società Editrice
Universo, Roma, 1960, 630-631, a proposito dei risultati fatti
registrare alle Olimpiadi di Roma nel 1960 si riporta: "rimasti
stazionari per lungo tempo e limitati esclusivamente al già citato
campo della costituzionalistica, gli studi sui rapporti tra ormoni e
sport, alla stessa stregua che gli studi sui rapporti tra ormoni e
altre branche della fisiopatologia e della medicina, hanno subito un
cospicuo impulso solo dopo che Selye rese note le sue ricerche e le
sue teorie sulla così detta 'Sindrome generale d'adattamento".
Tale "sindrome", ancora oggi, costituisce la base sulla quale è
essenzialmente interpretato il meccanismo con cui l'individuo in via
aspecifica si difende e, quindi, si adatta all'azione dei fattori
alternativi del più svariato genere. Tra questi fattori alterativi
Selye e gli altri autori, che successivamente se ne sono occupati,
hanno incluso: agli agenti fisici, chimici, batterici, il lavoro
muscolare, il lavoro intellettuale, la tensione emozionale, le
variazioni di temperatura, ecc..
Già agli inizi del 1900 erano stati avviati
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