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Ho scelto di stare
davanti alla porta
Con prosa sincera e
toccante, Sandro Mazzola
si svela nella lucida
ricostruzione di una
vita e di una
straordinaria carriera.
L'infanzia, sconvolta
dalla prematura perdita
di papà Valentino e
addolcita dalle fughe
dietro un pallone in un
campetto dell'oratorio,
l'esordio nel calcio che
conta, la crescita, come
uomo e come atleta, e la
consacrazione come
campione indiscusso in
una rincorsa, persino
ossessionante, alla
maglia nerazzurra. Con
quel cognome pesante da
portare e da gestire,
almeno fino a una notte
viennese nel maggio del
1964, quando comprese,
con due reti e una coppa
alzata al cielo, di
essere finalmente Sandro
Mazzola, e non più solo
Sandro figlio di
Valentino. E ancora, la
Nazionale, il Messico,
Rivera e quella partita
leggendaria giocata a
metà; la maturità,
l'addio al calcio
giocato,il ruolo di
manager e un pallone
visto da un'altra
angolazione. Con
un'unica fede, profonda,
incrollabile e rimasta
intatta: l'Inter. Uno
sguardo inedito che
ripercorre settant'anni
di calcio e di Italia: i
trofei, i personaggi
incontrati (da Meazza a
Ronaldo), le storie e le
confessioni, sopra un
prato verde o dietro una
scrivania, dirigente a
fianco dei presidenti
nerazzurri delle ultime
cinque decadi, Angelo
Moratti, Fraizzoli,
Pellegrini e Massimo
Moratti. |