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Lo stadio è di tutti
... e i barbari in galera
Le
invasioni barbariche hanno fatto il loro tempo, ma i barbari da
stadio sembrano non andar incontro ad un processo di estinzione che
solo noi possiamo avviare. Problema non solo italiano ma globale in
tempi di globalizzazione. Tutto si globalizza, anche i problemi.
Stadi nelle periferie, scontri nelle periferie, scontri negli stadi.
Tutto si mischia, tutto sembra perder un senso logico.
La storia dovrebbe insegnare, far ricordare, permetter di progredire
non ricommettendo errori passati. Il passato ci propone storie
epiche, aneddoti folgoranti, fatti storici a dir poco rivelanti.
Lungo questa linea temporale, lo stadio è stato spettatore di tutti
questi fatti e indirettamente li ha conservati e portati a noi
durante e attraverso secoli, lustri e anni. La casa dei goliardici
tifosi si avvia a esser gestita, costruita, vestita e svestita di
pari passo con i tempi moderni. Purtroppo l’Italia sembra aver un
passo più corto degli altri paesi. Un passo che prima o poi dovrà
permetterci di saltare il fosso. Sì perché le invasioni barbariche
da stadio dovranno terminare. Perché i barbari da stadio non ci
saranno più, o meglio ancora, avranno concluso il loro processo di
cambiamento diventando portatori sani di gioia, goliardia e valori.
Forse utopia sì, ma un’utopia realizzabile |