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Una vita da Lazio
E' appena uscito un libro particolare:
si tratta del racconto romantico, sincero e ironico dello stopper di
una Lazio d’altri tempi, e anche di una Samb di metà anni settanta.
Arcadio Spinozzi, classe 1953, abruzzese, in questo libro scandito
per stagioni agonistiche, decide di mettere a nudo quella che è
stata la sua esperienza con la Lazio degli anni ’70-‘80
raccontandone anche la vita di squadra, l’esperienza con i compagni,
gli allenamenti, i rapporti non sempre facili con allenatori e
presidenti e le realtà più scomode riguardanti le combine, i
contratti e il doping.
È la storia del primo calciatore-sindacalista degli anni Ottanta che
si batteva per il rispetto dei diritti dei calciatori. Un uomo di
grande sensibilità ma di forte temperamento, leale e temerario.
È un libro che da ampio spazio ad aneddoti ironici e divertenti come
i momenti negli spogliatoi o i tratti distintivi e buffi di alcuni
compagni come ad esempio Garlaschelli, eternamente bersagliato dallo
scherno dei tifosi, oppure D’Amico follemente innamorato non solo
del pallone ma soprattutto delle donne.
Questo libro è forse il primo che racconta con reale romanticismo il
mondo del calcio, e lo fa in maniera sincera e appassionata non solo
rispetto ai fatti ma soprattutto alle sensazioni, alle speranze,
alle delusioni, agli scontri.
Racconta inoltre la triste vicenda, di cui è stato protagonista in
prima persona Arcadio Spinozzi, del tragico incidente ferroviario
avvenuto sulla tratta Bologna-Firenze nel 1978 o il pazzesco
rapimento di Emanuela Orlandi nel quale si trovò coinvolto anche
lui.
Può essere il libro giusto per i nostalgici amanti di un calcio
ormai scomparso, troppo autentico per i nostri tempi.
Per Spinozzi questa non è la prima esperienza letteraria, infatti ha
esordito con un libro di tattica calcistica dal titolo "Le facce del
pallone", ma questa è la sua prima opera di narrativa scritta in
collaborazione con il giornalista sportivo Stefano Greco. |