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Juve o Milan? Meglio il Foggia.
Collettivo Lobanowski
Dall’odore acre
dei lacrimogeni di Foggia-Varese al catenaccio irriducibile di Pino
Caramanno, in quella C1 che sembrava una B2. Dalle speranze di Pippo
Marchioro alle scope Pippo nella notte della promozione in B.
Dall’Argentina ‘78 alla Real Cosmos. Dai lampi zemaniani alla
saggezza di “zio” Tarcisio Burgnich. Fino al sinistro di Rivaldo al
“Partenio”, all’esodo dello “Zini”, alle lacrime del “Santa
Colomba”. Racconti d’epoca sulla passione per il rito del calcio e
l’amore, più o meno clandestino, per una maglia: quella rossonera. E
sull’importanza di non cedere all’evidenza. Personalissime storie di
calcio privato in cui molti si rivedranno, loro malgrado.
Nell’aprile del 2001, Dennis Tito, miliardario californiano, è
volato verso la luna realizzando così il suo sogno: essere il primo
turista spaziale della storia dell’umanità. Noi sulla luna ci siamo
andati dozzine di volte prima di lui: quando Bresciani bucò Peruzzi
e spezzò le ginocchia alla Juventus. Quando Barone fece passare quel
pallone più in alto della barriera, in quella primavera trapanese
del 1989. Finanche quando Matrone e Di Michele espugnarono il “San
Nicola”. La nostra Soyuz è sempre stata il Foggia. Noi sulla luna ci
siamo già stati. E ci torneremo. Questo è certo.
“... Il genere calcistico-letterario imperversa nelle librerie, ma,
a mio avviso, mancano le novità, le voci nuove, il libro capace di
sorprenderti. è facile, piuttosto, trovare il “già letto” ...Ero
pronto a rassegnarmi ai tempi e alle mode, in attesa di un miracolo.
Di una lettura, di nuovo, capace di sorprendermi. Ed eccola
arrivare. Grazie agli autori del “Collettivo Lobanowski” e al loro
folgorante lavoro: “Juve o Milan? Meglio il Foggia” ... Con una
prosa incalzante, dove, una riga dopo l’altra possiamo trovare un
centrocampista, un presidente americano, un famoso telecronista, una
cantante alla moda, una ragazza dagli occhi belli, un compagno di
banco. Ci voleva, almeno per me, questa boccata di aria pura e
nuova. Ci voleva un romanzo così. Ci voleva, per davvero. E in certe
sere di mezza luna, confortato dal miagolare dei gatti, leggerò
alcune parti del libro all’amico che mi sta sempre al fianco, a
quell’argentino capace di mettere insieme Stanlio e Ollio, Obdulio
Varela e il figlio di Butch Cassidy: al mio Osvaldo Soriano. (Dalla
prefazione di Darwin Pastorin) |