|
Mourinho
immaginario.
Una educazione
sentimentale
Un libro
brillantissimo, quasi filosofico, in grado di raccontare, come mai
prima, il pensiero di un personaggio vero, che in appena due anni ha
rivoluzionato il modo di affrontare il calcio, in Italia e non solo.
Così, l'autore ricostruisce la sua immagine mediatica, vista però da
una diversa prospettiva, assieme appassionata e disincantata,
potremmo dire poetica. Ed ecco che tra le pagine, emerge un Mourinho
assieme enigmatico e guascone, un dandy moderno, entrato per sempre
nella storia del calcio e in quella neroazzura. Se resterà o meno
dopo la battaglia di Madrid, attesa in via Durini per quarant'anni,
sono solo dettagli. Di certo però di “tituli”, ai giornalisti
italiani, ne regalerà ancora molti. A cinque milioni di interisti,
ha già regalato una stagione indimenticabile.
Per sapere chi è davvero Josè Mourinho è inutile afferrarsi alla sua
biografia, alla cronaca sportiva, alle opinioni degli addetti ai
lavori. Serve un approccio diverso, libero, sfrenato, letterario,
dadaista. Per tentare di ricostruire i percorsi che stanno dietro a
questa figura, a questo dandy moderno che vive con ironia il proprio
ruolo demiurgico, occorre allora abbandonare ogni velleità di
continuità narrativa, per lasciarsi andare al fluire dell'aneddoto e
apprezzare l'effervescenza sfuggente dell'epifania.
Questo libro vuole allora ricomporre l'insieme dei frammenti che ne
hanno contraddistinto la nostra conoscenza mediatica, offrendone
però una chiave di lettura diversa, affettuosa e disincantata, senza
preconcetti, senza pretese cosmiche, ma con amore per il dettaglio.
Il suo più grande merito (e la sua grande novità) consiste nel
metterci sempre la faccia, nel polarizzare l'attenzione su di sé,
riuscendo a togliere ai calciatori l'amletico dilemma di essere
individui responsabilizzati. Ecco allora che la sua apparente
tirannia del protagonismo toglie, cristologicamente, la possibilità
ai calciatori di commettere il peccato di pensare e di interrogarsi
su se stessi. Mourinho fa squadra, fa società, fa anima. Nessuno, o
quasi nessuno, lo aveva mai fatto prima. Serve faccia tosta per fare
l'interprete di Sir Bobby Robson e presentarsi agli inventori del
football come lo Special One. Così come serve faccia tosta per
reggere ad armi pari la sapienza dialettica dei vari Ferguson,
Capello, Lippi, per accusare gli avversari di finire la stagione con
‹‹zero tituli››, per far entrare illegalmente il suo cane in
Inghilterra pur di non sottoporlo a quarantena (o per chiamarlo
Gullit...), o per accusare i giornalisti italiani di ‹‹prostituzione
intellettuale››.
Così diverso dai colleghi e lontano dai luoghi comuni del calcio,
deve molto al fatto di non essere un ex calciatore e quindi di poter
quasi sabotare l'ambiente. Mourinho è il Grande Gatsby del mondo del
calcio: tutti partecipano alla sua festa, ma nessuno può dire di
conoscerlo davvero. Ma una cosa è certa: il calcio italiano è nelle
sua mani, il circo gira intorno a lui. È arrivato il momento di
capire perché, con questo pamphlet dissacrante e ironico, che vuole
svelare il personaggio Mourinho come nessuno ha mai fatto prima. |