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L'oro di Mosca
30 anni dopo
quell’indimenticabile notte a Mosca, Pietro Mennea ricorda la sua
feroce corsa verso il primo scalino del podio olimpico.
Pietro Paolo Mennea non è un uomo qualunque. Corre a livello
agonistico fin da giovanissimo, guadagna podi internazionale da
quando aveva 19 anni, ha collezionato diverse medaglie, per 17 anni
(dal 1979 al 1996) è stato l’uomo più veloce del mondo sui 200 metri
piani, non bastasse, ha una laurea in giurisprudenza, esercita da
avvocato ed è stato parlamentare europeo. Ma soprattutto, in molti
lo ricordano per l’impresa portata a termine a Mosca, nel 1980:
aggiudicarsi l’oro nei 200 metri strappandolo di 2 centesimi di
secondo ad Alan Wells.
Questa e altre avventure sono oggetto del nuovo libro che
l’ex-atleta di Barletta ha presentato ieri all’Istituto Pontificio
Pio IX, a Roma. Ne L’Oro di Mosca (176 pagine, delta3 edizioni)
Mennea ha voluto ripercorrere quegli indimenticabili momenti che
trent’anni fa gli hanno assicurato un posto eterno nella memoria
sportiva italiana. “Poco dopo le otto di sera del 28 Luglio 1980,
con una temperatura di 23°, l’umidità del 56%, il vento zero, mi
presentai alla finale dei 200 metri” scrive l’ex-corridore “i miei
rivali erano i cubani Silvio Leonard e Osvaldo Lara, i polacchi
Woronin e Dunecki, il tedesco orientale Hoff, il giamaicano Quarrie
e il britannico Wells. A me toccò l’ottava corsia cioè l’ultima, a
Wells la settima…” (fonte delta3 edizioni)
Non è la prima volta che il cinquantasettenne Mennea raggiunge le
librerie, in passato aveva pubblicato volumi sempre di interesse
sportivo, uno dei quali si occupava del problema del doping.
Tuttavia, questa volta ha scelto di affrontare i ricordi della sua
gioventù da agonista e l’ha fatto con sincera passione.
“Io” ha spiegato (fonte Adnkronos) “ho partecipato a ben cinque
olimpiadi e gia’ questo per un velocista rappresenta un record, la
medaglia d’oro vinta a Mosca era la mia terza partecipazione alle
Olimpiadi. Non pensavo che ne avrei disputate altre due (Los Angeles
1984 e Seoul 1988), ma posso affermare che l’oro olimpico di Mosca
e’ stato un traguardo desiderato e voluto con grande forza, e quel
28 Luglio 1980 alle ore 20.10 -ha concluso- ho coronato il mio sogno
da sportivo, con rabbia e determinazione“.
Poco dopo le otto di sera del 28 Luglio 1980, con una temperatura di
23°, l'umidità del 56%, il vento zero, mi presentai alla finale dei
200 metri, i miei rivali erano i cubani Silvio Leonard e Osvaldo
Lara, i polacchi Woronin e Dunecki, il tedesco orientale Hoff, il
giamaicano Quarrie e il britannico Wells.
A me toccò l'ottava corsia cioè l'ultima, a Wells la settima
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